Karel Podgornik: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nato nell'allora frazione di [[Gorizia]] di [[Chiapovano]] nel [[Litorale austriaco]], dopo aver terminato il ginnasio a Gorizia nel [[1898]], studiò legge all'[[Università di Graz]], che completò nel [[1904]]. Nello stesso anno, entrò nello studio dell'avvocato Tume a Gorizia. Poco dopo iniziò la carriera politica e nel [[1905]]e divenne molto attivo nelle associazioni slovene del [[Goriziano]]. Nel gennaio [[1907]] divenne membro del comitato esecutivo del Parito Nazionale Progressista sloveno di Gorizia. Nel febbraio [[1911]] aprì uno studio legale a Gorizia. Nell'agosto [[1913]] fu eletto all'Assemblea regionale di Gorizia, nella quale diresse il gruppo di di 11 deputati sloveni e rafforzò la coscienza nazionale organizzando raduni e discorsi politici nelle campagne goriziane, e in quel momento è apparso nel consiglio provinciale con diverse interpellanze.
 
Durante lo scoppio della [[Prima guerra mondiale]], fu mobilitato nel servizio militare nell'[[Imperiale e regio esercito]] a [[Celje]]. Dopo la guerra, tornò a Gorizia e fu di nuovo politicamente attivo. Nel settembre del [[1918]] divenne presidente del dipartimento provinciale del Consiglio nazionale di Gorizia. A ottobre cominciò una campagna di plebiscito per unire la parte a maggioranza slovena di Gorizia al [[Regno dei Serbi, Croati e Sloveni]]. Il 1°º novembre 1918 Podgornik firmò un proclama per chiedere l'annessione Regno dei Serbi, Croati e Sloveni della parte di Gorizia e del goriziano a maggioranza slovena. I lavori della sezione provinciale furono interrotti l'8 novembre 1918, quando le truppe di occupazione italiane occuparono Gorizia. Nel dicembre del 1918, Podgornik fu portato nel campo italiano di [[Servigliano]] vicino ad [[Ancona]] per diversi mesi come prigioniero di guerra.
 
Nelle [[elezioni politiche italiane del 1921|elezioni politiche del 1921]] fu eletto deputato nelle [[Liste di slavi e di tedeschi]] e da deputato fu membro della Commissione per gli affari interni. La sua prima apparizione è legata ai problemi dell'educazione di sloveni e croati nella Litorale e in [[Istria]]. Inoltre ha ripetutamente toccato l'argomento aull'uso della [[lingua slovena]] in pubblico - ha proposto una risoluzione sul libero uso dello sloveno nella comunicazione con le autorità. Dopo l'abolizione dell'attività pubblica slovena, si dedicò alla sua professione, mentre la polizia lo sorvegliava rigorosamente durante quel periodo.