Concezio Chiaretti: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 50:
"[...] ''Eppure don Concezio non aveva aiutato solo i [[Partigiano|partigiani]] (aveva fondato il [[CLN]] locale), ma anche i [[Partito Fascista Repubblicano|fascisti]]. Una dichiarazione del 26 febbraio 1944, firmata da tre militi leonessani della [[Guardia Nazionale Repubblicana]] che indico solo con le iniziali (A.R., S.G., Z.V.), dal loro comandante (R.P.), da un elettricista testimone (A.L) e controfirmata da don Concezio Chiaretti, testimonia che i tre fascisti nei pressi di Villa Pulcini furono salvati dalla fucilazione da parte di un grosso manipolo (una quindicina) di partigiani che li avevano già svestiti, proprio per la mediazione di don Concezio, che quel giorno si trovava lì a cercare qualcosa da mangiare per suo fratello malato. Dopo l’8 settembre, infatti, il sacerdote si era dedicato alle opere d’assistenza: si ricordano suoi interessamenti per aiutare una famiglia ebrea che viveva a Leonessa e le visite nel carcere comunale ai giovani militari fuggiti in montagna per non essere trasferiti ai lavori forzati in Germania'' [...]"<ref>''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/leonessa-la-strage-venerdi-santo Leonessa, la strage del venerdì santo]'' di Giuseppe Chiaretti, ''Avvenire'' 9 dicembre 2014</ref>.
[[Antifascista]], dunque, ma non al punto tale da abbracciare la causa della [[Brigata Garibaldi "Antonio Gramsci" (Italia centrale)|Brigata]] né da esserne ricordato quale [[caduto]]<ref>idem</ref>.
== Note ==
Riga 58:
* Climinti E., ''Il gruppo di combattimento «Schanze» nella grande impresa contro le bande'', Settimo Sigillo, coll. Historiae 2006
* Ghini C., La Resistenza in Umbria in S. Bovini (a cura di), L'Umbria nella Resistenza, vol. I, Editori Riuniti, Roma 1972
*
{{portale|biografie|seconda guerra mondiale}}
|