Gaio Mario: differenze tra le versioni

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Cinna fu in seguito rieletto console per altre due volte, per poi morire, vittima di un ammutinamento, mentre si dirigeva con l'esercito verso la Grecia. L'armata di Silla, dopo aver concluso vittoriosamente la campagna nel Ponto, rientrò in Italia sbarcando a [[Brindisi]] nell'[[83 a.C.]], e sconfisse il figlio di Mario, [[Gaio Mario il Giovane]], che morì in combattimento a [[Palestrina|Preneste]], a circa 50 chilometri da Roma. [[Gaio Giulio Cesare]], nipote della moglie di Mario, sposò una delle figlie di Cinna. Dopo il ritorno di Silla a Roma si instaurò un regime di restaurazione che perpetrò le più feroci repressioni, tanto che Giulio Cesare fu costretto a fuggire in [[Cilicia]], dove rimase fino alla morte di Silla nel [[78 a.C.]]
 
Nell'88 a.C., quando fu dichiarato nemico pubblico da Silla e costretto a fuggire da Roma, Mario si rifugiò tra le paludi di [[Comprensorio archeologico di Minturnae|Minturnae]]. I magistrati locali decretarono la sua morte per mano di uno schiavo cimbro il quale, tuttavia, mosso a compassione o intimorito, non diede corso alla esecuzione. Il busto bronzeo di Gaio Mario si trova collocato attualmente nel Municipio di [[Minturno]]. Plutarco, in Marium, scrisse che i Minturnesi, mossi a compassione, lo aiutarono a imbarcarsi sulla nave di Beleo, diretta verso l'Africa.
 
== Note ==