Gert Schramm: differenze tra le versioni
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Con l'avvento al potere di Hitler nel 1933 e la promulgazione delle [[leggi razziali naziste]], la condizione dei circa 20./25.000 afro-tedeschi che vivevano allora in Germania si fece subito drammatica.<ref>Chiponda Chimbelu, "[http://www.dw.com/en/the-fate-of-blacks-in-nazi-germany/a-5065360 The Fate of Blacks in Nazi Germany]", ''[[Deutsche Welle]]''.</ref> Per quanto non siano mai stati inclusi in un programma specifico di sterminio, essi subirono pesantissime discriminazioni. Specialmente i cosiddetti "[[bastardi della Renania]]", figli di donne tedesche e di soldati francesi di colore, nati durante il periodo di occupazione della [[Renania]] dopo la [[prima guerra mondiale]], furono assunti dalla propaganda nazista a simbolo della "bastardizzazione" della "razza ariana" tedesca. Ufficialmente "non esistenti" e comunque destinati a dover "sparire", era loro proibito ogni contatto sociale o relazione matrimoniale con "ariani"; molti dei giovani finirono a questo scopo anche per essere forzatamente sterilizzati.<ref>"[https://www.ushmm.org/wlc/en/article.php?ModuleId=10005479 Blacks during the Holocaust]", [[United States Holocaust Memorial Museum]].</ref> Esclusi progressivamente dalla scuola, dall'esercito e da ogni incarico statale, privati dei diritti di cittadinanza, condannati ad essere pura forza lavoro, per molti afro-tedeschi si aprirono anche le porte dei campi di concentramento e di lavoro.<ref>Rowan Philip, "[http://www.postnewsline.com/2009/07/remembering-africans-in-the-nazi-camps-theo-wonja-i-was-18-when-i-was-sent-to-the-labor-camps.html Remembering Africans in the Nazi Camps]", ''[[The Washington Post]]'' (2000).</ref>
Gert fu escluso dalla scuola in quanto "[[Mischling]] di primo grado" (mezzo-sangue) e sottoposto a discriminazioni di ogni sorta. Nonostante fosse proibito dalle leggi, il padre continuò a visitare la madre e il figlio, ma nel 1941 fu arrestato e inviato a [[Auschwitz]]; di lui non si saprà più nulla.<ref name="kantara.de" /> Anche Gert fu arrestato nel maggio 1944, interrogato e alfine condannato ad almeno 15 anni di lavori forzati. Il 20 luglio 1944 giunse al [[campo di concentramento di Buchenwald]], dove fu alloggiato nella baracca 42 come prigioniero "politico".
Si conoscono i nomi di altri 5 prigionieri di colore a [[Buchenwald]], uno (come Gert) dalla Germania e quattro dalla Francia (tra cui [[Raphaël Elizé]], noto esponente politico e uno dei primi sindaci afro-francesi, che morirà al campo).<ref>Katrin Bischoff, "[https://www.berliner-zeitung.de/gert-schramm-ueberlebte-als-juengster-dunkelhaeutiger-haeftling-buchenwald---heute-lebt-er-in-eberswalde-nummer-49489-14638068 Gert Schramm überlebte als jüngster dunkelhäutiger Häftling Buchenwald - heute lebt er in Eberswalde Nummer 49489]", ''Berliner Zeitung''.</ref> Gert Schramm era il più giovane. Aveva allora solo 15 anni.
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