Josyp Slipyj: differenze tra le versioni
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|Nome = Josyp Ivanovyč
|Cognome = Slipyj
|PostCognomeVirgola = in [[Lingua ucraina|ucraino]]
|Sesso = M
|LuogoNascita = Zazdrist'
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=== Morte e funerale ===
Morì nel suo appartamento all'[[Università cattolica ucraina a Roma]] nella tarda mattinata di venerdì 7 settembre [[1984]] per una [[polmonite]]. Prima di partire per il suo viaggio apostolico in [[Canada]], [[papa Giovanni Paolo II]] visitò la sua [[camera ardente]] allestita presso la [[Basilica di Santa Sofia (Roma)|basilica di Santa Sofia]]. Le esequie si tennero nello stesso edificio mercoledì 12 settembre e videro la partecipazione di membri della gerarchia cattolica ucraina guidati dal nuovo arcivescovo maggiore [[Myroslav Ivan Ljubačivs'kyj]]. Il giorno successivo venne celebrata una liturgia pontificale solenne di quattro ore con la partecipazione di più di settecento sacerdoti, dell'arcivescovo maggiore [[Myroslav Ivan Ljubačivs'kyj]], che pronunciò l'elogio funebre, di monsignor [[Miroslav Marusyn]], segretario della [[Congregazione per le Chiese orientali]], che parlò in italiano, e del cardinale [[Carlo Confalonieri]], decano del [[Collegio cardinalizio]] che in rappresentanza del papa pronunciò un'[[eulogia]] e impartì l'assoluzione finale. Erano presenti anche [[Yanoslav Stetsko]], leader dell'[[Organizzazione dei nazionalisti ucraini]], e [[Mykola Livytsky]], presidente del Consiglio nazionale ucraino, così come i rappresentanti di diversi partiti politici. Il corpo del cardinale venne inizialmente tumulato nella cripta della [[Basilica di Santa Sofia (Roma)|basilica di Santa Sofia]] a [[Roma]]. Quando il corpo venne estumulato dal loculo venne trovato incorrotto e quindi posizionato in una bara di vetro nella stessa cripta. Il governo ucraino lo riabilitò ufficialmente il 17 aprile [[1991]]. Il suo corpo fu quindi trasferito a [[Leopoli]] il 27 agosto [[1992]] e sepolto nella cripta della cattedrale di San Giorgio, accanto a monsignor [[Andrej Szeptycki]], il 7 settembre successivo.<ref>
È in corso la causa per la sua [[beatificazione]].
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