Terni: differenze tra le versioni

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[[File:Dettaglio di Terni e del suo contado nella Mappa d'Italia (Ignazio Danti, XVI secolo, Musei Vaticani).jpg|destra|miniatura|Dettaglio di Terni e del suo contado nella ''Mappa d'Italia'' (Ignazio Danti, XVI secolo, Musei Vaticani)]]
 
Terni fu libero [[Comune medievale|Comune]] già {{Senza fonte|dall'VIII secolo}}, grazie ai suoi meriti bellici nella difesa di Roma contro le orde musulmane, i ternani ottennero un privilegio speciale con il quale [[Papa Benedetto III]] gli concesse in perpetuo la città con il loro territorio disegnandone i confini<ref>[[Francesco Angeloni]], ''Historia di Terni''; [[Paolano Manassei]], ''Alcuni documenti per la storia della città di Terni e Spoleto'' (“Archivio Storico Italiano”).</ref>. Nel [[1174]] le soldataglie del vescovo [[Cristiano di Magonza]] la presero e la distrussero con l'accusa di non pagare le presunte gabelle dovute all'imperatore<ref>''Die Chronic des Popstes Burchard von Ursberg'' in ''Monumenta Germaniae Historica, Scriptores rerum germanicarum in usum scholarum separatim editi'', p. 52; Johan Friederich Bohmer, ''Regesta Imperii IV. Lothar III und åltere Staufer 1125-1197. 2 Abt.: Die Regesten des Kaiserreiches unter Friederich I 1152(1122)-1190. Lief 1168-1180'', Wien 2001, IV, 2,3, n.2070 [http://www.regesta-imperii.de Startseite : Regesta Imperii]</ref>.
[[File:Insegne di Terni a Montaperti (1260).png|miniatura|'''Insegne di Terni a Montaperti (1260)''']]
 
Alla fine del 1100 e agli inizi del 1200 Terni aveva la magistratura di due [[Console (storia medievale)|consoli]] e il [[Parlamento]], e al momento in cui riebbe la diocesi (1218), Terni ebbe anche il [[Podestà (medioevo)|Podestà]] e il [[Capitano del Popolo]]. Nel 1240 Terni fu premiata da [[Federico II di Svevia|Federico II]] con l'aquila nera in campo oro nel proprio gonfalone cittadino: «per la fedeltà e la gagliardia dei suoi uomini» e comandata da un'antica, solida e orgogliosa aristocrazia di origine germanica, la famiglia Castelli in primis, discendente dalla stirpe di un principe [[Franchi|franco]] di Terni, ma anche quella dei Camporeali, dei Cittadini). Nel 1260 partecipò vittoriosamente alla [[battaglia di Montaperti]] al fianco dei Ghibellini Senesi contro la Guelfa Firenze. Nel [[1294]], il Comune si dotò di una nuova carica, i "quattro di credenza" o difensori del Popolo e, nel [[1307]], dei Priori. Terni entrò a far parte del [[potere temporale]] dei papi (e di conseguenza allo Stato Ponticio), in maniera definitiva, solo nel 1564, dopo il tragico evento della Strage dei [[Banderari]].
 
Agli inizi del Quattrocento, Terni aveva tra i sei e i settemila abitanti, 300 torri cittadine e una cinta muraria completa e in fase di miglioramento per le artiglierie. Era una città di medie dimensioni, più grande di Narni, urbanisticamente parlando, e poco più grande di Spoleto. Era una città-stato molto sviluppata e ricca grazie alla spinta di fiorenti commerci e di una crescente attività manifatturiera. A parte un piccolo censo alla chiesa e a un governatore pontificio come Andrea Tomacelli nel primo decennio del secolo, la cui rocca di controllo venne sistematicamente abbattuta più volte dai ternani stessi, nella seconda metà del secolo i governatori di Roma si vedranno costretti spesso a risiedere altrove, la città era libera politicamente e militarmente dal papato. La sua ricchezza nel [[XV secolo]] era favorita dalla sua presenza accanto ai fiumi Nera e Serra, con una serie di corsi d’acqua minori, le cosiddette ''forme'', che attivavano un numero cospicuo di: mulini, ramiere e cartiere. Gran parte dell’attività del governo cittadino era riservata a questioni di natura idrologica (Marmore, fiumi e canali cittadini). Di pari passo la città pullulava sempre più di una borghesia mercantile ([[Banderari]]) assai industriosa e che pareggiava in fasto e ricchezza la sua controparte: i nobili.