Pascale Oddone: differenze tra le versioni

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==Biografia==
[[File:Staffarda Chiesa Abbaziale. Polittico dell'Altar Maggiore.jpg|thumb|Polittico dell'Altar Maggiore, [[Abbazia di Santa Maria di Staffarda]]. Secolo XVI (1531-1533), dipinti di Oddone Pascale]]
[[Casimiro Turletti]], storico ottocentesco di [[Savigliano]], fu il primo studioso a individuare l'opera dell'artista piemontese Oddone Pascale in alcuni centri del [[basso Piemonte]]. Altri studi si devono ad Attilio Bonino, Giovanna Galante Garrone, [[Noemi Gabrielli]] e Simone Baiocco. Ancora oggi, tuttavia, mancano notizie precise sulla biografia e le opere dell'artista. Baiocco afferma che "Oddone Pascale non ha avuto finora una reale fortuna: le notizie biografiche su cui ci basiamo sono quelle che risalgono all'opera di [[Casimiro Turletti]] e che, per quanto preziose, sono certo incomplete e a volte poco verificabili"<ref>{{Cita web |url=http://www.fondazioneferrero.it/EVE/MOMENTI8/Baiocco/BAIOCCO.htm |titolo=''Oddone Pascale e l'eredità di Gandolfino da Roreto nel Piemonte meridionale'' |accesso=1º ottobre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060511203027/http://www.fondazioneferrero.it/EVE/MOMENTI8/Baiocco/BAIOCCO.htm |dataarchivio=11 maggio 2006 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
Nulla si sa sulla sua formazione: nella resa dei visi, nei colori sgargianti degli abiti e nella composizione delle figure Oddone Pascale rivela influenze di matrice lombarda e nordica. In alcune sue opere, come le due pale di [[Revello]], è particolarmente evidente un nesso stilistico con [[Gandolfino da Roreto]], forse mediatore di tali influssi. Oddone Pascale fu anche un abile intagliatore e le sue pale sono spesso incorniciate in monumentali struttura lignee, tanto da diventare vere e proprie "macchine d'altare". La prima notizia su di lui consiste, appunto, nella fornitura di una cornice per una pala commissionata a [[Gandolfino da Roreto]], che in quel momento ([[1523]]) era probabilmente già deceduto. Nel 1531 firmò con data la pala d'altare dell'[[abbazia di Santa Maria di Staffarda]]: «Odonus Paschalis d. trinitate savilliani 1531». Molto pregevole è anche il coro ligneo della stessa abbazia, successivamente smembrato e oggi diviso fra la chiesa di San Vittore nella tenuta sabauda di [[Castello di Pollenzo|Pollenzo]] e il [[Museo Civico d'Arte Antica di Torino]].