Trieste: differenze tra le versioni
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[[File:San Giovanni di Duino 21.06.2008 01.jpg|thumb|center|Le Risorgive del Timavo]]
}}Il clima della città di Trieste secondo la [[classificazione dei climi di Köppen|classificazione di Köppen]] rientra nel tipo [[Clima subtropicale umido|subtropicale umido]].<ref>{{cita web |url =http://www.hydrol-earth-syst-sci.net/11/1633/2007/hess-11-1633-2007.pdf| titolo= Updated world map of the Köppen-Geiger climate classification|pagina = 1641}}</ref> Grazie a una latitudine intermedia tra il [[Polo Nord]] e l'[[equatore]] e alla posizione costiera, la città di Trieste gode di un clima piuttosto mite d'inverno e caldo, ma non torrido, d'estate. Relativamente al trentennio ufficiale di riferimento della climatologia mondiale (IPCC/WMO) [[1971]]-[[2000]] la media annuale delle temperature presso la stazione meteorologica di Trieste è stata di 15 °C, le temperature medie del mese più freddo (gennaio) si sono attestate attorno ai 5,8 °C, mentre quelle del mese più caldo (luglio) leggermente al di sopra dei 24 °C.
Nei mesi invernali raramente le temperature, almeno sulla costa, scendono al di sotto dello zero; viceversa, nelle frazioni carsiche, spesso si registrano minime notturne negative. Scarse sono anche, lungo la fascia costiera, le giornate con [[neve]], [[nebbia]] o [[grandine]]. L'[[umidità]] media annuale è del 64% mentre l'escursione termica giornaliera è di soli 4,5 °C: entrambe risultano tra le più basse in Italia.
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Al clima generalmente mite fanno eccezione i giorni, in alcuni anni rari, in altri più frequenti, in cui soffia la cosiddetta [[Bora]], vento che si incunea dal retroterra lungo i bassi valichi che si aprono tra i monti alle spalle della città, per scendere su Trieste e il Golfo. Sebbene per compressione adiabatica la temperatura dell'aria scendendo sulla città si riscaldi comunque di tre o quattro gradi, le raffiche aumentano notevolmente la percezione di freddo, anche con temperature relativamente miti.
Eccezionalmente la Bora soffia per brevissimi periodi anche d'estate, questa volta molto calda provenendo sempre da est nord est dunque dal continente più caldo verso il mare innalzando talvolta le temperature anche al di sopra dei 35 gradi. Le raffiche di aria di origine continentale provenienti da Est-Nord-Est allo sbocco in [[Mare Adriatico|Adriatico]] acquistano ulteriore velocità e in casi eccezionali in mare aperto si possono raggiungere i 50 nodi, come registrato nel dicembre [[1996]]. In alcune zone la bora è più forte e frequente che in altre, e solamente la zona della Costiera, da Miramare a Sistiana, è riparata dall'effetto di tale vento.
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Nel [[1719]] [[Carlo VI d'Asburgo|Carlo VI d'Austria]] creò a Trieste un [[porto franco (economia)|porto franco]] i cui privilegi vennero estesi, durante il regno del suo [[Maria Teresa d'Austria|successore]], prima al ''Distretto Camerale'' ([[1747]]), poi a tutta la città ([[1769]]). Dopo la morte dell'imperatore (nel [[1740]]) salì al trono la giovane [[Maria Teresa d'Austria]] che grazie ad un'attenta politica economica permise alla città di diventare uno dei principali [[Porto di Trieste|porti europei]] e il massimo dell'[[Impero austriaco|Impero]]. In età teresiana il governo [[Impero austriaco|austriaco]] investì capitali consistenti nell'ampliamento e nel potenziamento dello scalo.
Fra il [[1758]] e il [[1769]] furono approntate opere a difesa del molo e venne eretto un forte. Nelle immediate vicinanze del porto sorsero la [[Borsa valori|Borsa]] (all'interno del Palazzo municipale, attorno al [[1755]]), il ''Palazzo della Luogotenenza'' ([[1764]]), oltreché un grande magazzino e il primo [[cantiere navale]] di Trieste, noto come lo ''squero di san Nicolò''. In quegli anni iniziò ad essere edificato un [[Borgo Teresiano|intero quartiere]], che dell'imperatrice porta ancora il nome (Borgo Teresiano), per ospitare una popolazione che in città era in crescente aumento e che alla fine del secolo avrebbe raggiunto i
[[File:Triest Plan 1857 Lloyd Reiseführer.JPG|thumb|upright=1.2|Trieste nel 1857, 138 anni dopo la proclamazione del porto franco, al momento dell'arrivo della ferrovia]]
In un rapporto inviato all'imperatrice Maria Teresa, il conte Nikolaus Graf von Hamilton, che ricoprì la carica di Presidente dell'Intendenza della città di Trieste dal 1749 al 1768, descrisse nel seguente modo l'uso delle lingue parlate dagli abitanti di Trieste:
{{citazione| Gli abitanti usano tre diverse lingue: l'italiano, il tergestino e lo sloveno. La particolare lingua triestina, usata dalle persone semplici non viene capita dagli italiani; molti abitanti in città e tutti quelli del circondario parlano sloveno.<ref>Paolo Merkù: La presenza slovena nella città preemporiale. In R. Finzi/G. Panjek/L. Panariti: Storia economica e sociale di Trieste, vol. 1, pp. 288-289</ref>}}
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Nel [[1909]] la lingua italiana venne vietata in tutti gli edifici pubblici e gli italiani furono ufficialmente estromessi dalle amministrazioni comunali<ref name="treccani">''Dizionario Enciclopedico Italiano'' (Vol. III, pag. 730), Roma, Ed. Istituto dell'Enciclopedia Italiana, fondata da Giovanni Treccani, 1970.</ref>. Quindi anche Trieste fu coinvolta nel processo di [[croatizzazione]] della Venezia Giulia avvenuto durante la dominazione austroungarica. Queste ingerenze, insieme ad altre azioni di favoreggiamento al gruppo etnico slavo ritenuto dall'impero più fedele alla corona, esasperarono la situazione andando ad alimentare le correnti più estremiste e rivoluzionarie.
Secondo il contestato censimento austriaco del [[1910]], su un totale di
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* 779 (0,3%) parlavano altre lingue
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Nella città, durante manifestazioni pro italiane seguenti una petizione firmata da
Agli inizi del [[XX secolo|Novecento]] il gruppo [[etnia|etnico]] sloveno era in piena ascesa demografica, sociale ed economica. Ciò spiega come l'irredentismo assunse spesso, nella città giuliana, dei caratteri marcatamente anti-slavi che vennero perfettamente incarnati dalla figura di [[Ruggero Timeus]]. Allo scoppio della prima guerra mondiale, 128 triestini si rifiutarono di combattere sotto le bandiere austro-ungariche e, subito dopo l'entrata in guerra dell'Italia contro gli Imperi centrali, si arruolarono nel [[Regno d'Italia|regio esercito]]. Fra i volontari che persero la vita nel corso del conflitto<ref>Le informazioni sul numero dei volontari e quello relativo ai deceduti sono tratte da: Elio Apih, ''op. cit.'' p. 99</ref>, si ricordano gli scrittori e intellettuali [[Scipio Slataper]], [[Ruggero Timeus]] e Carlo Stuparich, fratello del più noto [[Giani Stuparich|Giani]]. Primo esponente di tale movimento è considerato il triestino Wilhelm Oberdank, poi italianizzato in [[Guglielmo Oberdan]], che, per aver ordito un complotto per uccidere l'imperatore d'Austria [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]] e trovato in possesso di due [[Bomba all'Orsini|bombe orsini]], fu processato ed impiccato nella sua città natale il 20 dicembre [[1882]].
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Particolarmente attivi sul fronte delle idee e della propaganda furono i fuoriusciti triestini in Italia e Francia, dove ebbero un ruolo di primaria importanza nella fondazione, a Roma, di un Comitato centrale di propaganda dell'Alto Adriatico ([[1916]]) e, a Parigi, dell'associazione ''Italia irredenta''. Tutti i membri degli organi direttivi del Comitato erano triestini, ad eccezione del [[Dalmati italiani|dalmata]] Alessandro Dudan.<ref>[[Marina Cattaruzza]], ''L'Italia e il Confine Orientale'', Bologna, Società editrice Il Mulino, 2007, p. 97</ref> Tra 1915 e 1917 l'aviazione italiana bombardò la città in numerose occasioni, causando numerose vittime tra la popolazione civile.
Il 4 novembre del [[1918]]
[[File:Trattato di Londra.svg|thumb|upright=1.7|In verde chiaro sono indicati i territori promessi all'Italia con [[Patto di Londra]] del 1915. La Dalmazia settentrionale, nel 1919, venne invece assegnata, contro la volontà dell'Italia, al nuovo regno serbo-croato-sloveno. La mancata annessione della Dalmazia all'Italia fu una delle cause di insoddisfazione che portarono alla definizione di "[[vittoria mutilata]]"]]
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Le organizzazioni indipendentiste e terroriste slovene, fra cui il [[TIGR]] e la ''Borba'', reagirono agli assassinii perpetrati dai fascisti con altrettanta brutalità: si moltiplicarono gli atti di resistenza armata e si verificarono azioni violente contro gli esponenti del regime fascista e i membri delle forze dell'ordine o, in alcuni casi, anche contro semplici cittadini.
Nel [[1930]] si produssero a Trieste due attentati ad opera del TIGR: quello al Faro della Vittoria e, ben più grave, quello alla redazione de ''Il Popolo di Trieste'', che causò la morte dello stenografo Guido Neri e il ferimento di tre persone. Le autorità di polizia procedettero quindi ad una vasta azione investigativa, debellando le cellule di resistenza: gli accusati (tutti sloveni) di vari crimini comprendenti
[[File:Venezia Giulia province.png|thumb|upright=1.2|Divisione amministrativa dell'[[Istria]] e del [[Quarnaro]] dal 1924 al 1947, durante la sua appartenenza all'Italia, con segnate la [[provincia di Trieste]] (colore verde), la [[provincia di Gorizia]] (blu), la [[provincia di Pola]] (giallo) e la [[provincia di Fiume]] (rosso)]]
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[[File:Italian social republic map ITA.png|upright=1.2|thumb|La [[Zona d'operazioni del Litorale adriatico]]]]
Si riservò però la nomina del [[podestà (fascismo)|podestà]], nella persona di Cesare Pagnini, e del prefetto della [[provincia di Trieste]], [[Bruno Coceani]], entrambi ben accetti ai fascisti locali, alle autorità della [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]] e allo stesso [[Mussolini]], che conosceva personalmente Coceani. Durante l'occupazione [[nazisti|nazista]] la [[Risiera di San Sabba]]
Nonostante la dura repressione attuata dalle autorità tedesche e italiane centinaia di abitanti del comune di Trieste si aggregarono alle unità partigiane slovene operanti in Venezia Giulia per contrastare le truppe degli occupanti tedeschi. Molti di essi morirono nelle azioni di guerriglia partigiana o nei lager tedeschi oltre che nella Risiera. I loro nomi risultano scolpiti sui monumenti eretti a loro ricordo in quasi tutte le frazioni della città.
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L'otto maggio proclamarono Trieste città autonoma in seno alla Repubblica Federativa di Jugoslavia. Sugli edifici pubblici fecero sventolare la bandiera Jugoslava affiancata dal Tricolore italiano con la stella rossa al centro.
La città visse momenti difficili, di gran timore, con le persone dibattute tra idee profondamente diverse: l'annessione alla Jugoslavia o il ritorno all'Italia. In questo clima si verificarono confische, requisizioni e arresti sommari. Vi furono anche casi di vendette personali, in una popolazione esasperata dagli eventi bellici e dalle contrapposizioni del periodo fascista. Invano i triestini sollecitarono l'intervento degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]].
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[[File:Piazza Unità a Trieste nel giorno del ritorno della città all'Italia.jpg|thumb|upright=1.2|left|[[Piazza Unità d'Italia|Piazza Unità]] a Trieste nel giorno del ritorno della città all'Italia]]
Nella zona A erano presenti
Fu necessario attendere il [[Trattato di Osimo]] del 10 novembre [[1975]] per un regolamento definitivo tra [[Italia]] e Jugoslavia, con la conseguente fine delle rivendicazioni territoriali tra i due Paesi, sancendo lo stato di fatto di separazione territoriale venutosi a creare nel [[Territorio Libero di Trieste]] a seguito del [[Memorandum di Londra]] (1954), rendendo definitive le frontiere fra l'Italia e l'allora [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]]<ref>{{Cita web|url=https://treaties.un.org/doc/publication/UNTS/Volume%201466/v1466.pdf|titolo=United Nations Treaty Series, volume 1466|autore=United Nations|wkautore=Organizzazione delle Nazioni Unite|editore=United Nations|data=1996|accesso=2016}}</ref>.
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; [[Palazzo delle Poste (Trieste)|Palazzo delle Poste]]: Il palazzo delle Poste di Trieste è un'importante costruzione della città. L'entrata principale è in [[Piazza Vittorio Veneto (Trieste)|piazza Vittorio Veneto]]. Al suo interno si trova la sede triestina delle [[Poste Italiane]] e il [[Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa]]. Il fu costruito fra il [[1890]] e il [[1894]] ad opera dell'architetto [[Friedrich Setz]].
:Al nuovo palazzo venne destinata l'area occupata dalla [[Dogana]] (sorta sulle antiche [[Salina|saline]] che un tempo occupavano la zona su cui sorge attualmente il [[Borgo Teresiano]]). Il palazzo disposto su un'area rettangolare di quasi
; [[Palazzo di Giustizia (Trieste)|Palazzo di Giustizia]]: Il Palazzo di Giustizia è un edificio giudiziario di Trieste che si trova nei pressi del [[Foro Ulpiano]]. Nel febbraio 1895, durante l'[[impero austro-ungarico]], la Dieta Provinciale di Trieste e Magistrato Civico si iniziò ad ipotizzare l'edificazione di un unico complesso architettonico che contenesse tutti gli uffici giudiziari, le carceri e l'archivio dei Libri Tavolari, dislocati in diverse zone della città, tra cui via Santi Martiri (attuale via Duca d'Aosta), via della Sanità (ora via Armando Diaz) e nel palazzo Bordeaux.<ref>{{cita web|titolo=La storia|sito=Tribunale di Trieste|url=http://www.tribunale.trieste.it/informazioni/storia.aspx|accesso=14 marzo 2018|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170908184853/http://www.tribunale.trieste.it/informazioni/storia.aspx|dataarchivio=8 settembre 2017}}</ref>
:Il governo austriaco chiese l'aiuto economico del comune di Trieste, il quale dopo un iniziale rifiuto per mancanza di soldi, si accordò per vendere al Sovrano Erario un terreno di
; [[Palazzo Galatti]]: Palazzo Galatti, comunemente chiamato palazzo della Provincia, è un palazzo [[XIX secolo|ottocentesco]] di Trieste, situato nel centro della città, in [[Piazza Vittorio Veneto (Trieste)|piazza Vittorio Veneto]] ma ha accessi anche dalle vie Roma, Galatti e della Geppa. L'edificio è costituito da tre piani fuori terra.
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; [[Caffè San Marco (Trieste)|Caffè San Marco]]: Il Caffè San Marco è un [[Caffè storici di Trieste|locale storico]] sito a Trieste, in via Battisti 18. Fondato nel [[1914]], il locale è celebre per essere sempre stato uno dei principali ritrovi degli intellettuali della città. Il 3 gennaio [[1914]], al pianterreno di un edificio di proprietà delle [[Assicurazioni Generali]], edificato nel [[1912]], venne inaugurato il Caffè San Marco, allora di proprietà di Marco Lovrinovich, originario di [[Parenzo]]. Subito il locale divenne ritrovo di giovani studenti e intellettuali, ma non solo: il [[caffetteria|caffè]], infatti, ospitava giovani irredentisti, e funzionava anche come laboratorio di produzione di [[passaporti]] falsi per permettere la fuga in [[Italia]] di patrioti antiaustriaci. Per questi motivi, il 23 maggio [[1915]], un gruppo di soldati dell'esercito austroungarico penetrò all'interno del locale, lo devastò e ne decretò la chiusura permanente. Lovrinovich stesso fu cacciato brutalmente, e in seguito fu incarcerato a Liebenau, in [[Austria]], perché si era causato volontariamente il [[tracoma]] con una soluzione batterica, allo scopo di non andare a servire nell'[[esercito austro-ungarico]].
; [[Lanterna di Trieste]]: Il faro della Lanterna di Trieste si trova in cima al Molo Fratelli Bandiera, all'estremità ovest della città, delimitando l'ingresso al porto vecchio. La costruzione del faro, che entrò in funzione l'11 febbraio [[1833]], fu voluta dal governatore della città [[Karl von Zinzendorf|Carlo Zinzendorf]], su progetto di [[Matteo Pertsch]]. Il gruppo ottico è sorretto da una colonna in pietra a base cilindrica che si erge da una Torre Massimiliana merlata con due ordini di troniere. Oltre alla funzione di faro, infatti, la costruzione doveva svolgere anche una funzione di difesa del porto. Le fondazioni del faro poggiano su quello che una volta era lo Scoglio dello Zucco.
; [[Faro della Vittoria (Trieste)|Faro della Vittoria]]: Il faro della Vittoria si trova a Trieste ed è stato costruito tra il 15 gennaio [[1923]] e il 24 maggio [[1927]]<ref>Il faro è stato inaugurato il 24 maggio 1927 alla presenza del re [[Vittorio Emanuele III]]</ref>, ad opera dell'[[architetto]] italiano [[Arduino Berlam]]. Oltre che ad assolvere le funzioni di [[faro]] per la navigazione, illuminando il [[golfo di Trieste]], svolge anche le funzioni di monumento commemorativo in onore dei caduti del mare durante la [[prima guerra mondiale]], così come testimoniato dall'iscrizione posta alla sua base: "
; [[Villa Engelmann]]: Villa Engelmann si trova a Trieste, in Via di Chiadino 5, di fronte alla chiesa [[Beata Vergine delle Grazie]]. La villa e il parco adiacente furono progettati per volere di [[Francesco Ponti]] nel 1840, e i lavori di costruzione durarono tre anni. Nel 1888 fu acquistata da Frida Engelmann e nel 1938 passò in eredità a Guglielmo Engelmann. L'intera area fu ceduta alla città di Trieste da suo figlio Werner.
; [[Villa Sigmundt]]: Villa Sigmundt si trova a Trieste, in Via Rossetti ai civici 44 e 46. Villa Sigmundt fu progettata da [[Giovanni Andrea Berlam]] nel 1861 su commissione di Edmund Sigmundt, ricco mercante triestino di spugne. Costruita nel rione di [[Chiadino]], è rimasta immutata dalla sua inaugurazione.
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=== Architetture militari ===
; [[Kleine Berlin|Gallerie antiaeree Kleine Berlin]]: Kleine Berlin (''piccola [[Berlino]]'' in [[lingua tedesca|tedesco]], in realtà errato, perché in lingua tedesca Berlin non è femminile, è Kleines Berlin) è il più esteso complesso di gallerie antiaeree sotterranee, risalenti alla [[seconda guerra mondiale]], ancora esistente a Trieste. Data la sua conformazione collinare, Trieste è percorsa da numerose gallerie antiaeree, ma il complesso della kleine Berlin è particolare per la sua ampiezza, la sua estensione, e per il fatto di essere visitabile dal pubblico.
; [[Castello di Miramare]]: Il castello di Miramare fu eretto come residenza della corte Asburgica: il complesso venne costruito nell'attuale [[Miramare (Trieste)|omonimo quartiere]] di Trieste per volere di [[Massimiliano I del Messico|Massimiliano d'Asburgo-Lorena]], arciduca d'Austria e [[imperatore del Messico]], per farne la propria dimora da condividere con la moglie [[Carlotta del Belgio]]. Successivamente il castello diventò il Museo storico del castello di Miramare e nel [[2016]] ha fatto registrare
; [[Castello di San Giusto]]: Il castello di San Giusto è una [[fortezza]]-[[museo]] situata sul [[San Giusto (Trieste)|colle omonimo]], a Trieste. Come dimora storica, è stato restaurato negli [[anni 2000|anni duemila]] e adibito a museo civico dal Comune di Trieste, cui la struttura appartiene dal [[1930]]. Sul Bastione Lalio è stato inaugurato il 4 aprile [[2001]] il Lapidario Tergestino costituito da [[iscrizione|iscrizioni]], [[scultura|sculture]], [[bassorilievo|bassorilievi]] e frammenti di [[architettura]] di [[antica Roma|epoca romana]]. È visitabile solo in parte: in particolare, oltre al lapidario, sono accessibili la [[Cappella]], la Sala Caprin, l'ampio cortile interno
; [[Castello di Duino]]: Il castello di Duino si trova nel comune di [[Duino-Aurisina]], in [[provincia di Trieste]]. Di proprietà da oltre 420 anni della famiglia [[Della Torre]], ramo [[Della Torre|Della Torre di Valsassina]] ([[von Thurn-Hofer und Valsassina]]) prima e dei duchi [[ramo ceco del Casato di Thurn und Taxis|della Torre e Tasso]] poi. Dal [[2003]] è
; [[Castello di Muggia]]: Il castello si affaccia in posizione elevata sul porto, è di proprietà dello scultore [[Villi Bossi]] e di sua moglie Gabriella, e viene aperto al pubblico in particolari occasioni, specie per iniziative culturali e musicali. Il primo nucleo del castello fu una torre fatta erigere dal patriarca di [[Aquileia]], [[Marquardo di Randeck]], nel 1374, nella zona chiamata Borgolauro. Successivamente venne aggiunto un quadrilatero di mura e delle torri di guardia per ospitare una guarnigione di soldati, la cui costruzione si protrasse sino al 1399.
=== Architetture marittime ===
; [[Canal Grande di Trieste]]: Il Canal Grande di Trieste è un canale navigabile che si trova nel cuore del [[Borgo Teresiano]], in pieno centro della città, a metà strada circa tra la [[Stazione di Trieste Centrale|stazione ferroviaria]] e [[piazza Unità d'Italia]], con imboccatura dal bacino di San Giorgio del Porto Vecchio. Fu realizzato nel 1754-1756 dal veneziano Matteo Pirona, scavando ulteriormente il collettore principale delle saline, quando queste vennero interrate per permettere lo sviluppo urbanistico della città all'esterno delle mura. È stato costruito affinché le imbarcazioni potessero giungere direttamente sino al centro della città per scaricare e caricare le loro merci.
; [[Molo Audace]]: Il molo Audace si trova sulle rive di Trieste, in pieno centro della città, a pochi passi da [[piazza Unità d'Italia]] e dal [[Canal Grande di Trieste|Canal Grande]]. Nel 1740 affondò nel porto di Trieste, vicino alla riva, la nave ''San Carlo''. Invece di rimuovere il relitto, si decise di utilizzarlo come base per la costruzione di un nuovo [[molo]], che venne costruito tra il 1743 ed il 1751 e fu intitolato appunto a San Carlo. Separa il bacino di San Giorgio dal bacino di San Giusto del Porto Vecchio. Il 3 novembre del 1918, alla fine della prima guerra mondiale, la prima nave della [[Regia Marina|Marina Italiana]] ad entrare nel porto di Trieste e ad attraccare al molo San Carlo fu il cacciatorpediniere [[Audace (torpediniera)|Audace]], la cui ancora è ora esposta alla base del [[Faro della Vittoria (Trieste)|faro della Vittoria]]. In ricordo di questo avvenimento nel marzo del 1922 venne cambiato nome al molo, chiamandolo appunto molo Audace, ed all'estremità del molo stesso nel 1925 venne eretta una [[rosa dei venti]] in bronzo, con al centro una epigrafe che ricorda l'approdo, e sul fianco la dicitura "{{maiuscoletto|Fusa nel bronzo nemico
=== Architetture ferroviarie ===
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=== Vie e piazze ===
; [[Piazza della Borsa (Trieste)|Piazza della Borsa]]: Piazza della Borsa è una delle piazze principali di Trieste. Conosciuta anche come il ''secondo salotto buono cittadino'' la piazza è stata il centro economico della città per tutto il [[XIX secolo]]. È la piazza immediatamente adiacente a [[piazza Unità d'Italia]] e, restringendosi, prosegue fino all'inizio di corso Italia, un'importante arteria cittadina. Il luogo ove sorge la piazza si trovava anticamente appena fuori dalle mura cittadine. Infatti nel punto dove si trova il passaggio con piazza Unità si trovava la porta di Vienna e le case che delimitano la piazza verso monte seguono la linea delle antiche mura verso la torre di Riborgo.
; [[Piazza Unità d'Italia]]: Piazza Unità d'Italia (durante il [[Litorale austriaco|periodo austriaco]] era chiamata ''Piazza Grande'', in seguito fu nota anche come ''piazza Francesco Giuseppe'') è la piazza principale di Trieste. Si trova ai piedi del [[San Giusto (Trieste)|colle di San Giusto]], tra il [[Borgo Teresiano]] e [[Borgo Giuseppino]]. Di pianta rettangolare, la piazza si apre da un lato sul [[Golfo di Trieste]] ed è circondata da numerosi palazzi ed edifici pubblici. Affacciate sulla piazza si trovano le sedi di diversi enti: il municipio di Trieste, il palazzo della Giunta regionale del [[Friuli Venezia Giulia]] e la [[Prefettura italiana|prefettura]] del capoluogo. La piazza ha un'area totale di
=== Quartieri ===
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=== Siti archeologici ===
; [[Teatro romano di Trieste]]: Il teatro romano di Trieste si trova a Trieste ai piedi del [[San Giusto (Trieste)|colle di San Giusto]], in pieno centro della città, al limitare della città vecchia, tra via Donota e via del Teatro Romano. All'epoca della sua costruzione il teatro si trovava fuori dalle mura cittadine ed in riva al mare, che a quel tempo giungeva sino in quella zona. Sulle sue gradinate, costruite anche sfruttando la naturale pendenza del colle, potevano venir ospitati, a seconda delle varie fonti, dai
; [[Basilica paleocristiana di Trieste]] e i templi a Giove e ad Atena: La basilica paleocristiana di Trieste, edificata fra il [[IV secolo|IV]] e il [[V secolo]], contiene alcuni pregevolissimi mosaici, segno tangibile della ricchezza della chiesa locale e della città di ''[[Tergeste (città antica)|Tergeste]]'' fino a tarda età imperiale. I resti della basilica paleocristiana furono scoperti sotto l'attuale [[Cattedrale di San Giusto (Trieste)|Cattedrale di San Giusto]]. Sul colle di San Giusto sono tuttora visibili alcuni resti dei templi a Giove e ad Atena. Di quest'ultimo si sono conservate alcune strutture architettoniche nelle fondamenta della cattedrale, identificabili dall'esterno grazie ad apposite aperture nelle pareti del campanile e nel sottosuolo (tramite accesso dal Museo civico di storia ed arte di Trieste).
; [[Basilica civile di Trieste]]: A nord dei templi a Giove e ad Atena si apriva il [[Foro (urbanistica)|foro]] (la piazza principale della città antica), annesso con un portico alla [[basilica civile]], che era divisa in tre navate con un'abside interna. Il donatore era Quinto Baieno Blassiano, procuratore di [[Traiano]] prima del 120-125.
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[[File:Carta identita prov Trieste.jpg|thumb|upright=1.2|Carta d'identità stampata dal comune di Trieste. Si notino la doppia scritta bilingue in italiano e sloveno]]
Fra la metà del [[XVIII secolo|XVIII]] e gli inizi del [[XX secolo]] Trieste, quale principale porto dell'Impero austro-ungarico, conobbe un'epoca di straordinario sviluppo economico accompagnato da una crescita demografica molto sostenuta, che permise alla città di passare da alcune migliaia di residenti del periodo [[1730]]-[[1740]] ai quasi
Con la fine della [[prima guerra mondiale]] e il congiungimento di Trieste all'Italia, il capoluogo giuliano assistette a un progressivo ristagno della propria popolazione a causa delle mutate condizioni geopolitiche in cui si era venuto a trovare alla fine della [[Grande guerra]]. Da principale emporio marittimo dell'[[Impero austro-ungarico]] e fra i massimi del Mediterraneo, la città e il suo porto iniziarono a declinare, passando ad occupare una posizione sempre più periferica nell'allora [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].
All'indomani della [[seconda guerra mondiale]] in città si verificò un altro mutamento delle dinamiche demografiche che l'avevano caratterizzata fino ad allora: l'esodo di molti italiani dalle terre dell'[[Istria]] ebbe infatti come meta Trieste, che conobbe ancora una volta un'impennata della popolazione residente, oltre a profonde trasformazioni della propria composizione etnica e del tessuto sociale urbano. In quegli stessi anni, e in particolare a partire dal [[1954]], con la fine del [[Territorio Libero di Trieste|TLT]], oltre
[[File:Trieste (28766391880).jpg|thumb|left|upright=1.2|Panorama di Trieste dal [[Castello di San Giusto]]]]
Da quel momento la città ha assistito a una progressiva diminuzione della propria popolazione. Le condizioni geo-politiche nuovamente mutate, la mancanza di un entroterra ampio che le desse respiro e la chiusura di molte attività economiche (come i cantieri navali San Marco e le birrerie Dreher) hanno costretto ampi strati di popolazione a trasferirsi altrove alla ricerca di lavoro. Ne è conseguito un decremento della natalità e un progressivo invecchiamento della popolazione residente con cali demografici che per lungo tempo hanno raggiunto e superato le {{formatnum:2000}} unità all'anno.
Nell'ultimo decennio il decremento demografico è stato meno marcato che in precedenza, stabilizzando la popolazione triestina sopra i
Nonostante la ripresa demografica cui abbiamo fatto cenno, la città assieme a Genova, Bologna e Venezia, continua ad essere in testa alle classifiche italiane per anzianità della popolazione.
Permane comunque il comune con la più alta densità demografica nel [[Triveneto]] ({{formatnum:2414}} abitanti per km quadrato).
{{Demografia/Trieste}}
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Fino alla [[prima guerra mondiale]] esisteva anche una comunità di [[lingua tedesca]] che superava il 5% della popolazione del comune, ma che si ridusse drasticamente negli anni successivi.
Prima della [[seconda guerra mondiale]] e della conseguente occupazione [[Nazismo|nazista]], inoltre, esisteva anche una florida [[Storia degli ebrei di Trieste|comunità ebraica]] (nel [[1931]] i residenti di religione ebraica erano
Nella città di Trieste attualmente sono presenti accanto alle popolazioni autoctone italiana e slovena, numerosi gruppi [[etnia|etnici]] minoritari storici tra cui croati, serbi, greci e tedeschi e gruppi di recente insediamento tra i quali arabi, rumeni, albanesi, cinesi, africani e sudamericani.
Al 1 gennaio 2017 la popolazione con passaporto estero residente a Trieste era costituita da
[[File:Chiesa di SanNicolo Trieste.JPG|thumb|upright=1.2|Interno della chiesa greco-ortodossa di San Nicolò.]]
{{div col}}
# [[Serbia]],
# [[Romania]],
# [[Croazia]],
# [[Kosovo]],
# [[Cina]], 998
# [[Ucraina]], 630
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[[File:CEI members.svg|miniatura|upright=1.2|Stati membri dell'ente internazionale "[[Iniziativa centro europea]]"]]
A Trieste si trova la sede della [[Iniziativa centro europea]] (ingl. ''Central European Initiative''), un ente internazionale con lo scopo di favorire la cooperazione e lo sviluppo nell'[[Europa centrale]]
La città è anche sede del Segretariato permanente della [[Chamber Investment Forum|Chamber investment forum]], organismo di cui fanno parte le Camere di commercio dei paesi dei Balcani occidentali (Albania, Bosnia Erzegovina, Kosovo, Macedonia, Montenegro e Serbia) e quelle di Slovenia e Croazia, per un totale superiore a
=== Qualità della vita ===
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=== Musei ===
Trieste accoglie 32 musei fra i quali troviamo il Museo Revoltella
{{Approfondimento
|titolo=Il dinosauro “Antonio”
|contenuto= [[File:Tethyshadros insularis.JPG|thumb|center|Tethyshadros insularis]] In alcuni periodi dell’anno a Duino, presso il sito paleontologico in cui sono stati rinvenuti i suoi resti fossili, viene esposta al pubblico la copia del [[Tethyshadros insularis|tetisadro]], soprannominato amichevolmente Antonio, i suoi resti fossili originali sono conservati presso il Museo Civico di Storia Naturale a Trieste
}}
Lo [[stadio Nereo Rocco]], inaugurato nel [[1992]], ospita infine una serie di opere d'arte contemporanea, vincitrici di un apposito concorso (''Nike'', di [[Paolo Borghi]] primo classificato, ed opere di Nino Perizi, Marino Cassetti e Franco Chersicola, Livio Schiozzi, Claudio Sivini, Carlo Ciussi, Luciano Del Zotto, Gianni Borta, [[Enzo Mari]] e Francesco Scarpabolla. Per il "Polo natatorio" Davide Rivalta ha scolpito l<nowiki>'</nowiki>''Ippopotamo in equilibrio sulla sfera''.
* [[Museo Revoltella - Galleria d'arte moderna]], fondato nel [[1872]] con lascito testamentario di [[Pasquale Revoltella]] ([[1795]]-[[1869]]) e ospitato inizialmente nel Palazzo Revoltella (1852-1858, architetto [[Friedrich Hitzig]]), fu ampliato nel [[1907]] con l'acquisto dell'attiguo palazzo Brunner (ristrutturato nel [[1968]] su progetto di [[Carlo Scarpa]], con interventi fino al [[1991]]). Conserva una [[pinacoteca]] con ampia raccolta di opere delle principali correnti [[Pittura|pittoriche]] [[XIX secolo|ottocentesche]], in seguito ingrandita con opere [[XX secolo|novecentesche]], nella sede di palazzo Brunner, mentre il palazzo Revoltella è stato allestito con gli arredi originali e la collezione raccolta dal donatore. La galleria e il museo si trovano in via Diaz 27.
* Civico [[Museo di Storia ed Arte|museo di storia ed arte]], nato nel [[1843]] come orto lapidario attorno al cenotafio di [[Johann Joachim Winckelmann]], mentre il Museo di antichità presso la Biblioteca civica, conservava i materiali di minori dimensioni. Le due sedi furono riunificate nel [[1925]] sul [[San Giusto (Trieste)|colle di San Giusto]]. Raccoglie oggetti archeologici prevalentemente di origine locale. Ha sede in Piazza della Cattedrale 1.
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* [[Teatro Verdi (Trieste)|Teatro Comunale Giuseppe Verdi]]
* [[Politeama Rossetti|Teatro Rossetti - Stabile del Friuli Venezia Giulia]]
* [[Teatro Stabile Sloveno]]
* Teatro Orazio Bobbio (ex ''Cristallo
* [[Teatro Miela]]
* Teatro Sala Tripcovich
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=== Suddivisioni storiche ===
Rioni tradizionali e località, con segnati attraverso (*) corrispondenti alle circoscrizioni
# *[[Borgo San Nazario]]: 766 ab., *[[Borgo SS. Quirico e Giulitta]]: 700 ab., *[[Contovello]] (''Kontovel''):
# *[[Banne (Trieste)|Banne]] (''Bani''): 241 ab., *[[Basovizza]] (''Bazovica''): 684 ab., *[[Gropada]] (''Gropada''): 297 ab., *[[Opicina]] o Villa Opicina (''Opčine''):
# [[Barcola]] (''Barkovlje''), [[Cologna (Trieste)|Cologna]], [[Conconello]] (''Ferlugi''), [[Gretta]] (''Greta''), [[Roiano]] (''Rojan''), [[Scorcola]], *[[Grignano (Trieste)|Grignano]] (''Grljan''): 632 ab., *[[Miramare (Trieste)|Miramare]] (''Miramar''): 780 ab.
# [[Barriera Nuova]], [[Borgo Giuseppino]], [[Borgo Teresiano]], [[Città Nuova trieste|Città Nuova]], [[Città Vecchia (Trieste)|Città Vecchia]], [[San Vito (Trieste)|San Vito]], [[San Giusto (Trieste)|San Giusto]], [[Campi Elisi trieste|Campi Elisi]], [[Sant'Andrea trieste|Sant'Andrea]], [[Cavana trieste|Cavana]]
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Le attività commerciali e industriali della città sono ancora legate, anche se in misura minore rispetto al passato, al [[Porto di Trieste|porto]]. Nonostante l'incidenza negativa di quest'ultimo sul piano economico e occupazionale, la popolazione triestina gode di un alto tenore di vita (nel [[2008]] la [[Provincia di Trieste]] era seconda in Italia dopo quella di [[Provincia di Milano|Milano]]<ref>Qui di seguito si elencano i 6 parametri utilizzati da ''[[Il Sole 24 Ore]]'' per la determinazione del tenore di vita: 1) Pil pro capite; 2) depositi bancari pro capite; 3) importo medio delle pensioni; 4) consumi delle famiglie (per auto, mobili ed elettrodomestici); 5) indice Foi sul costo della vita; 6) costo delle abitazioni (Elaborazione de ''[[Il Sole 24 Ore]]'' su dati dell'Istituto Tagliacarne, [[Associazione Bancaria Italiana|ABI]]-[[Bankitalia]], [[Istat]], [[Inps]], Findomestic, Centro Studi Sintesi ed Orizzonti Immobiliari). Cfr. ''Il Sole 24 Ore'' del 29 dicembre 2008 (Inserto: ''Dossier del Lunedì'' pag. 4)</ref>) e di elevati livelli di reddito<ref>La [[Provincia di Trieste]], corrispondente sotto il profilo demografico in massima parte alla città di Trieste, aveva, secondo le ultime rilevazioni del 2007 ([[Il Sole 24 Ore]] / Istituto Tagliacarne) un Pil di Euro 28.941,25 pro capite (del 17,2% superiore alla media nazionale). Cfr. ''Il Sole 24 Ore'' del 29 dicembre 2008 (Inserto: ''Dossier del Lunedì'' pag. 4)</ref>.
Alcune fra le maggiori compagnie di assicurazione vennero fondate a Trieste a partire dal periodo Asburgico: [[Assicurazioni Generali]] (1831), [[SASA (azienda)|SASA Assicurazioni]] (1923
Nel settore dell'[[industria]] ci sono stabilimenti che trattano la metallurgia e la meccanica industriale e [[Cantiere navale di Trieste|navale]], in funzione dalla fine dell'Ottocento.
[[File:Grandi Motori Trieste.jpg|thumb|left|upright=1.2|Lo stabilimento della Grandi Motori Trieste, ora [[Wärtsilä Italia]]]]
La [[Ferriera di Servola]] è un complesso industriale specializzato nella produzione di [[ghisa]], sito a [[Servola]], un rione di Trieste. Il complesso siderurgico si estende per
La [[Wärtsilä Italia|fabbrica macchine della Wärtsilä Italia]], ex [[Grandi Motori Trieste]], è il più grande stabilimento per la produzione di motori navali in Europa e uno dei più importanti di componenti per [[centrali elettriche]]. Lo stabilimento, in continua crescita, ha ricevuto anche delle commesse per le ricostruzioni di centrali in [[Iraq]]. Trieste è anche sede del gruppo [[Fincantieri]] (con cantieri presenti in Italia, Stati Uniti, Norvegia, Romania, Vietnam e Brasile), leader mondiale nella costruzione di navi da crociera e da supporto offshore e in ascesa nel settore della marina militare.
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=== Aeroporti ===
L'[[aeroporto di Trieste-Ronchi dei Legionari]] è situato a 30 km a nord-ovest dalla città ed è servito da voli nazionali e internazionali. Sito nella [[provincia di Gorizia]], 21 km a sud-ovest di Gorizia, 30 km a nordovest di Trieste e a 38 km a sud di Udine, lungo la ex [[strada statale 14 della Venezia Giulia]], è nel territorio del comune di [[Ronchi dei Legionari]]. La struttura, aperta al traffico commerciale, è dotata di una pista in asfalto lunga {{M|3 000|-|m}} e larga 45 m, con orientamento RWY 09-27 ed è gestita dalla società Aeroporto Friuli Venezia Giulia S.p.A. col nome commerciale di ''Trieste Airport
Dal [[2007]] l'aeroporto è stato intitolato alla memoria di [[Pietro Savorgnan di Brazzà]], esploratore friulano.<ref>{{Cita web|url=http://www.aeroporto.fvg.it/it/aeroporto/pietro_savorgnan.htm|titolo=Aeroporto Friuli Venezia Giulia - Intitolazione aeroporto|accesso=6 dicembre 2011}}</ref>. Guardando l'area compresa tra [[Alto Adriatico]] e [[Alpi Orientali]], tra Italia (Friuli Venezia Giulia e [[Veneto]]), [[Slovenia]], [[Croazia]] e [[Austria]] ([[Carinzia]]) il suo bacino d'utenza supera i 5 milioni di persone, calcolati sulla base di un tempo di percorrenza in auto di 90 minuti necessario per raggiungere l'aeroporto.
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Il [[Porto di Trieste]] vanta notevoli dimensioni e rappresenta, fra l'altro, il principale accesso marittimo europeo per i prodotti turchi. Rilevanti anche la movimentazione del [[caffè]] (un terzo delle importazioni nazionali) e il terminale petrolifero, da cui parte l'oleodotto Transalpino, che arriva a [[Ingolstadt]] e rifornisce [[Austria]], [[Baviera]] e [[Repubblica Ceca]].
Riguardo al [[trasporto pubblico|traffico passeggeri]] è in crescita l'attività croceristica che porta ogni estate più di
[[File:Bus Trieste Piazza Unita.jpg|thumb|Bus urbani della Trieste Trasporti]]
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[[File:Festeggiamenti Alma Pallacanestro Trieste.jpg|miniatura|upright=1.2|left|La vittoria del campionato di A2 2017-2018 della [[Pallacanestro Trieste]]]]
Durante l'esistenza del [[Territorio Libero di Trieste]] la città giuliana ebbe due squadre calcistiche partecipanti a due
Altra importante società sportiva triestina è la [[Pallacanestro Trieste]], che è la principale società di [[pallacanestro]] maschile della città giuliana, erede della storica ''Pallacanestro Trieste'' fallita nel 2004. Milita in [[Serie A (pallacanestro maschile)|Serie A1]]. Gioca le sue partite interne all'[[PalaTrieste|Allianz Dome]]. Nel suo palmarès conta la vittoria di cinque scudetti tra il 1930 e il 1941. Nel 1984 la società venne acquistata dal magnate del tessile [[Giuseppe Stefanel]]. Al momento dell'acquisto la società militava nella seconda serie nazionale (A2) ma il presidente intendeva farne una squadra da scudetto. Le prime mosse furono l'acquisto di un nuovo capo allenatore il bosniaco [[Bogdan Tanjević]], senza però ottenere i risultati sperati.
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[[File:Barcolana41.JPG|thumb|upright=1.2|Primo lato della 41ª [[Barcolana]], [[regata]] velica più affollata del mondo, dato che vi partecipano circa 2000 barche]]
Rilevanti per la storia sportiva di Trieste sono i vari club velici storici, che testimonianano la lunga storia delal città giuliana in questo sport. Di rilievo assoluto è la [[Barcolana]], storica [[vela (sport)|regata velica]] internazionale che si tiene ogni anno nel [[Golfo di Trieste]] nella seconda domenica di [[ottobre]]. Nota per essere una delle regate con più alta partecipazione, dall’edizione 2018, la Barcolana, con {{formatnum:2689}} [[imbarcazione|imbarcazioni]] iscritte, si pone in vetta nella classifica delle regate più affollate al mondo, un traguardo ambito e raggiunto con impegno da tutta la ''Società Velica di Barcola e Grignano''. Attualmente dunque la Barcolana è la regata più grande del mondo.<ref>{{cita web|url=http://www.barcolana.it}}</ref>
Altre squadre sportive maschili triestine sono la [[Pallamano Trieste]] che vanta 17 scudetti e milita in [[Serie A - 1ª Divisione Nazionale]], i [[Muli Trieste]], società di [[football americano]] che partecipa alla Lega Nazionale American Football, la [[Pallanuoto Trieste], che partecipa alla [[Campionato italiano maschile di pallanuoto|serie A1]], l'[[Edera Trieste]] (Campioni d'Italia 2010-2011) e la [[Kwins Polet Trieste]], squadre di [[hockey in line]] che militano in A1. Sono di rilevo anche l'[[Hockey Club Trieste]], squadra di [[Hockey su prato]], che milita nella serie B, l'[[Bor Trieste|U.S. Š.Z. Bor]], associazione [[polisportiva]], il [[Circolo Sportivo Ponziana 1912]], squadra di calcio attualmente non in attività, l'A.S.D. San Luigi Calcio, squadra di calcio che milita in [[Eccellenza Friuli-Venezia Giulia 2012-2013|Eccellenza]], la Junior Alpina Trieste, squadra di baseball e softball con varie categorie (dal minibaseball all'under21) e il Venjulia Rugby Trieste, squadra di rugby militante in Serie B con diverse categorie, dal minirugby alla Prima Squadra, Femminile e Old..
Il [[baseball a Trieste]] risale alla fine della seconda guerra mondiale, durante l'amministrazione del [[Allied Military Government of Occupied Territories|governo militare alleato]], quando Trieste faceva parte del [[Territorio Libero di Trieste]] e i {{formatnum:5000}} militari statunitensi di stanza nella Zona A del territorio ne diffusero l'uso. Per quanto riguarda le squadre femminili sono di rilievo la società [[Artistica '81|Ginnastica Artistica '81]], che partecipa alla [[Serie A1 GAF|Serie A1 di Ginnastica Artistica Femminile]], la Pallanuoto Trieste che partecipa alla [[Campionato italiano femminile di pallanuoto|serie A2]], la [[Ginnastica Triestina]], che vanta 5 Scudetti, partecipa alla [[Serie A2 (pallacanestro femminile)|serie A2]] di [[basket]] e la ASD Futurosa basket Trieste, società che partecipa a tutte le categorie giovanili e minibasket. A Trieste hanno sede lo [[Yacht Club Adriaco]] e la [[Società velica di Barcola e Grignano]], che organizza la celebre [[Barcolana]].
=== Impianti sportivi ===
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Lo stadio Giuseppe Grezar, in particolare, è un impianto [[sport]]ivo di Trieste, il secondo più importante della città dopo il più recente [[stadio Nereo Rocco]]. Nato come "Littorio", poi dal dopoguerra fino al [[1967]] chiamato "Comunale", fu successivamente intitolato al calciatore triestino [[Giuseppe Grezar]], che faceva parte della squadra del [[Grande Torino]] e che fu tra le vittime della [[tragedia di Superga]] del [[1949]]. Per molte stagioni impianto interno della {{Calcio Triestina|N}}, è stato trasformato in un impianto polifunzionale, con una pista di otto corsie dedicata all'[[atletica leggera]].<ref>{{cita web|url=http://www.retecivica.trieste.it/new/Default.asp?tabella_padre=sezioni&ids=12&tipo=-&pagina=cstampa_leggi.asp&comunicato=172|titolo=Stadio Grezar: a novembre 2004 partiranno i lavori di ristrutturazione|editore=retecivica.trieste.it|data=10 giugno 2004|accesso=30 dicembre 2009}}</ref>
Altri impianti sportivi triestini degni di nota sono il [[PalaChiarbola]], palazzetto utilizzato principalmente per la [[pallamano]] primo palazzo dello sport della città di Trieste, costruito nella prima metà degli [[anni 1970|anni settanta]] del [[XX secolo]], ed intitolato successivamente a [[Giorgio Calza]]. Si trova nel rione di [[Chiarbola]], con accessi da Via Visinada e da Piazzale delle Puglie. Adatto a tutte le discipline che si praticano al chiuso, è utilizzato prevalentemente per il gioco della [[pallamano]]. Ha una capienza di poco superiore ai 2000 posti a sedere, suddivisi tra una tribuna e due curve. Dispone anche una di una palestra secondaria di misure regolamentari, nonché di tre palestrine dedicate al [[pugilato]] e alle discipline dell'[[atletica pesante]].
Il [[PalaTrieste]], palazzetto di gestione della [[Pallacanestro Trieste 2004]], è un'[[arena coperta]] di Trieste. È dotato di {{formatnum:6943}} posti a sedere<ref name="FIVB">{{cita web|url=http://www.fivb.ch/en/volleyball/competitions/worldleague/2003/general/cities.asp|titolo=Città e Palazzetti della World League 2003|editore=[[Fédération Internationale de Volleyball|FIVB]]|accesso=7 ottobre 2010}}</ref>, disposti ad anello attorno al [[parquet]] di gioco<ref name="scheda">{{cita web|url=http://www.triestecultura.it/sport/palasport.htm|titolo=Scheda sul PalaTrieste|editore=[[Trieste|Comune di Trieste]]|accesso=7 ottobre 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080313203646/http://www.triestecultura.it/sport/palasport.htm|dataarchivio=13 marzo 2008}}</ref>. Il 25 maggio [[2011]] è stato formalmente intitolato al grande poliatleta triestino [[Cesare Rubini]], scomparso nello stesso anno<ref>[http://www.retecivica.trieste.it/new/Default.asp?tabella_padre=sezioni&ids=12&tipo=-&pagina=cstampa_leggi.asp&comunicato=5579 INTITOLATO ALLA MEMORIA DI CESARE RUBINI IL PALATRIESTE. Ufficio Stampa del Comune di Trieste, 25 maggio 2011]</ref>. L'impianto, di proprietà del Comune di Trieste, ospita le partite casalinghe della principali squadre di [[pallacanestro]] cittadine, mentre in passato è stato sede delle gare casalinghe delle principali squadre triestine di pallavolo (come l'[[AdriaVolley Trieste]] e la Virtus Pallavolo Trieste, quest'ultima femminile).
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*{{Cita libro|autore=Mascilli Migliorini|capitolo=1797: Napoleone conquista Trieste| titolo=I giorni di Trieste, Otto grandi lezioni di storia|città=Roma-Bari|anno=2014|cid=Migliorini 2014}}
*{{Cita libro|autore=Pamela Tedesco|capitolo=Il capitolo francese di Trieste: dal 1797 al 1813| titolo=Storie dalla Venezia Giulia|città=Trieste|anno=2018|cid=Tedesco 2018}}
* Pamela Tedesco, ''Tergeste in età augustea: fortezza, villaggio carnico o colonia? Due qui pro quo di Strabone'', «Storiadelmondo» 76 (2014).
* Beniamino Pagliaro: "Trieste, la bella addormentata". Pordenone, Edizioni Biblioteca dell'Immagine 2011. ISBN 88-6391-072-3
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