Colazza: differenze tra le versioni

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Nei secoli seguenti, anche i momenti storici di Colazza, come quelli di tutti i paesi del [[Vergante]], seguirono dapprima le vicende degli arcivescovi di Milano, Conti dell'Impero, ai quali i territori erano stato assoggettati, nei secoli successivi il territorio fu conteso fra vari feudatari fino a quando prevalse la signoria dei [[Visconti]] che vi edificò un piccolo castello del quale rimangono tracce in alcuni edifici e nella toponomastica<ref>{{cita|Ubertalle Marchesi|p. 11}}</ref>.
 
La signoria dei Visconti durò fino al [[1441]] quando il territorio venne ceduto a [[Vitaliano Borromeo (cardinale)|Vitaliano Borromeo]]<ref name=":1" /><ref name=":2">{{Cita web|url=https://altovergante.com/about/colazza/|titolo=Colazza|autore=|editore=|data=|accesso=19 maggio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160610121248/https://altovergante.com/about/colazza/|dataarchivio=10 giugno 2016|urlmorto=sì}}</ref>. Colazza venne assegnata alla podesteria di Lesa e del Vergante.
 
In questi anni e nei secoli successivi, i colazzesi basarono la loro economia sulla [[pastorizia]] e sul commercio di animali e merci con i paesi limitrofi. Fino alla metà del [[XX secolo|novecento]] l'attività principale era lo sfruttamento dei boschi per la produzione di [[carbone]] di [[Legno|legna]]. In passato Colazza era nota per la lavorazione del legno ed in particolare per la produzione di ceppi da macellaio prodotti in frassino e robinia destinati anche all'esportazione<ref name="C">{{cita|Rotondi|p. 234}}</ref><ref name=":1" /><ref name=":2" />.