Locomotiva FS 356: differenze tra le versioni

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Il lavoro di trasformazione fu affidato a Fiat.<ref name=locomodel>[http://www.locomodel.it/Pagine/Locomodel_356_N.html Diesel 356 ]</ref>
 
I quattro mezzi facenti parte di questo gruppo non erano tutti uguali, ma di due tipi diversi: la 001 e la 002 avevano la cassa completamente metallica, mentre la 003 e la 004 avevano la cassa in metallo e legno, segno evidente della difficolta' di reperimento dei materiali occorrenti, durante la guerra, ed inoltre avevano solo due assi motori, essendo quelli estremi solo portanti.<ref name=locomodel/> La trasmissione del moto alle ruote avveniva per mezzo di un gruppo [[frizione (meccanica)|frizione]] a dischi multipli collegato al [[cambio (meccanica)|cambio]] meccanico di tipo [[Fiat]] a 4 marce e da questo con un albero di trasmissione con doppio giunto elastico scorrevole a guide scanalate che trasmetteva il moto ad un ponte riduttore con un rapporto di riduzione al ponte fu sostituito con uno piu'più corto, atto ad ottenere una velocità massima di 50&nbsp;km/h, quindi con una forza di trazione più elevata rispetto alle automotrici,<ref name="ReferenceA"/> in modo tale da ottenere una capacita' di traino accettabile, anche se a scapito della velocita' massima che scese a livelli decisamente limitati, ma che visto lo stato delle linee dell'epoca, questo non era un gran danno.<ref name=locomodel/>
 
Dato che si trattava di rotabili di emergenza non brillavano particolarmente per le prestazioni, essendo mezzi non molto potenti, potendo contare solo su una [[Potenza (fisica)|potenza]] 230 [[Cavallo vapore|CV]],<ref name=locomodel/> anche perché la massa aderente era circa la metà della massa totale<ref>Non era l'esatta metà a causa della dissimmetria del perno di rotazione del carrello tipico delle ALn Fiat di provenienza</ref>. Poca era la funzionalità complessiva del rotabile che rese difficile la sua utilizzazione nell'esercizio ferroviario; l'aspetto particolarmente sgraziato le rese oggetto dei più disparati epiteti da parte dei ferrovieri<ref>"Carrozzoni", "carrelloni", "casciapanchi" etc.</ref>.