Piemonte d'Istria: differenze tra le versioni
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Nato come un antico castello posto sulle colline affacciate sul [[Quieto (fiume)|fiume Quieto]], appartenuto a lungo alla famiglia [[Veneto|veneta]] dei [[Contarini]], la città era protetta da una doppia cinta muraria sulla quale si aprivano due porte, delle quali ne rimane soltanto di una recentemente (2008) oggetto di restauro.
Fino al [[1945]] Piemonte d'Istria fu un attivo centro agricolo. Alla fine della [[seconda guerra mondiale]], con la cessione dell'Istria alla [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]], a causa del clima di violenza etnica e politica sostenuta anche dal nuovo governo comunista di [[Josip Broz Tito|Tito]], gran parte della popolazione di Piemonte d'Istria esodò in [[Italia]], specialmente a [[Trieste]] formando la [[Comunità di Piemonte d'Istria]] in esilio. L'[[esodo istriano|esodo]] provocò l'abbandono dell'abitato che nel [[anni 2000|2000]] contava soltanto una trentina di abitanti, contro gli oltre mille censiti prima della [[seconda guerra mondiale]].
L'abitato, attualmente quasi del tutto abbandonato e con la quasi totalità degli edifici crollati, è al centro di alcuni programmi di recupero finanziati anche dall'[[Italia]] (precisamente da [[Marche]], [[Friuli-Venezia Giulia|Friuli Venezia Giulia]] ed [[Emilia-Romagna|Emilia Romagna]]).
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