M.3 (dirigibile): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
|||
Riga 14:
|Data_varo =
|Data_accettazione =
|Data_primo_volo =
|Matricola =
|Data_entrata_in_servizio =
Riga 71:
==Storia del progetto==
Nel 1910 la legge di potenziamento dell'aeronautica aveva previsto la costruzione di 9 dirigibili, di cui tre piccoli, cinque medi e uno grande.<ref name=P2p56>{{Cita|Pesce 1982|p.56}}.</ref> I dirigibili medi (tipo M), del tipo semirigido, vennero progettati dagli ufficiali del genio militare [[Gaetano Arturo Crocco]] e [[Ottavio Ricaldoni]].<ref name=P2p56/> Dopo l'M.1 e l'M.2, il successivo M.3 venne realizzato presso lo Stabilimento Costruzioni Aeronautiche di Roma, e montato sulla base di Vigna di Valle nel corso del [[1913]].<ref name=P2p57>{{Cita|Pesce 1982|p.57}}.</ref> La configurazione era simile a quella del precedente [[M.2 "Citta di Ferrara" (dirigibile)|M.2]],<ref name=M6p239>{{Cita|Mancini 1936|p.239}}.</ref> cioè del tipo pesante quadrimotore, ma per esso fu adottata una navicella di origine tedesca Parsifal PL-15 acquistata a [[Berlino]] il 23 maggio 1913 presso la Luft-Fahrzeug.<ref name=P2p57/> Tale navicella aveva dimensione simile a quella dei dirigibili tipo M, ma era predisposta per tre motori Clement Bayard [[Francia|francesi]] al posto dei quattro Wolseley [[Gran Bretagna|inglesi]] dell'M.2.<ref name=P2p57/> Due dei tre propulsori erano installati a prua, in configurazione affiancata, mentre il terzo era a poppa.<ref name=P2p57/> Le eliche erano due, entrambi a passo variabile, e tutti e tre i motori vi potevano essere accoppiati variamente.<ref group=N>Un motore su due eliche, due motori su due eliche, tre motori su due eliche, due motori su due eliche.</ref>
La prima ascensione con la navicella PL-15 avvenne il 10 giugno [[1914]], e dopo alcuni voli di prova in cui si verificarono avarie ai propulsori, essi vennero smontati ed inviati presso lo Stabilimento Costruzioni Aeronautiche per la revisione.<ref name=P2p57/> Al termine di essa i motori vennero rimontati e il 4 agosto dello stesso anno il dirigibile si trasferì dall'aeroporto di [[Vigna di Valle]] a quello di [[Jesi]].<ref name=P2p57/> Qui il 9 agosto l'M.3 effettuò le prove di quota raggiungendo una tangenza di soli 1.800 metri, e successivamente quelle di durata volando sul percorso Jesi-[[Rimini]]-[[Bologna]]-[[San Marino]]-[[Fano]]-Jesi a una velocità media di 75 km/h, raggiungendo quella massima di 100 km/h.<ref name=P2p57/> Dopo ulteriori voli, il 26 febbraio [[1915]] l'aeronave fu smontata ed inviata nuovamente presso lo Stabilimento Costruzioni Aeronautiche di Roma per effettuare lavori di modifica.<ref name=P2p57/> La navicella venne di nuovo modificata, accorciandola,<ref group=N>La lunghezza fu ridotta a 14,25 m, mentre la larghezza a 1,8 m.</ref> furono istallati due motori Maybach-Itala D.1 da 180 CV, furono montati attacchi per le bombe, e armi di difesa, posizionando una postazione per una [[mitragliatrice]] anche nel punto più alto dell'involucro.<ref name=P2p57/> Il 15 febbraio [[1916]], ormai in piena [[prima guerra mondiale]], l'aeronave, agli ordini del [[capitano]] Tullio Benigni partì da Roma per rischierarsi sull'[[aeroporto di Verona-Boscomantico|aeroporto di Boscomantico]] ([[Verona]])<ref name=P2p57/>.
Riga 79:
La propulsione era affidata a due motori [[Maybach-Motorenbau|Maybach]]-[[Itala (azienda)|Itala]] D1 a [[motore in linea|6 cilindri in linea]] [[raffreddamento a liquido|raffreddati ad acqua]], eroganti la potenza di 180 [[Cavallo vapore|CV]] ciascuno,<ref name=P2p57/> posizionati in coppia al centro della navicella ed azionanti [[Elica|eliche quadripala]] lignee. I propulsori consentivano all'aeronave di raggiungere una velocità massima di circa 100 km/h.<ref name=P2p57/>
==Impiego operativo==
Dal 17 marzo 1916 il dirigibile ''M.3'' fu custodito a Boscomantico all'interno di un [[hangar]] metallico lungo 90 metri, largo 21,80, alto 24 metri e dotato di una fossa centrale per ospitare la navicella.<ref name=B8p11>{{Cita|Bellè 2018|p.11}}.</ref> Fu al comando del capitano Tullio Benigni e successivamente dal capitano [[Attilio Calderara]]. Drammatica fu la sua prima missione bellica, nella zona del [[Tonale]]: raggiunto da un [[proiettile]] sparato da una batteria austroungarica posta in alta quota, nel percorso di ritorno fu preso di mira a [[Brescia]] dall'[[artiglieria]] [[Italia|italiana]] e infine attaccato anche da due [[Idrovolante|idrovolanti]] che lo costrinsero ad atterrare a [[Borgosatollo]].<ref name=B8p11/> Ripartito danneggiato, fu di nuovo attaccato da un velivolo [[Farman]] nazionale, il cui [[Pilota (aviazione)|pilota]] lo aveva scambiato per un'aeronave nemica.<ref name=B8p11/> Riparati i danni, l<nowiki>'</nowili>''M.3'' operò sulla [[Vallagarina|Val Lagarina]] compiendo azioni di [[Aereo da bombardamento|bombardamento]] delle fortificazioni di [[Monte Brione]] a Riva, ma anche sul [[Tagliamento]].<ref name=B8p11/> Il 21 maggio [[1917]] eseguì la sua ultima missione bellica, venendo colpito dai tiri dell'artiglieria contraerea nemica.<ref name=B8p11/> Atterrato in emergenza a Casarsa, durante il tentativo di trasportarlo a mano sull'aeroscalo rimase gravemente danneggiato, per cui ne fu deciso lo smontaggio e in seguito la definitiva radiazione dal servizio.<ref name=P2p57/> Aveva totalizzato in tutto 38 ascensioni, per un totale di quasi 53 ore di volo.<ref name=B8p11/>
== Utilizzatori ==
|