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pittore italiano
 
 
[[File:Il mare a Livorno.jpg|"''Mario Madiai-Il mare a Livorno"-Galleria Chiellini, Livorno''|miniatura|centro|link=Special:FilePath/Il_mare_a_Livorno.jpg]]
 
 
 
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{{Citazione|Madiai è il professionista che non lascia niente al caso, è l'artista che, quando ha qualcosa nella testa, si organizza ponendo in essere tutti gli accorgimenti utili e validi per la realizzazione dell'idea.Sceglie sul territorio i punti di osservazione con una metodologia di lavoro collaudata, fatta di ricerca, di tecnica, di cuore, elementi questi che contribuiscono a render viva la sua opera.|Pier Carlo Santini}}
 
[[File:Venezia da Casa Frollo.jpg|miniatura|destra|Venezia da Casa Frollo-Galleria Chiellini, Livorno|link=Special:FilePath/Venezia_da_Casa_Frollo.jpg]]
 
Si sposta frequentemente da Livorno, soggiornando a [[Barga]], [[Siena]], [[Venezia]] e [[Firenze]]. Trova gli spunti più importanti della sua produzione dai paesaggi, dagli oggetti, dai giardini e dalle vedute di questi luoghi. Numerosi sono i dipinti di questo periodo, dagli interni fiorentini, alla serie delle ''Serre'', ai ''giardini di Barga''. Dei primi anni 80 fa parte anche la serie dei quadri veneziani. Nella città veneta, in cui torna periodicamente da diversi anni, stabilisce lo studio in ''Casa Frollo'', nome della locanda che lo ospita. Le finestre della stanza si aprono su [[Piazza San Marco]]. Santini definisce abile il pittore nel cogliere ogni luce, il passaggio dei battelli, l' incresparsi delle onde, la penombra al calare del sole ed altrettanto abile la mano che li riproduce sulla tela, trasferendo su di essa anche lo stato emotivo.<ref name=Santini/>
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{{citazione|Madiai si è addentrato con sempre maggior convinzione nell'esplorazione del sedimento depositato nel suo studio e nella sua memoria, ricavando da una semplice ciotola di plastica rossa(e più recentemente grigia), dismesso relitto di abitudini e circostanze quotidiane dall'obsolescenza fatalmente rapida, un intero, affascinante cifrario di luce, colore, accensioni, reiterazioni ossessive, scandagli di senso nel campo magnetico ed imprevedibile della superficie.|Martina Corgnati}}
 
[[File:I fiori, le foglie e l'acqua.png|thumb|''I fiori, le foglie e l'acqua-Galleria Chiellini, Livorno''|link=Special:FilePath/I_fiori,_le_foglie_e_l'acqua.png]]
 
Serie autonoma di ''I fiori e le foglie'' sono i ''Girasoli'', ritratti decine di volte dal pittore, portati in studio ad appassire, per poi essere trasformati, proiettati come ombre su sfondi dai colori sempre diversi, quasi ad assumere sembianze umane e valenze significative.Si evidenzia inoltre in queste composizioni, come i cicli del pittore non siano nettamente indipendenti l'uno dall'altro, ma legati nel corso delle esperienze e nelle vicende personali come anelli della stessa catena.<ref>{{cita |Corgnati}}</ref>
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Agli inizi del nuovo millennio il continuo stimolo di rinnovamento e la capacità di esplorare la realtà sotto i propri punti di vista,come osserva il critico ferrucci, porteranno Madiai a compiere lavori che desteranno curiosità oltre che negli ambienti della critica artistica anche negli ambienti intellettuali contemporanei, che ne analizzeranno le valenze simboliche anche dal punto di vista sociologico. Nasce, infatti, nei primi anni 2000 ''Il Pinocchio di Madiai'', rivisitazione in chiave moderna e originale della favola di [[Carlo Lorenzini]] meglio conosciuto come Collodi, favola che è e rimane patrimonio culturale nazionale.L'interesse per [[Pinocchio]] si risveglia, oltre che in concomitanza con la nascita del primo nipotino, anche grazie ad un importante iniziativa della [[Fondazione Nazionale Carlo Collodi]] in collaborazione con il comune di [[Pescia]], che nel 2001 bandiscono un concorso chiedendo a 26 artisti, scelti tra i nomi più eccellenti, di presentare lavori personali aventi quali soggetto il famoso burattino di legno.Valutate attentamente le proposte presentate, affidano a 6 di questi artisti il compito di realizzare altrettante opere da esporre permanentemente nelle vie e nella Piazza principale del Paese.Tra quegli artisti c'è anche Madiai, al quale viene assegnato un grande pannello di 370X290 cm. su cui realizzare l'opera.Si tratta di un [[Pinocchio]] che tiene nella mano destra il "Grillo Parlante" sullo sfondo di un cielo stellato, i due discutono sembra quasi a voler cambiare gli eventi della fiaba.Il lavoro su [[Pinocchio]] continua anche negli anni successivi, portando il pittore a realizzare le opere su ogni tipo di superficie sia esso cartone riciclato, tele di qualità o semplici pezzi di legno,lavoro tanto interessante per la critica da portare alla pubblicazione di un volume illustrato dal titolo "Le Avventure di Pinocchio.Racconto per immagini:Mario Madiai" e che il pittore presenterà in una mostra dal titolo ''Pinocchio con il Cuore'', recensita dal critico [[Riccardo Ferrucci]].<ref>{{cita |Ferrucci}}</ref>
 
[[File:Mario Madiai-&quot;Pinocchio e il grillo parlante&quot;-Piazza Ubaldo Cioni-Collodi(PT).jpg|thumb|./Special:FilePath/Mario_Madiai-"Pinocchio_e_il_grillo_parlante"-Piazza_Ubaldo_Cioni-Collodi(PT).jpg|./Special:FilePath/Mario_Madiai-"Pinocchio_e_il_grillo_parlante"-Piazza_Ubaldo_Cioni-Collodi(PT).jpg]]
 
{{citazione|La caratteristica profonda del suo fare pittorico permette a Madiai di attraversare il mondo dell'infanzia e la favola senza perdere una profonda coerenza compositiva, una raffinata stesura pittorica.I segni rossi di Pinocchio prendono, con naturalezza, il posto delle sue celebri rose rosse in una logica interna alla poesia, al procedere per elementi che si sovrappongono, attraverso velature, vibrazioni materiche e luminose, evocazioni liriche.|Riccardo Ferrucci}}