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L'autore si ispirò più che a [[Giovanni Boccaccio]] alle satire del villano di [[Lorenzo de' Medici]] che ebbero nel corso degli anni seguaci nel [[Luigi Pulci]] e nel [[Francesco Berni]].<ref name=TrecDBI />
Il Lamento del
Il
oltre che alcune opere drammatiche, come una [[commedia]] in tre atti, dal titolo ''Chi la sorte ha nemica, usi l'ingegno'', e di cinque brevi atti unici, che l'autore designa di volta in volta con il nome di "prologhi" o di "scherzi" e che piuttosto si vorrebbero accostare alle cinquecentesche "farse" del Berni: lo ''Scherzo familiare drammatico'' ([[1670]], rappresentato in casa del conte Pandolfini), ''Pellegrino e contadino'' e ''Il mugnaio di Sezzate'' (nella villa dei signori Fedini a Sezzate), la ''Canzone per maggio'' e ''Un pazzo e due vagabondi''. Rispetto al lamento queste opere si caratterizzarono per un più fine ingegno di negli approfondimenti psicologici e una certa brillantezza nel descrivere scene e personaggi.<ref name=TrecDBI />
== Opere ==
* ''Scherzo familiare drammatico'', [[1670]];
* ''Lamento di Cecco da Varlungo'', [[1694]];
* ''Chi la sorte ha nemica, usi l'ingegno'', [[1763]];
* ''Maso da Lecore, che mena a casa la sposa'', in ''Poesie di eccellenti autori toscani'', [[1823]];
* ''Rime'', [[1883]]:
** ''Il rettore di Campi'';
** ''Che la bontà e la grandezza umane son indistinte dopo la morte'';
** ''Scherzo familiare drammatico'';
* ''Il mugnaio di Sezzate'', [[1899]].
* ''Poemetti contadineschi'', [[1914]].
== Note ==
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