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=== Gli anni della guerra ===
Non trascura gli studi umanistici, si diploma all'età di 19 anni all'istituto [[Emilio Ainis]] di [[Messina]], senza però interrompere la produzione artistica. Durante il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] viene chiamato alle armi con il ruolo di Tenente del [[Reggimenti di fanteria dell'Esercito Italiano| 4° reggimento Fanteria]], ferito sul [[fronte greco-albanese]] in un "eroica" azione militare, riceve una [[Medaglia d'oro al valor militare|medaglia al valore per un azione eroica]], ed un telegramma firmato da [[Benito Mussolini]] nel 1943. In seguito [[Armistizio|all'armistizio]] alimentò attivamente la [[Resistenza]] e aderì al '''Manifesto degli artisti''' attraverso il quale gli artisti della [[resistenza]] espressero il loro timore di perdere l'arte così come la si conosceva: «Vogliamo impostare il discorso pittorico in funzione rivoluzionaria[...]. Ci riconosciamo solo in amore e odio.
=== Primo viaggio a Roma ===
Dopo il conflitto, pur nelle ristrettezze economiche non abbandona la pittura, e per il suo mantenimento, si dedica alle attività teatrali più disparate dal truccatore al preparatore artistico [[Castroreale|al teatro Garibaldi di Castroreale]] in occasione delo spettacolo teatrale "''Arcobaleno''". Dall'anno scolastico 1945/1946 inizia anche la sua carriera da insegnante presso vari istituiti scolastici della [[provincia di Messina]] .
Nel 1947 consegue il diploma all'[[Accademia di belle arti di Palermo]] nonostante continui a ritenersi "autodidatta", e rifiuti la formazione artistica tradizionale, ritenuta "fuorviante". L'amicizia con [[Renato Guttuso]] e lo scrittore conterraneo [[Beniamino Joppolo]] fu fondamentale nel suo ingresso al [[Corrente (rivista)|Gruppo Corrente]]
=== Ritorno in Sicilia ===
[[Leotti]] torna in Sicilia dove nel 1949 organizza a [[Barcellona Pozzo di Gotto]] la sua prima mostra personale che susciterà molta attenzione della critica sopratutto per la sua giovane età. Di tanto in tanto partecipa anche a concorsi di pittura caricaturale; attività a cui dedicherà un intero libro pubblicato postumo. Tra Sicilia e Calabria seguono numerose mostre, durante la [[Biennale Calabrese]] del 1951 ebbe modo di incontrare gli amici artisti [[Renato Guttuso]]
=== La bohème romana ===
Dal 1951 al 1953 è presente alla [[Quadriennale di Roma]], è dello stesso anno la pubblicazione di un articolo polemico contro i denigratori dell'arte, sopratutto nella sua terra natale. Alla ricerca di un ambiente più stimolante, si traferisce a Roma allontanandosi dalla Sicilia per più di cinque anni.
Si abilita nel 1953 all'inseguito incarico di Insegnante di Disegno e Storia dell'arte, ruolo che gli permette di esternare la sua passione artistica e anticonformista. Insegna presso la scuola media Statale [[Albio Tibullo]] fino al 1958, poi la scuola media Statale [[Giovanni Verga]] fino al al 1959. In questo periodo di grande ispirazione artistica, si susseguono mostre di successo. Nel suo [[neorealismo]] si fecero via via sempre più forti i motivi siciliani. Durante l'aprile 1957 [[Leotti]], aiutato dall'imprenditore [[Cosimo Donadei]], che intuisce il talento dell'artista, organizza una mostra personale presso la galleria romana ''La Cassapanca'', i quadri tutti raffiguranti paesaggi siciliani, si riconoscono [[Milazzo]], [[Patti]], [[Cefalù]], [[Bafia]], e la sua [[Barcellona Pozzo di Gotto| Barcellona]]. Le opere riscossero un notevole apprezzamento dal pubblico e dalla critica tanto che la mostra fu anche evidenziata da diversi quotidiani nazionali: [[Secolo d'Italia]], [[Giornale del Mattino]], [[Il popolo]] e regionali: [[Gazzetta del Sud]], [[Giornale del Mezzogiorno]], [[Corriere dell'isola]]. Il [[Rossoverde]] voce degli sportivi della federconsorzi pubblica: "''diremo che le sue opere sono caratterizzate dal silenzio, da un silenzio perfetto che regna in quei paesaggi vuoti dove pare non esista la mano dell'uomo[...]''". Leotti vive in pieno il fermento culturale della capitale, entra in contatto con personaggi dello spettacolo come [[Vittorio De Sica]], [[Mario Albertazzi]], [[Cesare Zavattini]] e [[Sebastiano Carta]]. Il 20 agosto 1957 vince il ''primo premio nazionale di pittura bianco-nero città di Naso'', fra gli ullustri partecipanti: [[Ugo Attardi]], [[Carlo Levi]], [[ Giuseppe Mazzullo]], [[Giovanni Omiccioli]], [[Renato Guttuso]] e [[ Francesco Trombadori]]. Nell'estate 1958 partecipa alla mostra di [[Via Margutta]] a cui prendono parte anche: [[Eva Fischer]], [[Giorgio De Chirico]], [[Renato Guttuso]], [[Antonello Trombadori]] e [[Walter Lazzaro]], riscuotendo grande successo dalla critica internazionale, grande assente della mostra [[Novella Parigini]]
=== Periodo maturo ===
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*[[Neorealismo pittorico]]
*[[Corrente (rivista)|Gruppo Corrente]]
==Note==
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