Utente:LolaG 599/Sandbox: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 47:
* '''PALAZZO CONTE PIETRO CECCOPIERI''' '''oggi SANTI''' – Secolo XVII-XVIII Antico palazzo della nobile famiglia Ceccopieri situato in Piazza Grande oggi Aranci, confinante con il palazzo dei Conti Toretti Guerra che diedero il nome alla contrada Guerra oggi via Dante. Un estimo del 1600/700 recita che il Sig. Avvocato Fiscale Ceccopiero Cieccopieri ha una casa di tre solari (piani) in Piazza San Pietro, con 3 sale, 13 camere, cucina con orto dietro, con casetta sopra detto orto, del valore di 1500 scudi. Nel Catasto di Maria Beatrice del 1823, la proprietà è quella del Conte Ceccopieri Pietro fu Francesco. Palazzo più volte rimaneggiato, conserva uno splendido giardino. <br />
* '''PALAZZO GUERRA CONTE PAOLO''' – Secolo XVII-XVII Oggi è il Bed & Breakfast denominato Cavour 33. Antico palazzo probabilmente in origine di proprietà dei Cattani che si estinsero nel 1700. Potrebbe essere datato quindi 1600/1700. La proprietà passò ai Conti Guerra in seguito a matrimonio tra una Cattani e un nobile della numerosissima famiglia Guerra. Il Catasto di Maria Beatrice del 1823 lo colloca come abitazione del Conte Paolo Guerra fu Michele, situata in via SS. Annunziata (oggi via Cavour) con orto con agrumi e pascolo dietro l’abitazione. Nella ringhiera in ferro battuto del terrazzo che sormonta il portale d’ingresso è riportato lo stemma della famiglia Guerra. Il palazzo venne acquistato dalla famiglia Pelù all’inizio del secolo mantenendo la sua struttura originaria che anche oggi si può ammirare.
 
== Massa picta (facciate dipinte) ==
Il nome di "Massa Picta" venne attribuito alla città dalla tradizione popolare Cybea per le facciate dei nuovi palazzi che, a partire dal Cinquecento vennero adornate con decorazioni policrome realizzate con varie tecniche, l'affresco, il graffito, lo stucco. Per la loro realizzazione, il principe Alberico, e la nascente aristocrazia cittadina, accanto agli esponenti più in vista delle classi sociali emergenti (burocrati e mercanti), si avvalsero delle prestazioni di maestranze che già operavano nei centri maggiori.
 
L'usanza si diffuse soprattutto all'interno della cinta muraria, dove erano localizzate le case di patrizi e notabili, e fuori dalle mura, in località Borgo del Ponte, dove una nutrita schiera di nobili genovesi edificò le proprie abitazioni nel 1575.
 
Montaigne parlando di massa scrisse nel suo ''[https://www.ibs.it/viaggio-in-italia-libro-michel-de-montaigne/e/9788817106429?lgw_code=1122-B9788817106429&gclid=CjwKCAjwlPTmBRBoEiwAHqpvhWx1q2mLR0czn1BFb5vRbRW9t3hre5UPxzZITOIkkih7bPtehTPYshoC2RQQAvD_BwE Viaggio in Italia] :"Il loco è bello, belle strade, belle case e pitturate."''
 
Giovanni Pascoli, ancora tre secoli dopo, ricorderà con affetto il suo breve soggiorno nella ''"piccola Massa dipinta".''
 
* '''CASA MAGGESI''', collocata nella cosiddetta via della Piastronata. Tecnica usata: graffito policromo. L'originalità di questa facciata consiste nel tema, medioevale e poi rinascimentale dell'amor cortese, il quale si discosta dalle rappresentazioni geometriche o mitologiche dei temi altrove ricorrenti. Decorazioni attribuite ad Agostino Ghirlanda, pittore e poeta lunigianese.