Ugo Buttà: differenze tra le versioni

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Dopo la fine del conflitto prestò servizio nello Stato maggiore, entrando successivamente nel [[Servizio informazioni militare]] (SIM).<ref name="as">{{Cita|Il Corno d'Africa||as}}.</ref>
 
Destinato al servizio in Colonia prestò servizio per molto tempo in [[Somalia]] e in [[Eritrea]], e tra il luglio e l'ottobre 1935 operò a [[Khartoum]],<ref name=R8p20>{{Cita|Rivista Militare 2018|p. 20}}.</ref> sotto la copertura di un professore universitario, geologo ed antopologro, in missione nell'alto [[Nilo]] per compiere ricerche etnografiche.<ref name=R8p20/> Quì, con la sigla “K.1”, lavorò come agente segreto informatore, insieme insieme al capitano [[Paolo Caccia Dominioni]], al fine di raccogliere informazioni sull'atteggiamento, e sui movimenti di truppe, degli inglesi in vista del precipitare della situazione diplomatica con l'[[Etiopia]].<ref name=R8p20/> Prese successivamente parte alla [[guerra d'Etiopia|guerra]] (1935-1936)<ref name="as"/> al comando del 4° Gruppo Battaglioni Eritrei,<ref group=N>Inquadrato nella [[2ª Divisione Eritreaeritrea]], era forte del IX, XII e XVII Battaglione.</ref> con il grado di [[tenente colonnello]]<ref group=N>Con anzianità dal 16 novembre 1927.</ref>, venendo decorato con la [[Ordine militare di Savoia|Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia]] il 12 novembre 1936.<ref name=Quirinale>{{cita web|url=https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/1667|titolo=Ugo Buttà|accesso=18 maggio 2019}}</ref>
 
Promosso [[colonnello]] per merito di [[guerra]] con anzianità dal 22 gennaio 1936, comando il [[29º Reggimento fanteria "Pisa"]]<ref name="aw"/> di stanza ad [[Asti]] e poi prestò servizio presso il comando del [[Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea]] sino al 15 settembre [[1939]], quando divenne [[Capo di stato maggiore]] della [[47ª Divisione fanteria "Bari"]], una unità di nuova formazione, con [[Quartier generale]] a [[Bari]].
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In seguito passò dapprima al comando della [[213ª Divisione costiera]],<ref name=P0p130>{{Cita|Pettibone 2010|p. 130}}.</ref> poi a prestare servizio presso il comando della [[Tripolitania]] Orientale sino al 22 novembre e poi ancora presso il comando Superiore FFAA dell'[[Africa Settentrionale Italiana]] sino al 31 marzo [[1942]].
 
Dal 1º aprile dello stesso anno fu destinato a prestare servizio presso il comando del [[I Corpo d'armata]] a [[Torino]] per incarichi speciali per poi passare in servizio presso il [[Ministero dell'Africa Italiana]] a Roma.<ref name="aw"/>
 
Dal 25 aprile [[1943]] assunse il comando della [[155ª Divisione fanteria "Emilia"]]<ref name=P0p126>{{Cita|Pettibone 2010|p. 126}}.</ref> dislocata in [[Montenegro]], nei pressi di delle Bocche [[Cattaro]].<ref group=N>Il comandante della [[fanteria]] divisionale era il generale di brigata Livio Negro.</ref><ref name=A8p148>{{Cita|Arnell 2018|p.148}}.</ref>