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Lo scopo principale dell'opera è quello di far conoscere l'arte dei maestri della Sicilia Greca.<ref>{{cita|V. Rizzo|p.27|Sikelio}},1999.</ref><br>
La stesura occupò Rizzo per anni, in quanto dovette classificare circa mille e cinquecento calchi e selezionarli per la composizione delle Tavole<ref>{{cita|V. Rizzo|p.26|Sikelio}},1999.</ref>: la versione integrale (anticipata da ''Saggi preliminari sull'arte della moneta greca in Sicilia'', da ''Intermezzo di nuovi studi sull'arte della moneta greca'' e da ''Siciliae veteres nummi''<ref>{{cita|V. Rizzo|p.17|Sikelio}},1999.</ref>, venne pubblicata solo nel 1946, sia in lingua italiana che in lingua inglese.<ref>{{cita|V. Rizzo|p.27|Sikelio}},1999.</ref><br>
Rizzo non volle considerare "Monete greche della Sicilia" come una semplice opera di numismatica, ma piuttosto come storia dell'arte greca
Egli considerava le monete come vere e proprie opere d'arte, collegate alle correnti e all'evoluzione dell'arte greca;per tale motivo l'opera è caratterizzata da numerosi confronti tra la monetazione e la scultura e la pittura dei vasi attici.<ref>{{cita|G. Agnello|p. 105|Agnello}},1966.</ref><br>
Fu redatta ponendo come limite cronologico il periodo che va dall'epoca greca al 212 a.C., anno della conquista di Siracusa<ref>{{cita|V. Rizzo|p.78|Sikelio}},1999.</ref> e vede la Sicilia divisa in due aree: la Sicilia delle città greche, ovvero la parte orientale dell'Isola, e la Sicilia dei Siculi, dei Fenici e degli Elimi, ovvero la parte occidentale. Le città vennero poste sulla mappa in ordine alfabetico, e in ognuna di esse i vari tipi di monete coniate vennero suddivisi in cinque periodi cronologici. Inoltre, ogni polis è preceduta da una storia che va dalla fondazione alla distruzione della stessa.<ref>{{cita|V. Rizzo|p.78|Sikelio}},1999.</ref><br>Grande rilievo è dato alla città di Siracusa, considerata fondamentale per lo studio dell'arte greca in Sicilia.<ref>{{cita|V. Rizzo|p.79|Sikelio}},1999.</ref><br>
Essa è divisa in due parti principali:<ref>{{cita|V. Rizzo|p.76|Sikelio}},1999.</ref>
*Tavole
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**Capitolo ''"Siciliae Antiquae Tabula"
**Il testo in sé, con la descrizione delle sessantasei Tavole<ref>{{cita|V. Rizzo|p.27|Sikelio}},1999.</ref>
Nel discorso introduttivo l'autore spiega i motivi per cui scelse determinate linee espositive piuttosto che altre; nel primo capitolo vengono invece esposti i limiti e il metodo della trattazione<ref>{{cita|V. Rizzo|p.76|Sikelio}},1999.</ref>; il secondo capitolo presenta una Carta disegnata da Rizzo stesso, nella quale vengono presentati e descritti i luoghi in cui vennero coniate le varie monete.<ref>{{cita|V. Rizzo|p.27|Sikelio}},1999.</ref><br>
Il secondo volume, in cui venivano trattati in maniera del tutto originale i numerosi studi sulla cronologia, lo stile, la dipendenza dall'arte greca e la personalità degli artisti, non venne mai pubblicato: il materiale era quasi tutto pronto, ma Rizzo non ebbe mai le forze per riordinarlo e renderlo pronto per la stampa.<ref>{{cita|G. Agnello|pp. 105-106|Agnello}},1966.</ref>
==Omaggi==
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