Utente:Ninni99/Sandbox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 74:
===Ghenos Eros Thanatos===
Il libro di Alberto Boatto, ''Ghenos Eros Thanatos'' e altri scritti sull’arte (1968-1985), a cura di Stefano Chiodi, è un documento e l’espediente forse più originale e audace con cui la critica, negli anni Settanta, ha reinventato se stessa. Il libro si compone dei testi e delle foto del libro-mostra di Ghenos Eros Thanatos, la mostra organizzata da Boatto il 15 novembre 1974 alla Galleria de’ Foscherari di Bologna.
Nutrito di letture filosofiche e letterarie, psicoanalitiche e antropologiche, con una preferenza per i grandi distruttori – Sade, Freud, Nietzsche, e Artaud e Bataille fonti del Foucault della Trasgressione (1963) – Boatto pensa l’immaginario come luogo del doppio.
Capisce perciò che l’evento Boatto scrive che Ghenos Eros Thanatos è una ''“mostra-libro”'' concepita come {{Citazione|un Boatto stesso dice di aver fatto ricorso alla mitologia, che gli erano familiari i nomi e le vicende di Narciso, di Anteo, d’Icaro, di Dioniso. Egli parla della mitologia come qualcosa ricondotta nell’oscurità dell’inconscio, da cui alcuni spezzoni vengono tratti fuori da Freud e da Jung
{{Citazione|Nella sfera pubblica, al posto della mitologia classica col suo componente di luce, sono succedute pessime ideologie fatte solo d’ombra, che poi sono risultate delle mitologie degradate. Ma la piena adesione ad una Terra ruotante, al pari di un velivolo, nello spazio, questo sì alla terra che segue l’esempio di Nietzsche, è veramente un sì inaudito nel nostro mondo votato alla distrazione televisiva e consumistica. Un sì di questa portata ha bisogno, per essere pronunciato ed esercitato, del sostegno della figura di Dioniso. Del resto, l’esperienza dionisiaca, in una delle sue innumerevoli manifestazioni, resta un’esperienza accessibile a ciascun uomo.
==Collegamenti esterni==
|