Dalla lettura del documento si apprende che l'erezione di questa parrocchia è «''così ignota''» che non è stato possibile «''rinvenire come si fosse cambiato il titolo di essa. Dopodichè prima veniva denominata Parrocchia di S. Giovanni Battista e quindi dopo demolita forse l'altra diruta Chiesa, si disse Parrocchia di Maria SS.ma Annunziata.''» Il compilatore aggiunge, inoltre, che dal «''liminare di essa Chiesa''», ossia dalla soglia «''si scorge il millesimo [[1705]] quando forse essa fu eretta o restaurata.''»
La lunga esposizione del preposto evidenzia le caratteristiche e le necessità della fabbrica religiosa sul finire del [[XIX secolo]]. L'edificio consacrato «''presenta il bisogno di restauro e riatto''.» Annovera gli arredi sacri ed il contenuto di due diversi [[reliquiario|reliquiari]] che conservano frammenti riferibili al Santo Velo di Maria Santissima ed a frammenti di ossa di San Biagio M., di San Venanzo M. e di San Rocco, con le rispettive autentiche. Inoltre, vi è scritto che non esistono indulgenze perpetue o temporanee, ma si sta pensando di ottenere quella Santissima Annunziata nella sua festività, di San Rocco, e della [[Maria Addolorata|Santissima Addolorata]], «''avendo risoluto pigliar questa devozione ed erigere in suo onore altro [[altare]] e relativa [[Confraternita (Chiesa cattolica)|Confraternita]]''.» <ref>Archivio diocesano di Ascoli Piceno, Congregazione N. 4 di Arquata del Tronto, fascicolo n. 6.</ref>
Inoltre, si apprende che non esistono indulgenze perpetue o temporanee, ma si sta pensando di ottenere quella Santissima Annunziata nella sua festività, di San Rocco, e della Santissima Addolorata, «''avendo risoluto pigliar questa devozione ed erigere in suo onore altro altare e relativa Confraternita''.» <ref>Archivio diocesano di Ascoli Piceno, Congregazione N. 4 di Arquata del Tronto, fascicolo n. 6.</ref>
