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{{citazione|Madiai si è addentrato con sempre maggior convinzione nell'esplorazione del sedimento depositato nel suo studio e nella sua memoria, ricavando da una semplice ciotola di plastica rossa(e più recentemente grigia), dismesso relitto di abitudini e circostanze quotidiane dall'obsolescenza fatalmente rapida, un intero, affascinante cifrario di luce, colore, accensioni, reiterazioni ossessive, scandagli di senso nel campo magnetico ed imprevedibile della superficie.|Martina Corgnati|p. 6}}
Degli anni '90 fanno parte anche i dipinti della serie ''I Limoni'' ed ''I Girasoli'', questi ultimi ritratti decine di volte dal pittore, portati in studio e poi lasciati ad appassire, per poi essere, come osserva [[Martina Corgnati]] "trasformati in autentici personaggi, proiettati come ombre inquietanti su sfondi dai colori sempre diversi, che ora restano lontani, quasi come una tessitura cromatica che gioca di contrappunto con le sorgenti luminose"<ref name=Corgnati></ref>. Si evidenzia inoltre in queste composizioni, come i cicli del pittore non siano nettamente indipendenti l'uno dall'altro, ma legati nel corso delle esperienze e nelle vicende personali come anelli della stessa catena.<ref name=Turini></ref>
In un repertorio tematico cosi' vario non mancano soggetti convenzionali che trovano le radici espressive nei secoli passati, nella pittura classica, nelle tradizioni poetiche, soggetti per cui l'artista prova interesse proprio perché profondamente attraversati dalla storia. ''Le Rose'', già figurate in alcune produzioni degli anni precedenti, adesso sono riprese con nuove prospettive, sotto sfondi e colori sempre diversi e presentate in diverse mostre a tema anche in gallerie di fama internazionale quali la [[Galleria Forni]] di Bologna.<ref>{{cita |Ferrucci}}</ref>, con la quale il pittore collaborerà fino al 2005, presentando mostre in Europa in Asia e negli Stati Uniti.
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