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'''Colazza''' (''Colassa'' in [[Lingua piemontese|piemontese]], ''Colazza'' in [[Lingua lombarda|lombardo]], pronuncia locale {{IPA|[ku'latsa]}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 495 abitanti della [[provincia di Novara]] in [[Piemonte]].
== Geografia fisica ==
Il territorio di questo piccolo paese piemontese del [[Vergante]]<ref name="A">{{Cita libro|titolo=il Vergante|editore=Alberti libraio editore|p=118}}</ref> a cavallo tra il [[Lago Maggiore]] e il [[Lago d'Orta|Lago D'Orta]]<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.lagomaggiore.net/colazza.htm|titolo=Colazza|autore=|editore=|data=|accesso=19 maggio 2016}}</ref><ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.comune.colazza.no.it/ComStoria.asp|titolo=Storia-Economia - Cenni storici|autore=|editore=|data=|accesso=19 maggio 2016}}</ref> è situato ad un'altitudine compresa tra i 545 e gli 850 m s.l.m.<ref>{{cita|Ubertalle Marchesi|p. 3}}.</ref> su un piano circondato a nord da colline ricche di boschi ed affacciato alla vista panoramica di parte del Lago Maggiore, del [[lago di Varese]] di quello di [[Lago di Comabbio|Comabbio]] e di [[Lago di Monate|Monate]].
Lo circondano alcuni piccoli rilievi, il Motto Tessera (758 m s.l.m.), il Cassinario (712 m s.l.m.), il Motto La Guardia (830 m s.l.m.) e il Motto dell'Arbujera (683 m s.l.m.) circondati da declivi ricoperti di boschi e pascoli e traversati dalle acqua del rio Tiaschella che verso il territorio del confinante comune di [[Invorio]] si immette nel torrente Terzago.
== Origini del nome ==
All'interno del nome del paese è presente una radice di tipo romano: "''col''", infatti, dovrebbe far riferimento alle numerose [[Collina|colline]] oppure, anche, al "colare" delle molteplici [[Sorgente (idrologia)|sorgenti]] d'[[acqua]] presenti nell'area<ref name=":0" /><ref name=":1" />. Un'altra interpretazione vuole che il nome origini da ''collis acquae'', sempre con riferimento all'abbondanza di acqua presente nella zona<ref name="B">{{cita|Rotondi|p. 230}}.</ref>.
L'etimo più suggestivo, ritrovabile anche nello stemma comunale, fa risalire il nome a "coll'[[azza]]" arma con la quale nel 960 un giovane guerriero difese la sua giovane sposa da un signorotto al soldo di [[Berengario II d'Ivrea|Berengario II]] che esigeva lo ''[[jus primae noctis]]''<ref name="B" />. La coppia fuggì sull'altopiano di Colazza, ben presto si unirono altre persone dando vita al primo nucleo abitato.
== Storia ==
=== Simboli ===
La concessione dello stemma risale al 1956 ed è così descritto sul decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri: "D'argento, al braccio destro movente dal lembo sinistro dello scudo, impugnante un'azza, in palo, il tutto al naturale; al cantone sinistro del capo trinciato: nel 1° palato di rosso e di nero; nel 2° d'azzurro caricato di una stella d'oro. Ornamenti esteriori da Comune."
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Come quella del resto del Vergante la storia di Colazza è strettamente connessa a quella di Arona, situata sulla cosiddetta "Via delle Genti" che collegava il basso Verbano con l'attuale Svizzera. La presenza romana è attestata dal ritrovamento, soprattutto sul territorio della vicina Nebbiuno di numerosi manufatti alcuni dei quali custoditi presso il Museo Archeologico di Arona.
Le vicende storiche del territorio iniziano alla fine del primo millennio quando il neo-incoronato [[Imperatore del Sacro Romano Impero]] [[Ottone I del Sacro Romano Impero|Ottone I]] decide di porre fine alla tracotanza di Berengario d'Ivrea e dirige le sue truppe verso il Novarese<ref>{{cita|Ubertalle Marchesi|p. 9}}.</ref>.
Nell'estate del 962 transitarono da Colazza le milizie imperiali che si dirigevano ad Orta per assediare il castello di Orta e sconfiggere la regina [[Willa III d'Arles]], moglie di Berengario<ref>{{Cita|Comuni della provincia di Novara|p. 70}}.</ref>.
=== Dai Visconti ai Borromeo fino ai Savoia ===
Nei secoli seguenti, anche i momenti storici di Colazza, come quelli di tutti i paesi del [[Vergante]], seguirono dapprima le vicende degli arcivescovi di Milano, Conti dell'Impero, ai quali i territori erano stato assoggettati, nei secoli successivi il territorio fu conteso fra vari feudatari fino a quando prevalse la signoria dei [[Visconti]] che vi edificò un piccolo castello del quale rimangono tracce in alcuni edifici e nella toponomastica<ref>{{cita|Ubertalle Marchesi|p. 11}}.</ref>.
La signoria dei Visconti durò fino al [[1441]] quando il territorio venne ceduto a [[Vitaliano Borromeo (cardinale)|Vitaliano Borromeo]]<ref name=":1" /><ref name=":2">{{Cita web|url=https://altovergante.com/about/colazza/|titolo=Colazza|autore=|editore=|data=|accesso=19 maggio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160610121248/https://altovergante.com/about/colazza/|dataarchivio=10 giugno 2016|urlmorto=sì}}</ref>. Colazza venne assegnata alla podesteria di Lesa e del Vergante.
In questi anni e nei secoli successivi, i colazzesi basarono la loro economia sulla [[pastorizia]] e sul commercio di animali e merci con i paesi limitrofi. Fino alla metà del [[XX secolo|novecento]] l'attività principale era lo sfruttamento dei boschi per la produzione di [[carbone]] di [[Legno|legna]]. In passato Colazza era nota per la lavorazione del legno ed in particolare per la produzione di ceppi da macellaio prodotti in frassino e robinia destinati anche all'esportazione<ref name="C">{{cita|Rotondi|p. 234}}.</ref><ref name=":1" /><ref name=":2" />.
Nel [[1814]], dopo le vicende napoleoniche, Colazza divenne possedimento dei [[Casa Savoia|Savoia]]. Il 7 maggio del 1861 il paese venne devastato da un incendio {{cita|Rotondi|p. 231}}. Dal 1928 al 1954 fu parte del comune di [[Pisano (Italia)|Pisano]]
=== La seconda guerra mondiale ===
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Questa chiesa si trova in una piazzetta nel centro di Colazza ed è intitolata a [[Bernardo di Mentone|San Bernardo d'Aosta]], patrono dei montanari e presumibilmente risale al 1314. Il santo è raffigurato in cammino sulle Alpi su una lunetta nel portico esterno ed in quadro all'interno insieme alla Madonna con bambino.
Nel corso del [[XVII secolo]] subì notevoli cambiamenti e agli inizi del novecento, ormai in stato di abbandono, fu restaurata e riaperta. Attualmente è possibile visitarla anche all'interno. Caratteristico il campanile a guglia ricoperto da "[[losa|piode]]" (tegole di pietre)<ref>{{Cita|Comuni della provincia di Novara|p. 71}}.</ref>.
=== Chiesa parrocchiale della beata Vergine Immacolata ===
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* Cappella della Crocifissione in via Regina Margherita: edificata nella metà del XVII secolo e collocata in un'elegante architettura di granito rosa di Baveno
* Cappella della Madonna del Carmine in via Umberto 1º: il cornicione del timpano ne attesta la costruzione nel giugno del 1884
* Cappella della Madonna: accanto a Casa Mazzola, protetta da una grata
* Cappella di via del Cimitero: oltre ad una raffigurazione di Cristo da giovane che abbraccia la croce sono raffigurati Santa Lucia e San Rocco.
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