RMS Titanic: differenze tra le versioni

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Il cameriere (che riuscì a salvarsi) gli chiese se non voleva fare nemmeno un tentativo, ma Andrews «…restò lì come inebetito»<ref name="Marcus" /> Ida Straus rifiutò di salire sull'ultimo posto dell'ultima lancia per restare accanto al marito, Isidor Straus. Anche di Benjamin Guggenheim si ha una testimonianza curiosa, secondo la quale egli rifiutò il salvagente, indossando l'abito da sera insieme al suo segretario. «Ci siamo messi gli abiti migliori e affonderemo come gentiluomini.»<ref name="Ballard" /><ref name="Marcus" /><ref name="autogenerato5" /> La frase passò alla storia, ma non è chiaro a chi fosse rivolta. Il direttore del ristorante, ''monsieur'' Gatti, se ne stava in disparte in mantello e tuba, mentre il milionario J.J. Astor – che si era visto rifiutare da Lightoller un posto nella lancia n. 4 accanto alla moglie<ref name="Ballard" /> – rimase sul ponte lance fino alla morte. Si disse che avesse messo in testa a un ragazzino un cappello da bambina dicendo «Ecco, adesso puoi andare»<ref name="Marcus" />.
 
Poco dopo le 2:00 Lightoller tentò di calare in mare il battello pieghevole B arrampicandosi sul tetto degli alloggi ufficiali, ma non ci riuscì. Il pieghevole A venne portato via dal risucchio, galleggiando capovolto. Il D venne calato in mare con 44 persone a bordo (la capacità era di 47) dopo che Lightoller e i suoi marinai lo avevano difeso dall'assalto dei passeggeri, tenendosi per le mani e formando una catena umana<ref name="Ballard" />. Queste lance erano le ultime lance rimaste a disposizione. Il colonnello Gracie riferì che in quel momento una folla immensa proveniente dai ponti inferiori emerse, coprendo tutto il ponte lance: si trattava dei passeggeri di terza classe rimasti fino ad allora sottocoperta<ref name="Ballard" />. Circa un centinaio di persone si radunarono intorno a due sacerdoti e cominciarono a recitare il rosario<ref>''New York Sun'', 22 aprile 1912. Citato in {{Cita|Marcus 1990||Marcus}}</ref>. Con loro arrivarono anche tutti i macchinisti, che avevano lavorato alle pompe, ritardando il più possibile l'inabissamento e assicurando la luce elettrica fino quasi alla fine. I macchinisti morirono tutti<ref>, così come tutto il personale non marittimo, che secondo il regolamento della compagnia non aveva diritto a salire sulle lance in quanto inutile per il loro governo (Charles Lightoller, ''Titanic and other ships'', citato in {{Cita|Marcus 1990||Marcus}})</ref>.
[[File:Stöwer Titanic.jpg|thumb|upright=1.8|Il naufragio in un dipinto d'epoca di [[Willy Stöwer]]]]