M.4 (dirigibile): differenze tra le versioni
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Nel [[1910]] la legge di potenziamento dell'aeronautica aveva previsto la costruzione di 9 [[Dirigibile|dirigibili]], di cui tre piccoli, cinque medi e uno grande.<ref name=P2p56>{{Cita|Pesce 1982|p.56}}.</ref> I dirigibili medi (tipo M), del tipo semirigido, vennero progettati dagli ufficiali del genio militare [[Gaetano Arturo Crocco]] e [[Ottavio Ricaldoni]].<ref name=P2p56/> Dopo l<nowiki>'</nowiki>''[[M.1 (dirigibile)|M.1]]'' e l<nowiki>'</nowiki>''[[M.2 Città di Ferrara|M.2]]'', il successivo ''[[M.3 (dirigibile)|M.3]]'' venne realizzato presso lo Stabilimento Costruzioni Aeronautiche di Roma, e montato sulla base di [[Vigna di Valle]] nel corso del [[1913]].<ref name=P2p57>{{Cita|Pesce 1982|p.57}}.</ref>
Il programma di potenziamento della Legge 1910 si concluse all'inizio del [[1916]], ma erano già state messe in produzione altre due aeronavi tipo M, lo M.4 e lo [[M.5 (dirigibile)|M.5]], entrambe progettate da Crocco. I due dirigibili appartenevano al modello pesante, dotato di quattro propulsori [[Wolseley]] da 125 CV azionanti eliche bipala. Costruito sul [[Aeroporto di Torino-Mirafiori|campo d'aviazione di Torino-Mirafiori]] a partire dalla fine del [[1914]], l<nowiki>'</nowiki>''M.4'' volò per la prima volta nel corso del [[1915]], venendo poi completato a [[Campi Bisenzio]].<ref name="ar">{{Cita|Il Piccolo-Trieste||ar}}.</ref> Assegnata in forza all'aviazione del [[Regio Esercito]], l'aeronave fu mandata al [[Aeroporto di Ferrara|campo d'aviazione di Ferrara]], dove esisteva un cantiere aeronautico dell'esercito e uno della [[Regia Marina]], e poi
==Tecnica==
Si trattava di un dirigibile di tipo semirigido. La struttura era costituita da una trave metallica che dava rigidità all'involucro realizzato con tessuto gommato ed alluminato.<ref name=T6p11>{{Cita|Trevisani 2016|p.11}}.</ref> Esso era diviso al suo interno in due parti tramite un diaframma orizzontale che separava la camera superiore del [[gas]] da quella inferiore dell'[[aria]].<ref name=T6p11/> La camera del gas, a sua volta, era suddivisa da dodici [[Diaframma (ingegneria)|diaframmi]], poi ridotti a sei per il modello da alta quota.<ref name=T6p11/> I diaframmi erano regolati manualmente, e in automatico, da valvole che permettevano di mantenere una giusta pressione senza compromettere la tenuta dell'involucro, sollecitato dalle variazioni di [[temperatura]] alle diverse quote operative.<ref name=T6p11/> La [[trave]], situata nella parte inferiore del dirigibile, era un insieme di travi e [[Tubo|tubi]] [[Metallo|metallici]] irrigiditi da tiranti
I [[Timone (aeronautica)|timoni di direzione]] erano due, posizionati sulla parte posteriore del dirigibile, ed aventi configurazione [[Biplano|biplana]].<ref name=P2p56/>
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==Impiego operativo==
Assegnato al comando del maggiore [[Giovan Battista Pastine]], per quattro mesi svolse solo attività addestrativa.<ref name="ar"/> verso la fine di aprile decollò per la prima missione bellica, che abortì subito, e l'aeronave dovette rientrare alla base.<ref name="ar"/>
Nella notte tra il 3 e il 4 maggio 1916 l<nowiki>'</nowiki>''M.4'' partì da [[Casarsa della Delizia]] al comando del [[maggiore]] [[Giovan Battista Pastine]] per bombardare con circa
Nel combattimento trovò la morte l'intero equipaggio dell<nowiki>'</nowiki>''M.4'', composto dal comandante, maggiore Giovan Battista Pastine,<ref group=N>Le sue spoglie mortali si trovano ora presso l'[[Oslavia|Ossario di Oslavia]].</ref> dai [[Capitano|capitani]] Giorgio Coturri, Umberto Casella e Giovanni Pasquali, e dai [[Sergente maggiore|sergenti maggiori]] Aristide Berardis e Riziero Rapanelli.<ref name="aw"/> Tutti i caduti furono sepolti dagli austriaci, con gli onori miliari, nel [[cimitero militare]] di Ranziano,<ref name="ar"/> ora [[Renče]] in [[Slovenia]].
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