Jukos: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m nessuna indicazione della categoria/galleria Commons quando è presente la proprietà P373 |
Revisione |
||
Riga 1:
{{F|aziende russe|arg2=energia|marzo 2014}}
{{Azienda
| nome=
| logo= Yukos.svg
| tipo=Società per azioni
Riga 12:
| prodotti=[[petrolio]], [[gas naturale]]
}}
'''
== Privatizzazione e sviluppo ==
Nonostante le grandi potenzialità dell'azienda (oltre 33 milioni di tonnellate di greggio all'anno e riserve pari a 12,2 miliardi di barili), in seguito a due anni di gestione poco oculata da parte del direttore
L'asta per la cessione di una consistente quota di
Con la vittoria di [[
La fine della crisi economica e la progressiva crescita del prezzo del barile cominciano a dare qualche boccata d'aria a Yukos. Ma non sono solo elementi di carattere esogeno a far ben sperare: la rotta manageriale di Chodorkovskij, caratterizzata da una politica di investimento (soprattutto attraverso l'acquisizione di svariate concessioni estrattive e impianti di raffinazione sparsi per tutta la Siberia) e da parametri di ottimizzazione delle risorse prettamente occidentali, fanno crescere la produzione e le vendite dell'azienda, le cui azioni passano dai 67,5 dollari dell'agosto 1999 ai 138 del luglio 2000.
Riga 24:
== I problemi con il fisco ==
Con l'ascesa al potere di [[Vladimir Putin]], si apre uno scontro ai vertici della Federazione russa: il nuovo presidente infatti intende rimettere in discussione i grandi privilegi concessi alla cosiddetta Simija ("Famiglia"), cioè l'entourage di burocrati, politici e oligarchi cresciuti e prosperati sotto l'ala protettrice di
I primi due potenti della Simija a cadere in disgrazia furono [[Boris Abramovič Berezovskij]] (magnate di svariati settori dell'economia, da quello petrolifero, all'industria delle automobili, ai media) e [[
I problemi della compagnia
== La fine dell'affare Yukos ==
Riga 34:
Mentre il processo che lo vede protagonista si concluderà nell'agosto 2005 con la sentenza di nove anni di carcere (ridotti successivamente ad otto in sede di appello), la sua compagnia verrà avviata inesorabilmente allo sfacelo: per ripagare i debiti verso il fisco, Yukos metterà all'asta la sua controllata ''Yuganskneftegaz'' (pari ad oltre il 60% del valore totale della holding) nel dicembre [[2004]], che attraverso un giro di compravendite poco trasparenti<ref>L. Ip., ''Il tramonto degli orfani di Eltsine'', 9 dicembre 2003: "Abramovich è il boss della Sibneft, la compagnia petrolifera che doveva fondersi con la Yukos di Mikhail Khodorkovskij, l'oligarca finito in gattabuia per le sue eccessive ambizioni. Ora sembra che il Cremlino, invece di spiccare un mandato di cattura pure contro Abramovic, voglia addirittura offrirgli il controllo della Yukos, purché la gestisca secondo i dettami dei nuovi padroni del vapore".</ref> durate qualche giorno finirà nelle proprietà dell'azienda pubblica petrolifera [[Rosneft]].
Le restanti quote dell'azienda verranno suddivise in una ventina di lotti e vendute tramite aste nel periodo marzo-agosto 2007: anche in questo caso la stragrande maggioranza delle proprietà appartenute a
Nel 2016 "un Tribunale olandese ha annullato l’indennizzo di 50 miliardi di dollari che la Russia era stata condannata dalla Corte permanente di arbitraggio a risarcire agli azionisti della compagnia petrolifera
== Note ==
|