Datu Patinggi Ali: differenze tra le versioni

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Storia
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Una simile espansione fu favorita dal fatto che l'esercito del Brunei era impreparato e pronto ad affrontare la minaccia, e che Mahkota aveva aspettato troppo tempo per intervenire, salvo poi farlo senza successo. Per fronteggiare il pericolo Saifuddin II aveva anche messo in campo di chiedere aiuto al sultanato di Sambas, sotto protettorato olandese, che disponeva di un potente esercito; tuttavia, questo significava cedere Sarawak all'Olanda e dunque avere vicino un potenziale colonizzatore. Si finì così per puntare su un uomo britannico, James Brooke, per sedare la minaccia, ma questi tirò la questione per le lunghe, ritardando di tre anni. <ref>{{Cita web|url=https://www.sarawak.gov.my/web/home/article_view/228/244/|titolo=The Official Portal of the Sarawak Government|sito=www.sarawak.gov.my|accesso=2019-06-03}}</ref>
 
Patinggi inoltre fu favorito nella sua azione non solo dal grande appoggio del popolo e della nobiltà, ma anche dalla mancata azione delle autorità competenti, con Sarawak spaccato in due tra il governo di Raja Indera Mahkota e quello di Raja Muda Hashim, Primo Ministro (Bandahara) ed emissario del sultano. Va però specificato che, secondo alcune fonti, erano in corso ribellioni dei Daiacchi fin da prima che Patinggi iniziasse la propria, e dunque il governo del Brunei rischiava di perdere il proprio potere su Sarawak e sugli altri Stati già da metà del 1830. Alla già consistente armata di Datu Patinggi e dei Daiacchi si unì presto una grande forza anti-Brunei proveniente da Bidayuh.
 
Alla fine, tuttavia, l’intervento delle forze inglesi e dell’Esercito Britannico Cinese sotto il comando di James Brooke (il celebre avventuriero anglo-indiano) ebbero la meglio sugli insorti, e Patinggi dovette arrendersi a Belidah nel 1840. L’anno seguente anche gli ultimi focolai di rivolta furono spenti.