Punta San Matteo: differenze tra le versioni

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{{S|montagne d'Italia}}
{{Montagna
|nomemontagna = Punta San Matteo
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|codice = II/C-28.I-A.2.a
}}
'''Punta San Matteo''' (3.678 {{m s.l.m.}}) è una montagna del [[Gruppo Ortles-Cevedale]] nelle [[Alpi Retiche meridionali]]. Si trova lungo la linea di confine tra la [[Lombardia]] ed il [[Trentino-Alto Adige]] e a sud del [[Monte Vioz]]. Dal monte prende forma una parte del [[ghiacciaio dei Forni]]<ref>{{Cita web|url=https://www.openstreetmap.org/node/394921978|titolo=Nodo: ‪Punta San Matteo‬ (‪394921978‬)|sito=OpenStreetMap|lingua=it|accesso=2019-08-17}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=KOMPASS-Karten GmbH, KOMPASS-Karten Herausgeber|titolo=Nationalpark Stilfserjoch, Parco Nazionale dello Stelvio 4in1 Wanderkarte 1:50000 mit Aktiv Guide und Detailkarten inklusive Karte zur offline Verwendung in der KOMPASS-App. Fahrradfahren. Skitouren.|accesso=2019-08-17|url=http://worldcat.org/oclc/1097671693}}</ref>.
 
== Descrizione ==
La Punta San Matteo è una cima quasi totalmente nevosa che si affaccia a sud del bacino glaciale del [[Ghiacciaio dei Forni]] ed è una delle 13 Cime che compongono la catena [[Monte Cevedale|Cevedale]] - [[Pizzo Tresero]]. Tutti i suoi versanti sono ricoperti da manto nevoso e sono di modesta pendenza e facile accesso eccetto il versante nord, più interessante da un punto di vista alpinistico.
 
==Storia==
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Durante la [[prima guerra mondiale]] su questa montagna si sono combattute le battaglie più alte della storia fra Italiani e Austriaci, tra le quali la [[Battaglia del San Matteo]].
 
Nel 1936 venne vinta la parete nord da Kurt Richter, Rudolf Marzagg e Hans Sepp Pinggera per quello che oggi è l'itinerario classico di salita, mentre nel 1982 Elio Pasquinoli e Luigi Zen vinsero anche il [[seracco]] che domina la parete passando a sinistra dell'itinerario classico.
 
[[File:Battle.of.San.Matteo.memorial.JPG|thumb|left|Cippo commemorativo della [[Battaglia del San Matteo]]|244x244px]]
 
==Salita alla vetta==
La [[via normale]] di salita alla vetta parte dal [[rifugio Berni]] (2.560&nbsp;m), dedicato alla memoria del capitano [[Arnaldo Berni]], (protagonista della battaglia del San Matteo per parte italiana) e segue a grandi linee il percorso dei primi salitori. perlungo il versante[[ghiacciaio ovestdi Dosegù]] (difficoltà: PD/PD+)<ref>{{Cita web|url=https://www.vienormali.it/montagna/cima_scheda.asp?cod=1588|titolo=Punta San Matteo - Ver. SW via normale - Relazione scalata Punta San Matteo - Ver. SW su VieNormali.it (27/06/2010 - Roberto C. )|autore=RC-WebSoft|sito=Vienormali.it|accesso=2019-08-17}}</ref>.
 
Sempre partendo dal rifugio Berni, è possibile una lunga variante per le creste di Vallumbrina: giunti al [[bivacco Battaglione skiatori monte Ortles]], si superano in sequenza la cima di Vallumbrina<ref>{{Cita web|url=https://www.vienormali.it/montagna/cima_scheda.asp?cod=1639|titolo=Cima Vallumbrina via normale - Relazione scalata Cima Vallumbrina su VieNormali.it (21/08/2010 - Oliviero B. )|autore=RC-WebSoft|sito=Vienormali.it|accesso=2019-08-17}}</ref> e il successivo pizzo di Vallumbrina. Da qui, con passaggi fino al grado II, si procede per la cima di Villacorna e il monte Mantello<ref>{{Cita web|url=https://www.openstreetmap.org/way/713908707|titolo=Percorso: ‪Cresta di Vallumbrina‬ (‪713908707‬)|sito=OpenStreetMap|lingua=it|accesso=2019-08-17}}</ref>. Da quest'ultimo si scende verso il ghiacciaio di Dosegù e il percorso si unisce alla via normale.
Un'altra via è la salita della cresta est dal versante Valfurva seguendo l'itinerario di Payer, più facile ed in gran parte per ghiacciaio (F).
 
Un'altra via è la salita della cresta est dal versante [[Valfurva]] seguendo l'itinerario di Payer, più facile ed in gran parte per ghiacciaio (F).
 
La parete nord presenta due itinerari di salita: il primo è quello classico del 1936 che sale verso il centro della parete per poi traversare a destra sotto la zona rocciosa ed aggirare le cornici (60° per 270 m ripidi, D-, pericolo di caduta ghiaccio e crepacci), l'altro è quello di sinistra del 1982 che supera la fascia rocciosa a sinistra e vince direttamente il seracco (270 m fino a 80°, TD-).
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==