Isabelle Adjani: differenze tra le versioni
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Nonostante la sua relativamente scarsa filmografia, è stata la prima - e al momento unica - attrice ad avere vinto quattro volte il [[Premio César per la migliore attrice|César]] per la migliore interpretazione (nel [[1982]] per ''[[Possession]]'', nel [[1984]] per ''[[L'estate assassina]]'', nel [[1989]] per ''[[Camille Claudel (film)|Camille Claudel]]'' e nel [[1994]] per ''[[La regina Margot (film 1994)|La regina Margot]]''), oltre ad avere avuto due nomination agli [[Oscar alla migliore attrice|Oscar]] per le sue interpretazioni di "Adèle Hugo" (''[[L'Histoire d'Adèle H.]]'') e di ''[[Camille Claudel]]''. La sera in cui le è stato assegnato il [[Premio César per la migliore attrice|César]] per quest'ultima interpretazione, fece scalpore leggendo un brano del romanzo ''[[Versetti satanici]]'' di [[Salman Rushdie]], su cui pendeva una [[fatwa]] islamica. Pochi mesi prima, erano circolate voci maligne che la davano morta o moribonda di AIDS, costringendola ad apparire in diretta al telegiornale delle 20 per dare una smentita. Molto attenta al rispetto della sua vita privata, accorda poche interviste e riduce le proprie apparizioni pubbliche allo stretto necessario. Ritornata al teatro, interpreta ''[[La signora dalle camelie (romanzo)|La dame aux camélias]]'' con la regia di [[Robert Hossein]].
Per sottrarsi all'assedio dei fans e dei giornalisti che le rendeva impossibile la vita a [[Parigi]], l'attrice si è trasferita in [[Svizzera]], a [[Ginevra (città)|Ginevra]] nel [[1996]]. Al suo arrivo, ha dichiarato: «''Quando si ha la possibilità di offrire ai propri figli una qualità di vita migliore, non si deve esitare''». Più di recente è stata al centro della cronaca per le sue delusioni sentimentali, abbondantemente mediatizzate, col musicista [[Jean-Michel Jarre]].
I [[Berberi]] sono fieri dell'ascendenza cabila di Isabelle Adjani, e lei stessa non ha mancato di esprimere in più occasioni, sia pur con la sua tradizionale riservatezza, il proprio appoggio alla lotta di questi ultimi per il riconoscimento della propria lingua e cultura. Si ricorda che quando, l'estate del 1990, il cantante impegnato [[Lounès Matoub]] si trovava in ospedale per un accoltellamento, l'attrice lo andò a trovare esprimendogli la sua solidarietà. Il [[14 giugno]] [[2000]] fece scandalo il suo rifiuto di partecipare ad una cena di gala all'Eliseo in onore del presidente algerino [[Abdelaziz Bouteflika]], per esprimere il proprio dissenso con il suo modo di intendere i diritti umani in Algeria. E nel 2003, aderendo all'appello di [[Fellag]], [[Idir]] e altri artisti cabili che denunciavano la repressione della [[primavera nera]], non ha preso parte alle manifestazioni dell'"Anno dell'Algeria in Francia".
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