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Nel 1895 [[Hendrik Lorentz]] riconobbe che tali tensioni del campo elettromagnetico si debbono manifestare anche nella teoria dell'[[etere luminifero]] stazionario da lui proposta.<ref>{{Cita pubblicazione|autore= H. A. Lorentz |anno=1895 |titolo=Versuch einer Theorie der electrischen und optischen Erscheinungen in bewegten Körpern [Tentativo di una teoria dei fenomeni elettrici e ottici nei corpi in movimento] |titolotradotto=[[s:en:Translation:Attempt of a Theory of Electrical and Optical Phenomena in Moving Bodies|Attempt of a Theory of Electrical and Optical Phenomena in Moving Bodies]] |città=Leiden |editore=E. J. Brill|title-link=s:de:Versuch einer Theorie der electrischen und optischen Erscheinungen in bewegten Körpern |lingua=de}}</ref> Ma se l'etere è in grado di mettere in moto dei corpi, per il [[Principi della dinamica|principio d'azione e reazione]] anche l'etere deve essere messo in moto dai corpi materiali. Tuttavia il moto di parti dell'etere è in contraddizione con la caratteristica fondamentale dell'etere, che deve essere immobile. Quindi, per mantenere l'immobilità dell'etere, Lorentz ammetteva esplicitamente un'eccezione al [[Principi della dinamica|principio d'azione e reazione]].
Nel 1900 [[Henri Poincaré]] analizzò il conflitto tra il [[Principi della dinamica|principio d'azione e reazione]] e l'etere di Lorentz.<ref>{{Cita testo |autore=H. Poincaré |anno=1900 |titolo=[[s:fr:La théorie de Lorentz et le principe de réaction|La théorie de Lorentz et le principe de réaction]] [La teoria di Lorentz e il principio di reazione] |pubblicazione=Archives Néerlandaises des Sciences Exactes et Naturelles |volume=5 |pp=252–278 |lingua= fr}} Vedi anche la [http://www.physicsinsights.org/poincare-1900.pdf traduzione inglese].</ref> Cercò di capire se il baricentro o [[centro di massa]] di un corpo si muova ancora a velocità uniforme quando sono coinvolti campo elettromagnetico e radiazione. Notò che il [[Principi della dinamica|principio d'azione e reazione]] non vale per la sola materia, in quanto il campo elettromagnetico ha un sua [[quantità di moto]] (già derivato anche da [[Joseph John Thomson]] nel 1893,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=J. J. Thomson |anno=1893 |titolo= Notes on recent researches in electricity and magnetism |editore=Clarendon Press|città=Oxford|lingua=en}}</ref> ma in maniera più complicata). Poicaré concluse che il campo elettromagnetico agisce come un [[fluido]] ''fittizio'' con una [[massa (fisica)|massa]] equivalente a
::<math>m_{\rm em} = \frac{E_{\rm em} Se il [[centro di massa]] è definito usando sia la massa ''m'' della materia sia la massa <math>m_{\rm em}</math> del fluido ''fittizio'', e se quest'ultimo non viene né creato né distrutto, allora il moto del [[centro di massa]] risulta uniforme. Ma il fluido elettromagnetico non è indistruttibile, in quanto può essere assorbito dalla materia (per questo motivo Poincaré aveva chiamato il fluido ''fittizio'' anziché ''reale''). Tuttavia - siccome solo la materia e la radiazione elettromagnetica, ma non il fluido non-elettromagnetico, sono direttamente osservabili in un esperimento - quando si considera empiricamente un processo d'emissione o assorbimento, la soluzione proposta da Poicaré viola ancora il [[Principi della dinamica|principio d'azione e reazione]]. Ciò conduce ad esiti paradossali quando si cambia il [[sistema di riferimento]]. Studiando l'emissione di radiazione da un corpo e il rinculo dovuto alla [[quantità di moto]] del fluido ''fittizio'', Poincaré notò che una [[trasformazione di Lorentz]] (al primo ordine in ''v/c'') dal sistema di riferimento del laboratorio al sistema di riferimento del corpo in movimento risulta conservare l'[[energia]], ma non la [[quantità di moto]]. Ciò comporterebbe la possibilità di un [[moto perpetuo]], ovviamente impossibile. Inoltre le leggi di natura sarebbero differenti nei due diversi [[sistema di riferimento|sistemi di riferimento]], ed il principio di relatività sarebbe violato. Concluse quindi che nell'[[etere luminifero|etere]] debba agire un altro sistema di compensazione, diverso da quello dei [[fluidi]] ''fittizi''.<ref name=miller/><ref>{{Cita pubblicazione|autore= O. Darrigol |titolo=The Genesis of the theory of relativity |anno=2005 |rivista=Séminaire Poincaré |volume=1 |pp=1–22 |url=http://www.bourbaphy.fr/darrigol2.pdf |doi=10.1007/3-7643-7436-5_1|isbn=978-3-7643-7435-8 |lingua=en}}</ref>
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