Sisifo: differenze tra le versioni

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[[Friedrich Welcker]] suggerì l'interpretazione secondo cui il mito di Sisifo simboleggiava la lotta vana dell'uomo nella ricerca della conoscenza, mentre [[Salomon Reinach]]<ref>''Revue archéologique'', 1904</ref> che la sua punizione si basasse su un quadro in cui Sisifo era rappresentato mentre roteava un'enorme pietra dall'[[acrocorinto]], simbolo del lavoro e delle abilità coinvolte nella costruzione del Sisifeo.
 
[[Albert Camus]], nel suo saggio ''Il mito di Sisifo'' del 1942, vide in Sisifo la personificazione dell'assurdità della vita umana, ma Camus conclude "bisogna immaginare Sisifo felice" come se "Lala lotta stessa verso le vette fosse sufficiente per riempire il cuore di un uomo".
 
J. Nigro Sansonese,<ref>Sansonese, J. Nigro. ''The Body of Myth''. Rochester, 1994, pp. 45–52. ISBN 0-89281-409-8</ref> basandosi sull'opera di [[Georges Dumézil]], ipotizza che l'origine del nome "Sisifo" sia [[Onomatopea|onomatopeica]] del continuo suono di ''susurrant'' ("siss phuss") fatto da il respiro nei passaggi nasali, situando la mitologia di Sisifo in un contesto molto più ampio di tecniche arcaiche (vedi [[Religione protoindoeuropea|religione proto-indoeuropea]]) che inducono la trance legate al controllo del respiro. Il ciclo ripetitivo di inspirazione-espirazione è descritto esotericamente nel mito come un moto su e giù di Sisifo e del suo macigno su una collina.