Falisci: differenze tra le versioni

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I '''Falisci''' ({{lang-grc|Φαλίσκοι|Phalískoi}}), in senso stretto "abitanti di [[Falerii]]", corrispondente alla moderna [[Civita Castellana]], è il nome con cui i [[Roma antica|Romani]] indicavano un antico [[popolo]] dell'[[Italia centraleEtruria]] meridionale.<ref name=treccanionline>{{Treccani|falisci|Falisci}}</ref>
 
==Origini==
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Diverse sono le ipotesi riguardanti la loro origine:
* sulla base di considerazioni linguistiche, gli studiosi individuano la [[lingua falisca]] all'interno delle lingue [[Indoeuropei|indoeuropee]], affine al [[lingua latina|latino]]; da qui l'ipotesi di un popolo contiguo ai [[Latini]] per lingua e costumi, che per la sua posizione fu contaminato dalla cultura Etruscaetrusca.<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/falisci/ Il falisco ''è un dialetto latino influenzato dall’etrusco''.]</ref> Per questa vicinanza con i Latini, alcuni studi si riferiscono a genti [[Latino-falisci|Latino-falisco]], che con [[Enotri]] e [[Siculi]] (e secondo alcuni con i [[Veneti]]), sono migrate lungo la direttrice nord-sud della costa occidentale della penisola italiana, in epoca antecedente la discesa di altre popolazioni indo-europee, del gruppo [[Osco-umbri]].
* {{Citazione necessaria|secondo alcuni si trattava di una popolazione autoctona}};
* sulla base di considerazioni linguistiche, gli studiosi individuano la [[lingua falisca]] all'interno delle lingue [[Indoeuropei|indoeuropee]], affine al [[lingua latina|latino]]; da qui l'ipotesi di un popolo contiguo ai [[Latini]] per lingua e costumi, che per la sua posizione fu contaminato dalla cultura Etrusca.<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/falisci/ Il falisco ''è un dialetto latino influenzato dall’etrusco''.]</ref> Per questa vicinanza con i Latini, alcuni studi si riferiscono a genti [[Latino-falisci|Latino-falisco]], che con [[Enotri]] e [[Siculi]] (e secondo alcuni con i [[Veneti]]), sono migrate lungo la direttrice nord-sud della costa occidentale della penisola italiana, in epoca antecedente la discesa di altre popolazioni indo-europee, del gruppo [[Osco-umbri]].
 
Nei centri falisci ci sono tracce di insediamenti e tombe risalenti alla [[Cultura protovillanoviana]], mentre sono carenti le testimonianze della prima [[età del Ferro]].<ref name=Cristofani2004></ref>
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==Territorio==
[[File:Monte Soratte visto da Civita Castellana.JPG|upright=1.4|thumb|[[Monte Soratte]] visto da [[Civita Castellana]]]]
 
I Falisci risiedevano in una regione chiamata dai Romani l<nowiki>'</nowiki>''[[Ager Faliscus]]'', che si trovava sulla riva destra del fiume [[Tevere]], che ne segnava il confine orientale, nella zona compresa tra ''[[Grotta Porciosa]]'' a nord e [[Capena]] a sud, con il [[Monte Soratte]] che si trovava in territorio falisco. A sud-ovest i confini erano rappresentati dalle pendici dei [[monti Sabatini]], mentre a nord-ovest questi erano rappresentati dai [[monti Cimini]] e dalla fitta boscaglia di querce che arrivava fino al Tevere. (Sabatinii Montis). Ai nostri giorni, l'Ager Faliscus ricade nelle provincia di Roma e in quella di Viterbo.
 
I Falisci erano confinanti con gli [[Etruschi]] ad ovest e a nord, con gli [[Umbri]] a nord-est, i [[Sabini]] ad est, e i [[Capenati]] a sud.
 
Il territorio era attraversato dalla [[via Amerina]], aperta nel [[241 a.C.|241]]-[[240 a.C.]], che collegavano [[Veio]] con Ameria (l'attuale [[Amelia (Italia)|Amelia]] in Umbria) attraversando tutto il territorio falisco e toccando i suoi principali centri, e dalla [[via Tiberina]], l'antico tratturo aperto per la transumanza, poi [[Strade romane|strada romana]], che da Roma, risalendo la [[valle del Tevere]], attraversava l'agro falisco e capenate, il centro arcaico sabino di [[Poggio Sommavilla]], puntando verso [[Ocriculum]] e Ll'[[Umbria]].
 
Campioni di polline provenienti dal [[Lago di Bracciano]], dal [[Lago di Monterosi]] e dal [[lago di Vico]] rivelano la presenza di densi boschi di montagna di querce fino a tutto il II secolo a.C.<ref>Gabriël CLM Bakkum, ''The Latin Dialect of the Ager Faliscus'': 150 Years of Scholarship, Amsterdam, Amsterdam University Press, 2009, partie I.</ref>, avvalorando la tradizione dell'esistenza della foresta cimina, ''Ciminiam siluam'', ritenuta impraticabile, che separava i Falisci dall'Etruria meridionale etrusca.<ref>[[Dominique Briquel]] dans François Hinard, ''Histoire romaine des origines à Auguste'', Fayard, 2000, p. 206.</ref><ref>[[Jacques Heurgon]], ''Rome et la Méditerranée occidentale jusqu'aux guerres puniques'', PUF, 1993, p. 332.</ref><ref>[[Jean-Marc Irollo]], ''Histoire des Étrusques'', Perrin, 2010, pp. 179-180.</ref>
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[[File:Falerii Novi - Porta di Giove 2.JPG|upright=1.4|thumb|Porta di Giove a Falerii Novi.]]
 
La storia dei Falisci è segnata dalla vicinanza con [[Roma]] dalla quale, seppur affineaffini per le comuni originilinguisticamente, dovettero difendersi nel corso dei secoli, alleandosi con gli [[Etruschi]].
 
I Falisci tentarono di contrastare le politiche espansionistiche romane, a cominciare dalla lunga guerra tra Roma e [[Veio]] che vide i Falisci, i [[Capenati]] e i [[Veienti]] sconfitti dai Romani nel [[396 a.C.]]<ref name="ReferenceA">[[Tito Livio]], [[Ab Urbe Condita]], V, 2, 19.</ref>. come conseguenza della sconfitta di Veio, i Romani occuparono le città di [[Capena]], [[Sutri]], [[Nepi]] e nel [[394 a.C.]] anche quella di ''Falerii''.<ref name="TitoV226">[[Tito Livio]], [[Ab Urbe Condita]], V, 2, 26-28.</ref>