Pinara: differenze tra le versioni
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'''Pinara''' (in [[Lingua licia|licio]]: '''Pilleñni'''; {{lang-grc|τὰ Πίναρα}}); anticamente chiamato con il nome di '''Artymnesus''' o '''Artymnesos'''; fu
La città sebbene non sia frequentemente menzionata nella letteratura antica, mostra vaste e belle rovina, che testimoniano, come indicato da Strabone, che era una delle più grandi città della Licia, con un vasto porto che nel tempo si è insabbiato e attualmente è diventato una palude. Secondo [[Menecrate (storico)|Menecrate]] fonte dello storico bizantino [[Stefano di Bisanzio]],<ref>Styephanus, ''s.v.'' Artymnesos {{polytonic|Ἀρτύμνησος}}).</ref> la città fu una colonia di [[Xanthos]], inizialmente indicata con il nome di ''Artymnesos'', cambiato poi in '''Pinara''' che in lingua licia significa collina rotonda, la città sorgeva in parte su questa collina. Le rovine vennero scoperte da Sir [[Charles Fellows]], nelle vicinanze del attuale paese di Minare. Così ne descrisse il sito<ref>Fellows, ''Travels and Researches in Asia Minor, More Particularly in the Province of Lycia'', 1852:139. (reprinted 2005 ISBN 1-4021-5278-7 ).</ref>, al centro della città sorge una collina con pareti letteralmente ricoperte da tombe. Ai piedi della collina sorgono le rovine della grande e bella città. Il teatro è in uno stato di conservazione quasi perfetto, con ancora tutti i posti a sedere perfettamente orientati verso il proscenio, come sono ancora presenti alcune porte e parte delle mura monumentali, formate da massi enormi. Numerose sono le tombe e le iscrizioni in caratteri lici, come anche iscrizioni in greco. Molte delle tombe rupestri sono ornate da raffinate sculture.
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