Franco Battiato: differenze tra le versioni
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Con la raccolta ''[[Echoes of Sufi Dances]]'', Battiato tenta di affacciarsi ai mercati discografici spagnoli e inglesi. Mentre in Spagna il cantautore ottiene un buon riscontro di vendite, negli Stati Uniti il disco non supera le diecimila copie vendute.<ref name="BatAmerica">{{cita|La Posta|pag. 138|cidLaPosta}}.</ref> Sebbene fosse inizialmente entusiasta all'idea di avvicinarsi al pubblico statunitense<ref>{{cita|La Posta|pag. 135|cidLaPosta}}.</ref> Battiato non dedicherà più attenzione al progetto, anche a causa delle condizioni impostigli dal produttore della [[EMI]] americana, che avrebbe preteso il suo trasferimento a [[Los Angeles]] per fini promozionali.<ref name="BatAmerica"/>
Poco più tardi, il cantautore dà inizio a una carriera parallela di compositore colto, che porterà alla pubblicazione di alcune opere di matrice sacra e accademica. La prima di queste è ''[[Genesi (Franco Battiato)|Genesi]]'' del 1986, caratterizzata in gran parte da sonorità sintetiche ed elettroniche. Il progetto viene curato dallo stesso Battiato, già dal [[1983]].<ref name=autogenerato4>{{cita|La Posta|pag. 59|cidLaPosta}}.</ref><ref>{{cita news|titolo=Battiato serio. Arriva Genesi|pubblicazione=La Stampa|giorno=23|mese=04|anno=1987|pagina=25}}</ref> Dopo aver eseguito saltuariamente in concerto alcuni pezzi dell'opera, la prima rappresentazione ufficiale avviene presso il [[Teatro Regio (Parma)|Teatro Regio]] di [[Parma]] il 26 aprile [[1987]].<ref name="website" >{{cita web|url=http://www.battiato.it/?page_id=953|titolo=Franco Battiato - Official Website|accesso=10 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131110100844/http://www.battiato.it/?page_id=953|dataarchivio=10 novembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>
=== Dall'album ''Fisiognomica'' al primo live ''Giubbe Rosse'' (1988-1990) ===
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Non pago, l'artista siciliano continua la sua esplorazione nel mondo della [[chitarra elettrica]], adottandone la sua componente più aspra e radicale. Il risultato è il sorprendente ''[[Gommalacca (album)|Gommalacca]]'', uscito nell'autunno del 1998, che rappresenta uno dei massimi successi dell'artista, e al tempo stesso, uno dei suoi più arditi esperimenti musicali.<ref name= onda /> Ricco di suoni duri e spigolosi, di contaminazioni elettroniche, distorsioni e sovraincisioni, Battiato conia una sorta di "techno hard-rock intellettuale", di spiazzante impatto sonoro.<ref name= onda /> Ne sono la conferma brani come ''Il mantello e la spiga'', l'apparentemente soave ''Casta Diva'' (in cui "acuti" di chitarra elettrica avrebbero dovuto accompagnare gli acuti campionati di [[Maria Callas]], poi sostituiti in fase di pubblicazione con la voce di un altro soprano per la mancata autorizzazione da parte degli eredi della Callas) e ''Auto Da Fe''', incentrata sull'interazione fra la stessa chitarra elettrica e il sintetizzatore. Il titolo del brano richiama la cerimonia pubblica dell'[[autodafé]] (letteralmente ''atto di fede''), processo istituito dall'[[inquisizione spagnola]], dove venivano comminate pene e condanne di varia natura.<ref name=oggi />
Le canzoni di punta del disco sono certamente ''[[Il ballo del potere]]'' e ''[[Shock in my town]]''. La prima unisce percussioni d'andamento tribale con impressionanti cori campionati, aprendo al contempo a melodie anni trenta. La seconda, si struttura secondo un [[riff]] di chitarra dove in sottofondo si sovrappongono numerosi suoni e distorsioni, cori spettrali, e spunti elettronici; il testo, poi, è un autentico "viaggio psichedelico", fra oscure visioni e deliranti descrizioni urbane, ampiamente sintetizzato nella celebre "falsa rima": "shock in my town... Velvet Underground".<ref name= onda /> Lo "shock addizionale", riportato nella canzone, si riferisce all'elemento cardine della "legge dell'Ottava" (teorizzata da [[Georges Ivanovič Gurdjieff|Gurdjieff]]), ossia la spinta che evita alle correnti di cambiare direzione e che tiene quindi salde le nostre intenzioni e il nostro agire. Tale spinta esorta al risveglio la forza del serpente "Kundalini" (anch'esso citato nel testo), che secondo certe culture yogi rappresenta l'energia vitale, sopita alla base della [[colonna vertebrale]].<ref>{{cita|La Posta|pag. 228|cidLaPosta}}.</ref> Non vanno trascurate altre composizioni quali ''La preda'' (che descrive minuziosamente un'estasi tantrica) e la vibrante e apocalittica ''Quello che fu''. Altra canzone di pregio è la pacata e armoniosa ''Vite parallele'', dove Battiato affronta il tema della [[reincarnazione]] (già argomentato in ''[[Caffè de la Paix]]''), della quale il cantautore è un fermo sostenitore.<ref>{{Cita web|url=http://www.dubito.it/rubriche/franco-battiato-al-meeting-del-mare-credo-nella-reincarnazione/|titolo=Franco Battiato: credo nella reincarnazione|accesso=6 agosto 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140808052729/http://www.dubito.it/rubriche/franco-battiato-al-meeting-del-mare-credo-nella-reincarnazione/|dataarchivio=8 agosto 2014|urlmorto=sì}}</ref> Nel corso dell'anno, il disco viene promosso in molte trasmissioni musicali, aggiudicandosi nel 1999 la [[Targa Tenco]] come miglior album dell'anno.<ref>{{Cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1999/ottobre/23/Club_Tenco_vince_Battiato_spunta_co_0_991023036.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714144720/http://archiviostorico.corriere.it/1999/ottobre/23/Club_Tenco_vince_Battiato_spunta_co_0_991023036.shtml|titolo=Club Tenco, vince Battiato e spunta Durano|accesso=6 giugno 2014|urlmorto=sì|dataarchivio=14 luglio 2014}}</ref>
Con la fine del millennio, l'artista rifugge nuovamente il formato canzone e su commissione del Teatro del [[Maggio Musicale Fiorentino]] incide per la [[Sony]] i sette movimenti sperimentali che compongono il disco ''Campi Magnetici''. L'opera è un momentaneo ritorno alle tendenze avanguardiste dei primi anni settanta, ora filtrate dall'uso della moderna tecnologia digitale. Nell'album si alternano a continui flussi elettronici e campionamenti impazziti, improvvisi attacchi di percussioni che lasciano spazio a languidi incisi lirici e pianistici. Non mancano parti recitate che trattano in special modo di scienza empirica.<ref name= onda />. Nello stesso anno, nel marzo del 2000, giunge per l'artista siciliano l'autorevole [[premio Librex Montale]], nella specifica sezione ''versi per musica''; riconoscimento assegnato nella stessa edizione anche al poeta fiorentino [[Alessandro Parronchi]].<ref>{{Cita web|url=http://web.tiscali.it/xionmaw/montale/premiati.html|titolo=Premio Librex Montale - i vincitori dell'edizione 2000|accesso=25 giugno 2014}}</ref>
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Tuttavia, i primissimi album della sua discografia sono caratterizzati da un "sound" progressivo e sperimentale<ref name="allmusic" /><ref name=PU/><ref name=Rizzi/> che spazia dall'insolito pop di ''Fetus'' (1971) al sound più rumorista di ''Pollution'' (1972)<ref name=Scaruffi>{{cita web|url=http://www.scaruffi.com/vol3/battiato.html|titolo=Scaruffi - Franco Battiato|accesso=29 aprile 2016}}</ref> al minimalismo alla [[Terry Riley]] di ''Sulle corde di Aries'' (1973).<ref name=GT/> Successivamente, Battiato rinuncia al formato canzone abbracciando l'avanguardia contemporanea giocata sul collage e sull'improvvisazione dell'organo o del pianoforte: segni di un forte interesse da parte dell'artista nei confronti di [[Karlheinz Stockhausen]] e [[John Cage]].<ref name=Rizzi/><ref name=MP/> La fase sperimentale terminerà alla fine degli anni settanta, ma Battiato ritornerà occasionalmente su questi passi come confermano i futuri ''Campi magnetici'' (2000)<ref name=Scaruffi/> e ''Joe Patti's Experimental Group'' (2014).<ref>{{cita web|url=http://www.ondarock.it/recensioni/2014_battiatopinaxa_joepatti.htm|titolo=Ondarock: Franco Battiato/Pinaxa - Joe Patti's Experimental Group|accesso=29 aprile 2016}}</ref>
Si è cimentato poi in un pop con allusioni alla musica colta e a quella etnica come conferma ''L'era del cinghiale bianco'' (1979), reputato uno degli album di musica italiana più innovativi del periodo per i suoi riferimenti classicheggianti e gli arrangiamenti esotici.<ref name=Rizzi/><ref name=GT/> Ad esso seguono ''La voce del padrone'' (1981), più accessibile e con vaghi riferimenti al punk e alla new wave<ref>{{cita web|url=http://www.ondarock.it/pietremiliari_ita/battiato_lavocedelpadrone.htm|titolo=Ondarock: Franco Battiato - La voce del padrone|accesso=29 aprile 2016}}</ref> e ''L'arca di Noè'' (1982), che introduce per la prima volta il campionatore.<ref name=GT/> Nel seguente ''Mondi lontanissimi'' (1985) si anticipano i futuri interessi dell'autore nei confronti della musica orchestrale, maturata dapprima con ''Fisiognomica'' (1988), che fa uso, per la prima volta, di "melodie ricercatissime e per niente mirate al facile ascolto",<ref>{{cita web|url=http://www.battiato.it/?page_id=1811|titolo=Battiato.it - Fisiognomica|accesso=29 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131030211534/http://www.battiato.it/?page_id=1811|dataarchivio=30 ottobre 2013|urlmorto=sì}}</ref> così come in alcune opere liriche inaugurate con ''Genesi'' (1987).<ref name=GT/>
Dagli anni novanta si intensifica la ricerca del cantautore verso nuove direzioni quali la world music di ''Caffè de la Paix'' (1993), che include arrangiamenti esotici quali il [[tabla]], il [[sarod]] e il [[tampura]],<ref name=GT/> il rock de ''L'imboscata'' (1996) e ''Gommalacca'' (1998), che introducono le chitarre elettriche<ref name=GT/> e i riferimenti alla musica orientale di ''Dieci stratagemmi'' (2004).<ref>{{cita web|url=http://www.battiato.it/?page_id=1051|titolo=Battiato.it - Dieci Stratagemmi|accesso=29 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160428132338/http://www.battiato.it/?page_id=1051|dataarchivio=28 aprile 2016|urlmorto=sì}}</ref>
== Vita privata ==
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== Dipinti (lista parziale) ==
La lista che segue presenta solo alcuni dei circa ottanta dipinti realizzati dal cantautore ("attribuiti a Süphan Barzani").<ref>I collegamenti delle immagini che seguono sono stati ripresi dal sito ufficiale e le informazioni correlate a ciascuna opera di Battiato (titoli, dimensioni, tecnica, e datazione) sono state ottenute dal libro ''Prove d'autore'' di Elisa Gradi. {{cita libro|titolo=Prove d'Autore|autore=Elisa Gradi|editore=Skira|anno=2010}}</ref> I titoli delle opere sono stati elencati in ordine alfabetico.
* ''[https://web.archive.org/web/20120513201739/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_6.jpg Androgino]'', olio su tavola, 40 × 30 cm, 1990-2000
* ''[https://web.archive.org/web/20120513201655/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_1.jpg Autoritratto di spalle]'', trittico, olio su tela, 198 X 72 cm (ciascun pannello), 2000-2010
* ''[https://web.archive.org/web/20120513200616/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_8.jpg Cancello]'', olio su tavola, 46 × 39 cm, 2000-2010, dipinto ripreso nella copertina di ''[[Ferro battuto (album)|Ferro battuto]]''
* ''[https://web.archive.org/web/20120513202045/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_10.jpg Condor]'', olio su tavola, 22 × 27 cm, 2000-2010
* ''[https://web.archive.org/web/20120513201834/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_13.jpg Dervisci]'', olio su tela, 32 × 38 cm, 2000-2010
* ''[https://web.archive.org/web/20120513201642/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_9.jpg Donna con rosa]'', olio su tavola, 40 × 30 cm, 1990-2000, dipinto ripreso nella copertina di ''[[Fleurs]]''
* ''[https://web.archive.org/web/20120513202316/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_17.jpg Emma Pischetola]'', olio su tela, 47 × 47 cm, 2000-2010
* ''[https://web.archive.org/web/20120513202342/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_2.jpg Fleur Jaeggy]'', olio su tela, 40 × 30 cm, 2000-2010
* ''[https://web.archive.org/web/20120513200904/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_12.jpg Gilgamesh]'', olio su tela, 40 × 60 cm, 1990-2000, dipinto ripreso nella copertina di ''[[Gilgamesh (Franco Battiato)|Gilgamesh]]''
* ''[https://web.archive.org/web/20120513200947/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_7.jpg Manlio Sgalambro]'', olio su tela, 40 × 30 cm, 2000-2010
* ''[https://web.archive.org/web/20120513202858/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_16.jpg Maria Bergamasco Gifuni]'', olio su tela, 39 × 37 cm, 2000-2010
* ''[https://web.archive.org/web/20120513202830/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_3.jpg Medioriente]'', olio su tela, 80 × 60 cm, 1990-2000
* ''[https://web.archive.org/web/20120513202023/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_5.jpg Moschea]'', olio su tavola, 70 × 60 cm, 1990-2000
* ''[https://web.archive.org/web/20120513202536/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_11.jpg Pappagallo]'', olio su tavola, 30 × 20 cm, 1990-2000
* ''[https://web.archive.org/web/20120513200629/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_15.jpg Rudy Zerbi]'', olio su tela, 30 × 40 cm, 2000-2010
* ''[https://web.archive.org/web/20120513202549/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_4.jpg Teiera con becco lungo]'', olio su tavola, 35 × 50 cm, 2000-2010
* ''[https://web.archive.org/web/20120513201621/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_14.jpg Tigre]'', olio su tela, 30 × 40 cm, 2000-2010
* Il Velo, olio su tela 22 x 29 cm - (1992) firmato con pseudonimo S. Barzani, con dedica " a Bruno" ( ''Bruno Tibaldi'' )
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