Datu Patinggi Ali: differenze tra le versioni

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''"Mahkota grew overwhelmed with his efforts to put down the revolt. (...) A strong and though response was necessary. (...) Saifuddin looked for an outer help. (...) One idea was to sell Sarawak governing rights to the sultan of Sambas, a relative of Mahkota in the southern Borneo with a vested interest in antimony mining and a formidable private army. (...) At the end he chose to ask the help of an English explorer: Sir James Brooke, to keep the control of Sarawak. (...) Brooke wanted to know the fabled Borneo and had met on his way several castaways saved by Raja Muda Hashim, who gave them ships to reach Singapore. He was known for having saved the life of wrecked mariners several times."'' <ref>{{Cita web|url=http://worldcat.org/oclc/57068995|titolo=Fonti librarie - Wikipedia|sito=it.m.wikipedia.org|accesso=2019-06-26}}</ref>
 
Patinggi inoltre fu favorito nella sua azione non solo dal grande appoggio del popolo e della nobiltà, ma anche dalla mancata azione delle autorità competenti, con Sarawak spaccato in due tra il governo di Raja Indera Mahkota e quello di Raja Muda Hashim, Primo Ministro ([[Bendahara|(Bandahara)]]) ed emissario del sultano. Va però specificato che, secondo alcune fonti, erano in corso ribellioni dei Daiacchi fin da prima che Patinggi iniziasse la propria, e dunque il governo del Brunei rischiava di perdere il proprio potere su Sarawak e sugli altri Stati già da metà del 1830. Addirittura alcune cronache sostengono che fosse stato il sultano di Sambas, in accordo con Mahkota e gli Olandesi, a sobillare le etnie malesi e i Datus contro il Brunei, per poi ottenere Sarawak in virtù di un antico possesso; comunque fosse andata, ogni tentativo fallì.
 
La rivolta aumentò dunque in estensione negli anni seguenti, malgrado i tentativi di arginarla da parte di Raja Hashim. Alla già consistente armata di Datu Patinggi e dei Daiacchi si unì presto una grande forza anti-Brunei proveniente da Bidayuh, ingrossandone le fila.