Security hacker: differenze tra le versioni

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La sotto coltura attorno a tali hacker è chiamata network hacker subculture, hacker scene o computer underground. Si sviluppò inizialmente nel contesto del [[phreaking]] durante gli anni '60 e nell’ambito dei microcomputer [[Bulletin board system|BBS]] degli anni '80. È collegata alla rivista ''[[2600 The Hacker Quarterly]]'' e al newsgroup [[2600 The Hacker Quarterly|alt.2600]].
 
Nel 1980, un articolo del numero di agosto di ''[[Psychology Today]]'' (con commento di [[Philip Zimbardo]]) usa il termine "hacker" nel suo titolo: "The Hacker Papers". Questo articolo era un estratto da una discussione dello Stanford Bulletin Board sulla natura coinvolgente dell'uso del computer. Nel film ''[[Tron (film)|Tron]]'' del 1982, Kevin Flynn ([[Jeff Bridges]]) descrive le sue intenzioni di entrare nel sistema informatico di ENCOM, dicendo: "Stavo facendo un po' di hacking". CLU è il [[software]] che lui utilizza per questo scopo. Nel 1983, hacking nel senso di rompere la sicurezza del computer era già stato utilizzato come gergo informatico,<ref>See the [http://www.catb.org/jargon/oldversions/jarg1-81-MM-DD.txt 1981 version of the ''Jargon File''], entry "hacker", last meaning.</ref> ma non c'era nessuna consapevolezza pubblica su tali attività.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Computer hacking: Where did it begin and how did it grow?|editore=WindowSecurity.com|data=16 ottobre 2002|url=http://www.windowsecurity.com/whitepapers/Computer_hacking_Where_did_it_begin_and_how_did_it_grow_.html}}</ref> Tuttavia, il rilascio del film ''[[Wargames - Giochi di guerra|Wargames]]'' quell'anno, con un'intrusione informatica in [[NORAD]], ha sollevato la convinzione pubblica che gli hacker di sicurezza informatica (in particolare gli adolescenti) potrebbero costituire una minaccia per la sicurezza nazionale. Questa preoccupazione è diventata reale quando nello stesso anno una banda di hacker adolescenti a [[Milwaukee|Milwaukee, nel Wisconsin]], conosciuto come [[The 414s]], si è infiltrata nei sistemi informatici sia degli [[Stati Uniti]] che del [[Canada]], inclusi quelli del [[Los Alamos National Laboratory]], del [[Memorial Sloan-Kettering Cancer Center|Sloan-Kettering Cancer Center]] e della [[Security Pacific Bank]].<ref name = "drzmzu">{{Cita news|cognome=Elmer-DeWitt|nome=Philip|titolo=The 414 Gang Strikes Again|giornale=[[Time (magazineperiodico)|Time]]|p=75|data=29 agosto 1983|url=http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,949797,00.html}}</ref> Il caso ha attirato rapidamente l'attenzione dei media,<ref name = "drzmzu"/><ref>{{Cita news|giornale=[[Detroit Free Press]]|data=27 settembre 1983}}</ref> e il diciassettenne Neal Patrick è risultato come il portavoce della banda. È stata pubblicata una cover story in ''[[Newsweek]]'' intitolata "Beware: Hackers at play", con la fotografia di Patrick sulla copertina.<ref name = "iophas">{{Cita news|titolo=Beware: Hackers at play|giornale=Newsweek|pp=42–46, 48|data=5 settembre 1983}}</ref> L'articolo di ''Newsweek'' sembra essere il primo in cui la parola ''hacker'' da parte dei media principali è usata nel senso negativo.
 
Sotto la pressione mediatica, [[Dan Glickman]] chiese un'indagine e iniziò a lavorare sulle nuove leggi contro il computer hacking.<ref>{{Cita news|giornale=Washington Post|url=https://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A50606-2002Jun26.html|accesso=14 aprile 2006|titolo=Timeline: The U.S. Government and Cybersecurity |data=16 maggio 2003}}</ref><ref name="autogenerated180">David Bailey, "Attacks on Computers: Congressional Hearings and Pending Legislation," sp, p. 180, 1984 IEEE Symposium on Security and Privacy, 1984.</ref> Neal Patrick testimoniò davanti alla [[Camera dei rappresentanti (Stati Uniti d'America)|Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti]] il 26 settembre 1983, sui pericoli del computer hacking e furono introdotte sei proposte di legge riguardanti il crimine informatico in quella Camera quello stesso anno.<ref name="autogenerated180"/> Come conseguenza di queste leggi contro la criminalità informatica, white hat, [[#Grey hat|grey hat]] e black hat cercano di distinguersi l'uno dall'altro, a seconda della legalità delle loro attività. Questi conflitti morali sono espressi in "[[Manifesto hacker]]" di [[Loyd Blankenship|The Mentor]], pubblicato nel 1986 in ''[[Phrack]]''.