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Tanya e il suo diario sono diventati un simbolo delle vittime dell'assedio di Leningrado nell'Unione Sovietica del dopoguerra.
Nel 1968, infatti, fu costruito un memoriale in suo onore, successivamente ampliato in un complesso memoriale, noto come "il fiore della vita";
Secondo varie fonti, uno dei documenti presentati durante i processi di Norimberga era il taccuino appartenuto a Tanya.<ref>{{cite web|url=http://rbth.com/multimedia/2013/01/30/the_girl_who_survived_the_siege_of_leningrad_22349.html|title=Leningrad siege: The captive's diary|author=Natalia Mikhaylenko|date=30 January 2013|work=Russia Beyond The Headlines|accessdate=26 March 2015}}{{dead link|date=December 2017 |bot=InternetArchiveBot |fix-attempted=yes }}</ref><ref>{{cite web|url=http://russiapedia.rt.com/prominent-russians/history-and-mythology/tanya-savicheva|title=Prominent Russians: Tanya Savicheva|work=Russiapedia|accessdate=9 luglio 2019}}</ref><ref name=orth>{{cite web|url=http://www.pravmir.com/article_238.html|title=The Diary of Tanya Savicheva|date=2 July 2007|work=Orthodoxy and the World|accessdate=9 luglio 2019}}</ref>
Il poeta serbo Mika Antić ha scritto un poema dedicato a Tanya Savicheva chiamato "Un appuntamento perduto".
Un pianeta minore scoperto nel 1971 dall'astronomo sovietico Lyudmila Chernykh, è chiamato "2127 Tanya" in suo onore.
C'è anche un passo di montagna, situato tra Kazakistan e Cina che porta il suo nome.
Copie del diario sono state esposte in mostre in tutto il mondo e l'originale si trova al Museo statale di storia di San Pietroburgo presso la fortezza di Pietro e Paolo.
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