Ca' Dolfin: differenze tra le versioni
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Di sicura attribuzione al Rossi è l'ampliamento verso il giardino. Un corpo a "L" costituito da un blocco che estende l'edificio per tutta la sua larghezza e da un altro blocco che si prolunga da un lato dentro al giardino<ref name=":1" />. Da questo punto di vista l'edificio appare di quattro piani, compreso il pian terreno, rivelando l'altezza del salone sul canale corrispondente a quella del primo e secondo piano assieme.
Senz'altro per quanto riguarda gli interni l'opera di spoliazione finita dal Guggenheim era stata accurata. Oltre alle storie romane e al ritratto di Daniele IV Gerolamo di Tiepolo, il palazzo conteneva moltissime altre opere ora disperse. In precedenza, e per altri motivi, era già stato ceduto a [[Augusto III di Polonia|Federico Augusto II di Sassonia]] con la mediazione di [[Francesco Algarotti]], il presunto, e ora perduto, ''Ritratto della famiglia di Thomas More'' di [[Hans Holbein il Giovane|Hans Holbein]].<ref name="Mariuz_1981">{{Cita|Mariuz 1981}}, p. 184.</ref> Manca certamente il busto che, nelle volontà redatte prima della partenza per Costantinopoli, Daniele III Giovanni si era tanto raccomandato di realizzare affinché rimanesse una sua immagine a coronamento del portale principale del salone.<ref>{{Cita|Mantoan-Quaino}}, p. 197.</ref> Mancano le dieci statue che ne integravano in qualche modo il programma iconografico.<ref>{{Cita|Conticelli 2002}}, p. 260 n. 12.</ref> Non esistono più gli affreschi di Antonio Felice Ferrari a decorazione della scala monumentale, forse perduti nelle ristrutturazioni del 1876.<ref>{{Cita|Mariuz 1981}}, p. 186 n. 21.</ref> E di tutti gli altri quadri e arredi enumerati in un inventario del 1771 non rimane più traccia.<ref>{{Cita|Mantoan-Quaino}}, p. 220</ref>
=== Le decorazioni del salone ===
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