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Alla fine de Hadeln riuscì ancora una volta a conquistare la fiducia dei suoi colleghi e il rispetto di alcuni dei suoi detrattori. La proiezione di ''Fuga nella notte'', sponsorizzata dalla Springer, si svolse contemporaneamente alla cerimonia di apertura ma fu ignorata da molti dei presenti al festival.
 
* 1983
L'edizione 1983 della ''Berlinale'' registrò oltre 4.500 accrediti di giornalisti e professionisti del cinema e confermò la tendenza degli ultimi anni, durante i quali il numero di visitatori e addetti ai lavori era cresciuto costantemente. Con 394 film provenienti da 43 Paesi ci furono lunghe code ai botteghini e molte proiezioni registrarono il tutto esaurito. Più di 110.000 spettatori videro i film nelle diverse sezioni, l'Info-Schau registrò il maggiore aumento del numero di visitatori e anche per il Forum internazionale del giovane cinema fu un anno record con oltre 63.000 visitatori.
 
Durante la serata inaugurale il festival rese omaggio a [[Rainer Werner Fassbinder]], scomparso pochi mesi prima e vincitore dell'[[Orso d'oro]] nell'edizione del 1982 con ''[[Veronika Voss]]''. Un'orchestra eseguì una [[Suite (musica)|suite]] delle musiche composte da [[Peer Raben]] per i film del regista tedesco tra cui ''Each Man Kills the Things He Loves'', tratta da ''[[Querelle de Brest (film)|Querelle de Brest]]'' e cantata, come nel film, dall'attrice e presidente di giuria [[Jeanne Moreau]].
 
L'Info-Schau mostrò alcuni dei film più interessanti dell'intero festival, tra cui ''[[I senza valore]]'' di [[Mika Kaurismäki]], ''[[Toute une nuit]]'' di [[Chantal Akerman]], ''[[Abuse (film)|Abuse]]'' di [[Arthur J. Bressan Jr.]], ''[[Diva (film)|Diva]]'' di [[Jean-Jacques Beineix]] e ''[[Oyeomdoen jashikdeul]]'' di [[Im Kwon-taek]]. Con programmi come la "Settimana francese" e una nuova serie sul cinema brasiliano fu visto una volta di più in competizione con il Forum, che quest'anno dovette subire tagli al bilancio con conseguente minor pubblicità dei film sulla stampa. Il preferito del pubblico in questa sezione risultò ''[[I misteri del giardino di Compton House]]'' di [[Peter Greenaway]], a proposito del quale il critico Erwin Schaar scrisse sulla ''[[Neue Zürcher Zeitung]]'': «La struttura della musica del film, il dialogo artistico, l'eccessiva enfasi sugli oggetti alla moda a quel tempo rendono il film, nonostante la "realtà" del soggetto, un'incantevole partitura visiva sul problema della percezione». Il film "[[No wave#Cinema|No wave]]" ''[[Vortex (film)|Vortex]]'' di [[Scott B. e Beth B.|Scott e Beth B.]], ''[[So Is This]]'' di [[Michael Snow]] e ''[[Ashes and Embers]]'' di [[Haile Gerima]] (vincitore del [[Premio FIPRESCI]]) rappresentarono inoltre il continuo interesse del Forum per tutte le sfaccettature e i fenomeni marginali del cinema americano.
 
Anche il Kinderfilmfest di quest'anno mostrò una gamma più ampia di film e, come già nel 1982, un'apposita giuria assegnò un premio al miglior film per ragazzi. La decisione dell'[[UNICEF]] di continuare a patrocinare la sezione fu legata alla richiesta di maggiore qualità nelle preselezioni e il vincitore di quest'anno, il dramma familiare ''[[Lukás]]'' del ceco [[Otakar Kosek]], attraverso una storia di alcolismo e violenza domestica testimoniò il futuro del Kinderfilmfest.
 
Il concorso risultò più completo di quanto fosse stato negli anni precedenti e la scelta di [[Moritz de Hadeln]] di mantenere alto lo standard unendo arte, industria e audacia artistica fu chiaramente visibile nella selezione dei film, inclusi quelli fuori competizione. Accanto al cinema popolare di ''[[Tootsie]]'' furono mostrate opere politicamente impegnate come ''[[In the King of Prussia]]'' di [[Emile de Antonio]] e il film collettivo ''[[Krieg und Frieden]]'', il [[Cinema d'essai|film d'essai]] ''[[Sans Soleil]]'' di [[Chris Marker]] e il documentario sperimentale ''[[Koyaanisqatsi]]'' di [[Godfrey Reggio]]. L'[[Orso d'oro]] venne assegnato ex aequo allo spagnolo ''[[L'alveare]]'', dramma di [[Mario Camus]] sulla vita a [[Madrid]] dopo la [[guerra civile spagnola]], e a ''[[Ascendancy (film)|Ascendancy]]'' dell'inglese [[Edward Bennett]], che secondo quanto scrisse Manfred Delling sul ''Deutsches Allgemeines Sonntagsblatt'', «anche se in modo un po' forzato ritrae l'impoverimento psicologico di una giovane donna e quello morale di suo padre, in un'[[Irlanda]] all'inizio della [[Guerra d'indipendenza irlandese|guerra d'indipendenza]]». Il riconoscimento del [[Orso d'argento, gran premio della giuria|gran premio della giuria]] per ''[[Hakkari'de Bir Mevsim]]'' del turco [[Erden Kiral]] fu accolto con acclamazione.
 
Le immancabili polemiche riguardarono quest'anno il ritiro dei film ''[[La scelta di Sophie]]'' di [[Alan J. Pakula]], ''[[Kharij]]'' di [[Mrinal Sen]], che i produttori preferirono mostrare a [[Festival di Cannes|Cannes]], e ''[[Der Aufenthalt]]'' di [[Frank Beyer]], inviato dalla [[Germania Est]] e ritirato senza spiegazioni. Venne poi rivelato che la [[Polonia]] era intervenuta accusando il film di suscitare sentimenti anti-polacchi e la scelta di ritirare il film fu ampiamente disapprovata dagli addetti ai lavori, molti dei quali lo avrebbero considerato degno della vittoria finale.
 
Terminato il festival restò da affrontare la questione dell'imminente scadenza dei contratti di Moritz de Hadeln e Ulrich Gregor. Se la conferma di quest'ultimo alla guida del Forum non venne messa in discussione, quella di de Hadeln non fu altrettanto scontata. L'indipendenza che aveva mantenuto nel prendere decisioni specifiche non aveva rafforzato la sua posizione nei confronti delle autorità e la sua reputazione era stata danneggiata dai ripetuti conflitti degli anni precedenti. Inoltre la [[Unione Cristiano-Democratica di Germania (Repubblica Democratica Tedesca)|CDU]] era salita al potere da poco a [[Bonn]] e de Hadeln si era già fatto dei nemici mostrando fuori concorso ''Krieg und Frieden'' e ''[[Das Gespenst]]'' di [[Herbert Achternbusch]]. Il [[Ministri dell'interno della Germania|ministro degli interni]] Friedrich Zimmermann si era personalmente opposto al film, dando un assaggio del clima politico inaugurato sotto la sua egida. Le speculazioni sul suo successore iniziarono a circolare sulla stampa e il nome più menzionato fu quello del produttore e distributore Theo Hinz, che smentì la notizia e dichiarò alla rivista ''tip'' che avrebbe continuato la sua attività nell'industria cinematografica e che non sarebbe stato disponibile. Le decise dichiarazioni di solidarietà a de Hadeln da parte dell'Associazione dei produttori cinematografici tedeschi e della Association of European Film Directors, il cui consiglio di amministrazione affermò che il festival era "sulla strada giusta", misero fine al dibattito. Il 13 giugno 1983 entrambi i contratti furono rinnovati per altri tre anni.
 
=== Gli anni novanta ===