Povertà: differenze tra le versioni
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===La povertà nel mondo antico romano===
La situazione dei poveri nel mondo antico romano divenne particolarmente grave in coincidenza con la crisi dell'Impero . Fino ad allora le stesse classi sociali più ricche avevano provveduto ad attenuare le condizioni dei poveri allo scopo di evitare sommovimenti sociali: periodiche elargizioni di beni soprattutto alimentari riuscivano a conservare l'ordine sociale. Nel mondo antico non si conoscono ribellioni di poveri, in epoca repubblicana la plebe era riuscita ad ottenere la difesa dei loro diritti mediante la creazione di un'apposita magistratura a loro riservata, quella dei tribuni della plebe che avrebbe dovuto proteggere coloro che come unica fonte di reddito avevano la loro prole, i proletari. In epoca imperiale gli elementi più disagiati della popolazione, assumendo il ruolo di clientes sostenitori di una casata gentilizia, riuscivano ad avere i beni essenziali per la sopravvivenza in cambio della loro esclusione dai diritti politici. Le classi elevate consideravano con un certo disprezzo queste torme di poveri che con le loro sportulae si presentavano ogni giorno a ricevere quanto pretendevano. Si trattava di un ceto parassitario che il sistema economico romano basato sulla produzione schiavistica permetteva di sostenere. Quando però Roma per la stessa estensione dei confini imperiali sarà costretta a rinunciare alle guerre di conquista ed espansione e quindi ad acquisire nuovi schiavi allora comincerà ad emergere il problema della povertà e dei rimedi da mettere in atto per la sua soluzione.
Nell'età di Diocleziano il regime fiscale colpì pesantemente le campagne in modo particolare i coloni che cominciarono ad abbandonarle per fuggire dall'oppressione delle tasse. Il mondo contadino comincia ad essere afflitto da miseria e malattie. "Il lamento inusitato " (Greg. Nissa, Sermo de pauperibus amandis, II) di bande di poveri si ode nelle campagne abbandonate. La miseria coesiste spesso con le malattie in particolare la lebbra considerata una conseguenza di colpe morali. La guarigione comporterà quindi l'intervento del ''santo'' che liberi dai demoni della malattia l'ammalato e li ricacci nei loro covi (in A.H.M.Jones, Il Tardo Impero Romano, trad.it. Il Saggiatore, Milano,1974, vol.III, "Agri deserti", pp.1256-58.)
===La povertà nel Medioevo===
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