IMAM Ro.43: differenze tra le versioni

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Nel periodo interbellico i Ro.43 cominciarono ad essere consegnati alle unità, equipaggiandole normalmente in gruppi di due esemplari<ref name=Guida/>, come ad esempio negli [[incrociatore leggero|incrociatori leggeri]] [[Classe Duca degli Abruzzi|Classe ''Duca degli Abruzzi'']], ed in numero maggiore nella [[nave appoggio idrovolanti]] ''[[Giuseppe Miraglia (nave appoggio idrovolanti)|Giuseppe Miraglia]]''. Le condizioni operative indicarono però che le buone prestazioni erano conseguenti ad una certa fragilità strutturale. Le operazioni di imbragatura degli esemplari, necessaria per issare a bordo i Ro.43 a fine della loro missione esplorativa, evidenziarono il rischio di causare danni all'apparecchio. Questo potenzialmente ne vanificava la capacità operativa ma per mancanza di modelli alternativi e per una non impellente esigenza tattica non si provvide a cercare un nuovo modello né ad emettere una nuova specifica.
[[File:RO-43-Zara aereo.jpg|thumb|Un Ro.43 sulla catapulta dell'incrociatore pesante [[Zara (incrociatore)|Zara]]]]
Con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], a causa della mancanza di un velivolo più specializzato, il Ro.43 si trovò a ricoprire anche il ruolo di [[aereo da caccia|caccia]] imbarcato sulla [[Classe Littorio]], [[Classe Zara (incrociatore)]], [[Classe Alberto di Giussano]], [[Classe Trento]], [[Classe Duca d'Aosta]] e [[Classe Raimondo Montecuccoli]], risultando però non all'altezza dei potenziali avversari per la dotazione di sole due mitragliatrici [[Mitragliatrice Breda-SAFAT|Breda-SAFAT]] da 7,7&nbsp;mm. Le già note deficienze strutturali, aggravatesi a causa dell'intenso uso, costrinsero alla progettazione di una versione migliorata ma che restava relegata al ruolo di ricognizione e di osservazione di supporto all'artiglieria navale. Rimanevano anche i problemi legati alle operazioni di reimbarco a fine missione che dovevano essere eseguite tramite l'imbragatura del velivolo, il quale veniva issato sul [[ponte (nautica)|ponte]] con una [[Gru (tecnologia)|gru]], tutto a nave ferma e compatibilmente alle condizioni meteorologiche. Questo però aumentava la vulnerabilità dell'unità navale intenta all'operazione, tanto che alla fine si preferì che i velivoli rientrassero in un [[idroscalo|idroscalo costiero]] per effettuare successivamente il reimbarco nelle più sicure acque portuali, a scapito però della possibilità di effettuare più missioni aeree.
 
Queste problematiche, risultate determinanti nella [[battaglia di Capo Matapan]], indussero a trovare una soluzione nella conversione di un caccia terrestre, il [[Reggiane Re.2000]], che con la sua versione "Catapultabile", pur mantenendo un identico profilo di missione poteva se non altro garantire una maggiore competitività con i caccia [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]]. Nonostante ciò i nuovi Re.2000 erano forniti in quantità troppo esigue ed il Ro.43 continuò ad essere utilizzato fino ad esaurimento della sua vita operativa. Al [[1943]] se ne registravano ancora 48 in servizio attivo ed alla firma dell'[[armistizio di Cassibile]] dell'8 settembre, risultavano essere 19 gli esemplari imbarcati e 20 in forza alle Squadriglie Forze Navali<ref name="regiamarina"/>.