DopoFormatosi da autodidatta, dopo gli esordi in ambito concettuale, è approdato alla figurazione, diventando uno dei principali esponenti del nucleo storico della [[Transavanguardia italiana]] tematizzato da [[Achille Bonito Oliva]]. Nelle opere su tela, accompagnate da numerosi disegni e spesso presentate da testi poetici scritti dall'artista stesso, si riappropria con sguardo visionario del mito, della storia dell'arte e della letteratura (''Cani con lingua a spasso'', 1980 ed ''Eroe senza testa'', 1981; ''Sia per mare che per terra'', 1980), dando vita a composizioni di grande intensità simbolica, nelle quali spesso il mondo è rappresentato come campo di battaglia tra due principi opposti.
Dopo le grandi composizioni con l'uso del carboncino e del collage, ha sperimentato l'utilizzo di diversi materiali, tra i quali, la terra, il legno bruciato, i tubi al neon e il ferro (nella serie ''Vitebsk-Harar'' dedicata ad [[Arthur Rimbaud]] e [[Kazimir Severinovič Malevič]]), abbracciando nel contempo un uso quasi [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|caravaggiesco]] della luce, che gli ha consentito effetti di profondità spaziale.