Giuseppe Corrias (1892-1970): differenze tra le versioni
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==Biografia==
Nacque a Cagliari il 1 febbraio 1892,<ref name=A5p158>{{Cita|Alberini, Prosperini 2015|p. 158}}.</ref> figlio di Raffaele e di Adelaide Ibba. Marinaio della marina mercantile italiana, nel dicembre [[1912]] fu arruolato nella [[Regia Marina]] per compiere gli obblighi del servizio militare di leva.<ref name="aw">{{Cita|Combattenti Liberazione||aw}}.</ref> Allievo fuochista, nel maggio ]]1913]] ottenne tale qualifica e fu destinato a prestare servizio sulla [[nave]] ''Garigliano''. All'atto dell'[[Prima guerra mondiale|entrata in guerra]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], avvenuta il 24 maggio [[1915]], si trovava imbarcato sulla [[torpediniera]] ''18 O.S.'', e prese parte a numerose missione belliche.<ref name=C8p48>{{Cita|Carolei, Greganti, Modica 1968|p. 48}}.</ref> Il 15, 16 e 17 dicembre [[1917]] prese parte a una missione notturna di trasporto e recupero a bordo di un barchino, di un ufficiale in territorio nemico nell'[[Mare Adriatico|Alto Adriatico]].<ref name="aw"/> Per il recupero ci furono delle difficoltà, da lui risolte brillantemente, riuscendo a sfuggire alla sorveglianza nemica.<ref name="aw"/> Per questo fatto fu decorato di [[Valor militare|Medaglia di bronzo al valor militare]].<ref name="aw"/> Offertosi volontario per una speciale operazione di forzamento della base navale di [[Pola]], condotta dal comandante [[Marco Pellegrini (militare)|Marco Pellegrini]] e che doveva portare al siluramento di alcune unità nemiche, venne imbarcato sul [[Motoscafo armato silurante|MAS]] ''Barchino saltatore|Grillo]]''. Il 13 maggio [[1918]] il [[motoscafo]], con a bordo lui che manovrava il timone, Pellegrini, il silurista [[Antonio Milani]], e [[Francesco Angelino]], venne scoperto mentre forzava il primo sbarramento e attaccato da un mezzo di sorveglianza mentre stava oltrepassando il quarto sbarramento.<ref name="aw"/> Vistosi preclusa ogni possibilità di attacco, decise di autoaffondare il mezzo e si lanciò in mare insieme al resto dell'equipaggio, venendo catturato e fatto prigioniero.<ref name="aw"/> Fu liberato il 19 novembre dello stesso anno, venendo promosso sottocapo meccanico per merito di guerra e decorato di [[Medaglia d'oro al valor militare]] a vivente “motu proprio” del [[Re]] [[Vittorio Emanuele III]].<ref name=A5p158/>
Congedato nel maggio [[1919]], nel settembre [[1923]] si arruolò nella 167ª [[Legione]] "Cacciatori Guide di Sardegna" operante in [[Libia]].<ref name="aw"/> Volontariamente si trasferì nel marzo [[1926]] in forza alla 1ª Coorte della 2ª Legione libica con il grado di caposquadra, venendo decorato di una seconda Medaglia di bronzo al valor militare a Sciafa nel maggio dello stesso anno.<ref name="aw"/> Promosso 2° capo meccanico e poi [[sottotenente]] del CEMM nella riserva nell'agosto successivo. All'inizio della [[seconda guerra mondiale]] fu richiamato temporaneamente in servizio attivo, operando a Tobruk e prendendo parte ad alcune missioni in [[Cirenaica]]. Congedato nel maggio [[1942]],<ref name="aw"/> venne promosso [[tenente]] della riserva, e nel gennaio [[1955]] posto in congedo assoluto con il grado di [[capitano]] del [[Corpo degli equipaggi militari marittimi|CREMM]].<ref name=A5p158/>
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