Romano Artioli: differenze tra le versioni
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Autexpò era il nome corretto e non Autoexpò |
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Entra anche nel business dell'[[importazione]] delle auto giapponesi, attraverso la sua azienda ''Autexpò'' che nel [[1982]] diviene la prima azienda importatrice di [[Suzuki]] in Italia<ref>Maurizio Caldero, ''Buon compleanno Suzuki: da 25 anni anche in Italia'' in [[Repubblica]] (June 7, 2007).</ref>.
Grande appassionato di autovetture [[Bugatti]],
Artioli diviene quindi l'amministratore delegato di [[Bugatti#La_breve_esperienza_italiana:_Bugatti_Automobili_.281987-1995.29|Bugatti Automobili S.p.A.]], che costruisce la [[Bugatti EB110]].
Nel [[
Artioli comprò la [[Lotus Cars|Lotus]] dalla [[General Motors]] nell'agosto 1993 e operò come [[amministratore delegato]] fino al [[1996]], quando lasciò la guida per rimanere come direttore dei progetti speciali fino al [[1998]]. Vende quindi la maggioranza delle azioni della Lotus alla [[Proton (azienda)|Proton]] nel 1996 per ripianare le perdite legate all'insolvenza della Bugatti e per evitare la combutta della Banca Midland che con la casa automobilistica coreana Daewoo cercava di sfilargli la Lotus.<ref>{{Cita libro|titolo=Bugatti & Lotus thriller. La costruzione di un sogno - Cairo Editore, giugno 2019, pag.206 - 212. ISBN 88-3090-017-6}}</ref>
== Curiosità ==
* Sua figlia [[Elena Artioli]] (nata nel [[1970]])
* Il modello d'auto [[Lotus Elise]] prende il nome dalla nipote di Romano Artioli, ''[[Elisa Artioli]]''<ref>Intervista di Davide Cironi ad [[Elisa Artioli]], https://www.driveexperience.it/elisa-artioli-la-bambina-che-diede-il-nome-alla-lotus-elise/</ref>.
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