Andrea Parini: differenze tra le versioni

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Nel 1952, come [[Lucio Fontana]], [[Fausto Melotti]] e [[Pablo Picasso]], ottiene una sala personale alla Iª Mostra della Ceramica d'Arte Italiana di Messina.
Alcune sue opere si trovano nella Sezione "Novecento" del Museo della Ceramica di Nove, nella Sezione "Contemporanea" di [[Palazzo Sturm]], il Museo della Ceramica di Bassano del Grappa, e nel settecentesco "Ospedale delle Donne", che oggi ospita il MACC - Museo d'Arte Contemporanea di Caltagirone.[[File:Grande vaso della Regina, 1954.jpg|thumb|''Grande vaso della Regina'', 1954]]
A Nove, negli anni cinquanta, apre uno studio di ceramica moderna, sotto la denominazione di "Parini Ceramiche". Alla Galleria ''La Chiocciola'' di Padova presenta nel 1958 una personale e espone opere in grès, maiolica, porcellana, terraglia. Nel 1963 viene nominato direttore dell'Istituto Statale d'Arte di Padova e dopo pochi mesi di quello di Venezia. Dal 1966 al 1975 dirige l'Istituto Statale d'Arte di Gorizia, dovenel cui Cimitero è sepolto nella tomba di famiglia, disegnata dall'amico Gio Ponti con la dedica: "Maestro nell'arte sua alla quale dedicò la vita".
 
Di lui ha scritto [[Vittorio Sgarbi]]: «È in realtà, come Melotti, Fontana, [[Leoncillo Leonardi|Leoncillo]], essenzialmente uno scultore, di vena elegiaca, senza il rigore intellettuale dei colleghi d'impresa, ma in qualche misura affine, per sensibilità a Melotti, lirico mascherato. Il suo ritratto della figlia Onorina dormiente, del 1941, è un capolavoro di incomparabile delicatezza, formale e sentimentale.»<ref name=":1">{{Cita| Sgarbi|p. 21.}}</ref>