Jeeg robot d'acciaio: differenze tra le versioni

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Il robot Jeeg è stato ideato con criteri commerciali, {{cn|in maniera da collegarlo alla vendita dei nuovi giocattoli assemblabili con magneti (quelli che in Italia diventano poi i [[Micronauti]])}}, ma la trama è stata pensata riferendosi alla [[storia antica]] del Giappone come in molti anime di genere fantascientifico e come, in generale, in molte delle produzioni di Go Nagai. Se in [[Mazinga Z]] il punto di partenza era la leggenda degli [[Automa meccanico|automi]] dell'isola di [[Micene]], e i nemici del [[Grande Mazinger]] sono gli abitanti stessi, redivivi, dell'antica [[Micene]], trasformati in cyborg o mostri guerrieri, in Jeeg è invece il periodo della storia del Giappone che va dal [[III secolo a.C.]] al [[III secolo]] d.C. noto come [[periodo Yayoi]] e immediatamente precedente al [[periodo Yamato]] con il quale, con la nascita dell'impero giapponese.
 
Della civiltà Yayoi, civiltà stanziale frutto dell'incontro tra l'antica cultura [[Jōmon]] locale e nuovi apporti continentali, sono numerosi i ritrovamenti di bronzo, come spade e campane. Ancora negli anni settanta devono aver avuto luogo molti ritrovamenti archeologici, e questi devono aver ispirato Nagai. In particolare, nel tardo periodo Yayoi, tra il I e il III secolo d.C., si ebbe in Giappone il cosiddetto potentato [[Regno Yamatai|Yamatai]], un'antica forma statale, un'organizzazione feudale sulla quale abbiamo pochissime informazioni pervenuteci dalla storiografia cinese. La serie di Jeeg diventa in tal modo un tuffo in un passato localizzato essenzialmente nelle isole nipponiche, così come le vicende sembrano essere rivolte ad un pubblico fortemente connotato nella provenienza e nell'estrazione culturale. Gli stessi nomi dei "ministri" della regina Himika (identificata con una [[Himiko]], o Pimiko vissuta probabilmente tra il [[II secolo d.C.|II]] e il [[III secolo d.C.]]), vengono mutuati dai nomi di antiche province giapponesi. Infine anche la "campana di bronzo" è un riferimento ai manufatti del periodo Yajoi, in cui le [[dōtaku]] erano campane rituali, utilizzate con finalità religiose. Tuttavia questi elementi non sono immediatamente riconoscibili dagli spettatori non giapponesi.
 
=== La regina Himika ===
Il personaggio sembra basato sulla figura della regina [[Himiko]] o Pimiko (il nome originale della regina, in [[kanji]] {{Nihongo||卑弥呼}}), che si ritiene realmente esistita tra il 175 e il 248 d.C. Il suo nome (nella forma cinese ''Beimihu'') compare difatti nelle cronache cinesi della dinastia [[Regno Wei|Wei]] (''Wei Zhi''), dove è descritta come la sovrana del popolo di [[Regno Yamatai|Yamatai]] (in kanji {{Nihongo||邪馬台国|Yamataikoku|"Regno Yamatai"}}) che, grazie alle sue arti magiche, si trovava costantemente «in diretto contatto con gli Dei».<br />Viveva - sempre secondo questa descrizione - in una grande abitazione separata dal popolo, attorniata da un elevato numero di servitori, che poi l'avrebbero (secondo le usanze dell'epoca) seguita nella tomba.
 
Si sarebbe pertanto trattato di una regina [[sciamanesimo|sciamana]], forse identificabile con una monarca protostorica della linea imperiale dello stato di Yamato (vissuta forse nel terzo secolo dopo Cristo), che diventerà in seguito l'Impero del Giappone. Numerosi reperti sono stati rinvenuti in [[kofun]] di illustri famiglie, quale quella degli Iwai che rivaleggiò con Yamato.
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=== Le statuette Haniwa ===
A partire dal 250 d.C. si sviluppa in Giappone l'usanza delle {{Nihongo|[[Kofun]]|古墳}}, le cosiddette ''tombe a tumulo'', pratica che continuò anche nel periodo Yamato, e fino al VI secolo.
 
Gli {{Nihongo|[[Haniwa]]|埴輪||; letteralmente "''cilindri d'argilla''"}} erano statuette in argilla raffiguranti genericamente oggetti (entō haniwa) o animali e poi persone (keishō haniwa). I secondi dovevano svolgere una qualche funzione religiosa, seppure non chiarissima: forse testimoniavano la credenza in una reincarnazione o resurrezione, o forse avevano la funzione di proteggere il defunto presso cui eran poste. O, piuttosto, sostituivano simbolicamente - secondo l'usanza cinese - la famiglia di servitori che avrebbero dovuto aver l'obbligo di seguire il sovrano nel regno dei morti. Con il progredire della civiltà, infatti, erano queste ad essere seppellite insieme ai signori alla loro morte, al posto dei loro servitori reali.
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Sono numerosi i ritrovamenti di antiche [[campana|campane]] di [[bronzo]] (in giapponese {{Nihongo|[[dōtaku]]|銅鐸}} di quel periodo storico, nel complesso se ne sono ritrovate più di 400: la campana di bronzo del prof. Shiba sarebbe una di queste, ma con alcune specifiche caratteristiche prodigiose.
 
C'è da dire che mentre in Europa tutte le campane sono in bronzo, in Corea invalse poi l'usanza cinese di farle in [[ferro]]. Le più antiche e sacre erano quindi in bronzo, ma fino al [[VII secolo]] d.C. in Giappone i metalli per produrle erano scarsi, ed il bronzo era dunque tanto prezioso da assumere i connotati della sacralità.
 
Queste campane avevano un'importanza rituale e c'è chi ritiene fossero collegate ai riti sciamanici di invocazione di divinità. La loro funzione religiosa si deduce dal loro progressivo crescere di dimensioni. Non necessariamente venivano suonate e venivano istoriate con animali sacri o - probabilmente - antenati divinizzati.
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=== Takeru, il guerriero prediletto di Himika ===
Era un principe giapponese semileggendario, forse realmente esistito: fu figlio dell'[[Imperatore del Giappone]] e visse combattendo in modo eroico, sia contro gli uomini che contro i demoni, nel periodo ''[[Kofun]]'' (circa dal 200 al 500 d.C.): in quel tempo, all'inizio, c'era l'anarchia e la lotta tra i vari regni tribali: successivamente, avvenne l'unificazione del paese che diede origine al Regno Yamatai.
 
Il nome completo dell'eroe è [[Takeru Yamato]] e rappresenta l'equivalente giapponese del "cavaliere senza macchia e
senza paura" del medioevo europeo. Il suo nome significa, letteralmente,"Eroe del Giappone". Come dire, l'Eroe per eccellenza. Infatti, "Yamato" era il nome con cui veniva definito il Giappone classico, mentre "Takeru" è un verbo che esprime il concetto di "eccellere, essere superiore", e, per estensione, indica l'eroe. Gli eventi narrati nella leggenda di Takeru Yamato sono contenuti nei poemi epici giapponesi dell'[[VIII secolo d.C.]], chiamati ''[[Kojiki]]'' e ''[[Nihonshoki]]''.
 
== Manga ==