Sándor Márai: differenze tra le versioni
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[[Immagine:Márai-socha2.jpg|thumb|Sándor Márai]]
'''Sándor Márai''', in origine '''Sándor Károly Henrik Grosschmid de Mára''' ([[Kassa]], [[11 aprile]] [[1900]] - [[San Diego]], [[22 febbraio]] [[1989]]), è stato un giornalista e scrittore tra i più importanti [[scrittore|scrittori]] [[Ungheria|ungheresi]] contemporanei. La sua fama è legata in particolare ai romanzi ''Le braci'', apparso in Italia nel [[1998]] e ''L'eredità di Eszter'', pubblicato nel [[1999]].
==Vita==
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Si rifugiò in [[Svizzera]] fino al [[1950]] e da lì si spostò a [[Napoli]], vivendo sempre in condizioni precarie, per poi trasferirsi negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], dove acquisì la cittadinanza nel [[1957]].
Si stabilì nella città di [[San Diego]], in [[California]] e continuò a scrivere in lingua madre, ma non fu pubblicato in [[lingua inglese|inglese]] fino alla metà degli [[anni 1990|anni novanta]].
Dopo la morte della moglie, seguita da quella del figlio, Márai cominciò ad isolarsi sempre più, fino a quando, nel [[ febbraio 1989]], non si suicidò con un colpo di pistola alla tempia; per uno strano scherzo del destino, due mesi dopo cadde il [[Muro di Berlino]] e, con esso, quel [[Comunismo]] da lui sempre temuto e condannato.
Largamente trascurato al di fuori dell'[[Ungheria]], la sua opera (fatta di poesie, romanzi e diari) è stata "riscoperta" solo recentemente e ripubblicata in francese (1992), inglese, tedesco e italiano ed è ora considerata parte dei capolavori della [[letteratura]] europea del ventesimo secolo.
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