Canis lupus cristaldii: differenze tra le versioni

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Il '''lupo siciliano''' ('''''Canis lupus cristaldii''''' <span style="font-variant: small-caps">Angelici & Rossi, [[2018]]</span>) era una sottospecie di [[Canis lupus|lupo grigio]] endemico della [[Sicilia]]. Dal manto più chiaro rispetto al [[Canis lupus italicus|lupo appenninico]] e paragonabile per dimensioni all'odierno [[Canis lupus arabs|lupo arabo]] e all'estinto [[Canis lupus hodophilax|lupo giapponese]], si estinse a causa della persecuzione umana negli [[Anni 1920|anni Venti]] del ventesimo secolo, sebbene esistono segnalazioni fino agli [[Anni 1970|anni settanta]]. Fu riconosciuto come sottospecie distinta dal lupo appenninico nel 2018, tramite esami morfologici dei pochi esemplari [[Imbalsamazione|imbalsamati]] conosciuti e di un [[cranio]], insieme a un'analisi del [[DNA mitocondriale]] dei reperti.
 
== Descrizione e areale ==
Il lupo siciliano era una sottospecie esile dagli arti brevi, caratterizzata da una pelliccia di color [[tenné]] chiaro. La striscia scura tipica degli avambracci del lupo appenninico era assente o poco definita. Gli esemplari adulti tassidermizzati conosciuti hanno una lunghezza media di 105.4 cm e una altezza media alla spalla di 54.6 cm.<ref name=rossi2018>Angelici, F. M. & Rossi, L., A new subspecies of grey wolf (Carnivora, Canidae), recently extinct, from Sicily, Italy, Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 42, 2018 Botanica Zoologia: 03-15</ref>
 
Viveva di norma da solo o in coppia nelle macchie delle valli montuose. Secondo [[Francesco Minà Palumbo]], non scavava le proprie tane, e cacciava soprattutto di sera, tranne quando la fame lo spingeva a cacciare di giorno. In tale caso, si spingeva presso i centri abitati, sebbene temesse l'uomo. Palumbo lo descrisse inoltre come un animale poco astuto, ma feroce nel difendersi.<ref name="palumbo">[[Francesco Minà Palumbo|F. M. Palumbo]], ''Catalogo dei mammiferi della Sicilia'', Società messinese di Storia Patria, 1999, pp. 47-49. ISBN 88-87617-32-5</ref>
 
L'areale del lupo siciliano comprendeva tutta l'isola, in particolare la zona di [[Palermo]], i boschi attorno l'[[Etna]], i [[Peloritani]], i [[Nebrodi]], le [[Madonie]], i [[Monti Sicani]], e [[Ficuzza]]. Era anche presente più a sud, nei [[Monti Erei]] e [[Monti Iblei|Iblei]].<ref name=rossi2018/>
 
== Storia ==
Il lupo siciliano probabilmente colonizzò la Sicilia attraverso un ponte continentale formatosi 21.500-20.000 di anni fa. Il suo declino iniziò durante il [[Regno di Sicilia#Tancredi e la fine della dinastia normanna di Sicilia|tardo periodo normanno]], quando si estinsero le sue prede [[Ungulati|ungulate]].<ref name=rossi2018/> Secondo [[Angelo De Gubernatis]], le superstizioni sui lupi erano comuni nella Sicilia dell'Ottocento. Si credeva che la testa di un lupo aumentava il coraggio di chi lo indossava, mentre nella provincia di Girgenti i bambini indossavano scarpe di pelle di lupo per poi crescere in adulti forti e battaglieri.<ref>[[Angelo De Gubernatis|A. De Gubernatis]], ''Zoological Mythology: Or, The Legends of Animals, Volume 2'', Trübner & Company, 1872, pp. 146-147</ref>
 
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{{Portale|mammiferi}}
 
[[Categoria:Sottospecie di lupo grigio|cristaldii]]
[[Categoria:Fauna endemica d'Italia]]