Il manifesto: differenze tra le versioni

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|periodicità = [[quotidiano]] (lunedì escluso)
|genere = generalista
|formato = [[Berlinese]] <small>a 6 colonne</small>
|fondazione = 23 giugno [[1969]]
|tiratura = 34.122
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|diffusione digitale = 1.651
|data-diff-digitale = novembre 2017
|inserti-allegati = Alias (sabato, domenica), ''[[Le Monde diplomatique|Le Monde Diplomatique]]'' (mensile), ExtraTerrestre (settimanale)
|sede = Via Bargoni, 8 - [[Roma]]
|proprietà = Il Nuovo Manifesto-Società Cooperativa Editrice
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|politica = [[Comunismo|comunista]]
}}
 
'''''il manifesto''''' è un [[quotidiano]] [[Quotidiani in Italia|italiano]] d'indirizzo [[comunismo|comunista]] fondato nel [[1971]] facendo seguito alla rivista fondata nel [[1969]].
 
Pur appartenendo all'area della [[sinistra (politica)|sinistra]] italiana non è organo di nessun partito, sebbene in passato sia stato anche un [[movimento (sociologia)|movimento politico]] [[italia]]no di estrema sinistra attivo sino al [[1974]], quando confluì nel [[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo|Partito di Unità Proletaria per il comunismo]].
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== Storia ==
=== Origini ===
 
[[File:Valentino Parlato 1983.jpg|thumb|left|[[Valentino Parlato]] con una copia del giornale, 1983]]
Nasce in origine come [[rivista]] politica [[periodico|mensile]], diretta da [[Lucio Magri]] e da [[Rossana Rossanda]], ed edito da [[Edizioni Dedalo]]. Alla redazione del [http://www.nelvento.net/archivio/68/manifesto/manif.htm primo numero], uscito il 23 giugno [[1969]] con una tiratura di 75.000 copie partecipano [[Luigi Pintor]], [[Aldo Natoli]], [[Valentino Parlato]], [[Luciana Castellina]], [[Lidia Menapace]], [[Ninetta Zandegiacomi]] e [[Michele Rago]]. La veste grafica è curata da [[Giuseppe Trevisani]], il prezzo della copia era di 50 lire e vendette 30.000 copie<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2017/05/02/news/addio_a_valentino_parlato_fu_tra_i_fondatori_del_manifesto_-164429751/ Addio a Valentino Parlato, il comunista eretico che fondò Il Manifesto]</ref>.
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|internazionale =
|collocazione = [[Estrema sinistra]]
|coalizione = con ilcol [[Partito di Unità Proletaria]]
|partito europeo =
|gruppo parlamentare europeo =
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La rivista in forma di periodico esce 18 volte (tra cui sei numeri doppi) con discontinuità fino alla nascita del quotidiano «Il Manifesto», il 28 aprile 1971. Con questa trasformazione il gruppo si costituisce anche come struttura politica alle elezioni del [[VI legislatura della Repubblica Italiana|1972]], presentando una propria lista alla [[Camera dei deputati]] e invitando a votare il PCI al [[Senato della Repubblica|Senato]]. Un risultato elettorale modesto (0,67%) ma non lontanissimo dal raggiungere il quorum nel Lazio (32.000 voti pari al 1,2%; il capolista, [[Pietro Valpreda]], ottenne 11.605 preferenze<ref>[http://elezionistorico.interno.it/candidati.php?tpel=C&dtel=07/05/1972&tpa=I&tpe=I&lev0=0&levsut0=0&lev1=19&levsut1=1&ne1=19&es0=S&es1=S&ms=S&ne=19&nlg=9&ts=C&ccp=389 Archivio storico delle elezioni] sul sito del [[Ministero dell'interno]]</ref>) e quindi l'ingresso in parlamento.
[[File:Paolo Sollier - Il Manifesto.jpg|thumb|left|Il calciatore [[Paolo Sollier]], noto per la sua militanza politica in [[Avanguardia operaia|Avanguardia Operaia]], sfoglia una copia de ''il manifesto'' nel [[1975]].]]
 
[[File:Paolo Sollier - Il Manifesto.jpg|thumb|left|Il calciatore [[Paolo Sollier]], noto per la sua militanza politica in [[Avanguardia operaia|Avanguardia Operaia]], sfoglia una copia de ''il manifesto'' nel [[1975]].]]
 
Nel [[1974]] si unifica con il [[Partito di Unità Proletaria]] (PdUP), fondando il [[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo|Partito di Unità Proletaria per il comunismo]]. Già nel gennaio [[1977]], però, la componente ex-PdUP esce dal partito, essendo gli ex ''manifesto'' più orientati verso il PCI che non verso altri progetti politici (come la costituente di [[Democrazia Proletaria]]). Coloro che provengono dal gruppo del ''manifesto'' mantengono comunque il nome "[[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo|PdUP per il comunismo]]", assorbendo poi la minoranza di [[Avanguardia operaia]] e soprattutto i militanti del vecchio "[[Movimento Studentesco (organizzazione)|Movimento Studentesco]]" del dopo [[1968]], chiamato allora [[Movimento Lavoratori per il Socialismo]].
 
Nel [[1983]] il [[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo|PdUP per il comunismo]] si presenta alle [[Elezioni politiche italiane del 1983|elezioni]] con il PCI, nel quale confluisce nel [[1984]]. Anche se i principali fondatori del giornale si allontanano con ilcol tempo dalla vita politica, ''il manifesto'' resta comunque un progetto editoriale interessante, proprio per la sua contaminazione e attenzione alla politica.
 
=== Crisi, ripresa e liquidazione ===
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* [[Sandro Veronesi]]
* [[Adriana Zarri]]
* [[Mario Gamba]]{{div col end}}
 
== Iniziative ==
La cooperativa editoriale del ''manifesto'' ha intrapreso varie iniziative aggiuntive all'edizione del quotidiano: dalle produzioni musicali (iniziate nel [[1995]] con ilcol nome «il manifesto musica», poi «il manifesto CD»), tra cui diversi [[album discografico|album]] del gruppo [[rap]] [[roma]]no [[Assalti Frontali]] e del gruppo [[Têtes de Bois]], all'edizione di libri (già dal [[1972]], e con il nome "[[manifestolibri]]" dal [[1994]]), dalla traduzione e distribuzione come allegato del prestigioso mensile francese ''[[Le Monde diplomatique]]'' fino alla nascita di numerose riviste tra le quali ''[[Carta (periodico)|Carta]]'', poi resasi rapidamente indipendente e ''[[la rivista del manifesto]]'', un mensile di approfondimento politico diretto da [[Lucio Magri]] uscito per 56 numeri dal novembre [[1999]] al dicembre [[2004]].
 
Negli anni il giornale si è fatto, peraltro, primo promotore di diverse manifestazioni fra cui, il 25 aprile [[1994]], la manifestazione nazionale a [[Milano]] per la celebrazione dell'[[anniversario della liberazione d'Italia]].
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Durante l'[[guerra d'Iraq#L'occupazione (maggio 2003-giugno 2004)|occupazione militare in Iraq]] la giornalista [[Giuliana Sgrena]], viene rapita a [[Baghdad|Bagdad]] mentre raccoglieva interviste per un'inchiesta sulle stragi di [[Falluja]]; è il 4 febbraio [[2005]]. Gli altri giornalisti e collaboratori del quotidiano si danno da fare per intessere buone relazioni e iniziative allo scopo di favorire la liberazione della giornalista rapita; tra queste una grande manifestazione a [[Roma]] con più di mezzo milione di partecipanti e il coinvolgimento di molte personalità.
 
Dopo un mese, il 4 marzo la giornalista viene rilasciata, ma il clima festoso con cui la redazione accoglie la liberazione viene subito guastato dalla notizia dell'uccisione di [[Nicola Calipari]] e del ferimento della stessa Sgrena da parte di una pattuglia statunitense sulla strada verso l'aeroporto. Notevole il cambiamento della vignetta di [[Vauro Senesi|Vauro]] che disegna una colomba sanguinante con ilcol ramo d'ulivo e il suo personaggio che dice "Ce l'hai riportata!".
 
Tra il 1990 e il 1992 ha collaborato con ''il manifesto'' [[Antonio Bello|Don Tonino Bello]].