Alberto Quadrelli: differenze tra le versioni
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==Biografia e culto==
Nato a Rivolta in Ghiaia d'Adda (parrocchia della Diocesi di Cremona) nel 1103 (Lettera di G.B. Rossoni del 4 aprile 1786, Prevosto di Rivolta d'Adda), divenne parroco nello stesso paese, e poi Prevosto della Chiesa di Ripalta
Papa Lucio II con bolla del 3 aprile 1144 gli confermò tutti i privilegi in possesso della Basilica: ''Lucio vescovo, servo dei servi di Dio. Ai diletti figli Alberto preposto e ai suoi confratelli professanti vita regolare nella Chiesa di Maria Santa Genitrice di Dio e di San Sigismondo presso il castello di Rivolta, tanto presenti che futuri in perpetuo. [...] noi accondiscendiamo benignamente alle vostre suppliche e [...] riconfermiamo che la Chiesa della Beata Gentrice di Dio, e di San Sigismondo, nella quale attendete al servizio divino, è sotto la tutela del Beato Pietro e sotto il dominio della Sede Apostolica'', per l'opera contro gli scismatici. Altra Bolla (29 maggio 1168) di Papa Alessandro III, diretta al Vescovo di Cremona Offredo degli Offredi, dove descrive l'opera del Prevosto della chiesa di Ripalta Sacca (cfr. ''Memorie critico-storiche intorno alla vita, morte, miracoli e culto di Sant'Alberto Quadrelli'').
Su mandato di Papa Alessandro III, Alberto Quadrelli - dopo aver mantenuto Rivolta fedele a papa Alessandro III - fu scelto dal clero e dal popolo di Lodi come proprio
Vi fu una disputa sul compenso di vestizione ed istruzione del Vescovo di Lodi ai Signori Tresseni, forse feudatari di Lodi ed amministratori dei beni della Curia vescovile di Lodi (C. VIGNATI, p.25-27).
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Una versione registra che prese parte al III Concilio Lateranense (5, 7 e 19 marzo 1179), e morì il 4 luglio 1179 (appena tornato dal concilio lateranense) in fama di santità per le sue virtù (Ughellio), altri nel 1177 (Defendente da Lodi, C.A. Remitali, Ciseri), dandogli invece trent'anni di vita vescovile (Ferrari, ''Catalogo dei Santi d'Italia'', Castellani ed i Bollandisti). La data della salita alla casa del Padre, sarebbe nel 1173 (C. Vignati, p. 47 e 48).
In virtù dei miracoli di guarigione occorsi dopo la morte del Vescovo Alberto Quadrelli, fu eretta la chiesa a lui dedicata a Castione Lodigiano (1229) (MANFREDI, ''Esempi domestici di santità proposti ai lodigiani''). Fu proclamato santo nei primi anni che seguirono la sua scomparsa perché ''uomo onesto, sapiente e religioso, largamente corredato di buoni costumi, in tutto timorato e molto devoto a Dio''.
Il corpo fu dapprima sistemato in un avello di sasso protetto da cancelli di ferro, sotto all'altare a lui dedicato, e poi fu traslato il 23 novembre 1588 ad opera di Mons. [[Ludovico Taverna]], Vescovo di Lodi (su disposizione di Mons. Bossi, Vescovo di Novara, e Visitatore Apostolico per la Diocesi e la città di Lodi, contenuti negli atti della sua visita pastorale. Cfr. C. VIGNATI, p.56 nota 2), e collocato in un decente avello di marmo. Ora il suo corpo è conservato nella cripta del Duomo, mentre l'osso della tibia si trova dal 1856 nella chiesa di Sant'Alberto a Rivolta d'Adda, edificata nel 1731 nel luogo in cui vi fu la sua casa.
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