Arte sovietica: differenze tra le versioni
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[[File:Death_of_a_Commissar_(Petrov-Vodkin).jpg|miniatura|287x287px|''Morte di un commissario politico'', K. Petrov-Vodkin, 1928.]]
L''''arte sovietica''' è l'arte visiva che è stata prodotta in [[Unione Sovietica]], caratterizzata dall'enorme ruolo dell'ideologia comunista nel suo sviluppo. Parallelamente, l'arte non ufficiale dell'URSS si sviluppò negli anni cinquanta.
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=== Manifesti politici ===
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Gli stili artistici nati per essere esposti nelle vie, nei primi anni dopo la rivoluzione, ebbero un ruolo cruciale nel "plasmare la coscienza sociale ed estetica del popolo rivoluzionario". Pertanto, insieme alla scultura monumentale, i manifesti politici ricevettero uno sviluppo maggiore, essendo considerati come la forma d'arte più mobile ed efficace.<ref name="S298">{{Cita|Sarab’janov|pp. 298-302}}.</ref>
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Molto spesso, le porcellane di propaganda venivano esposte nelle mostre sovietiche e internazionali, oltre che nelle vetrine dei negozi.
In quel periodo l'arte della porcellana veniva riconosciuta come l'arte del futuro ed era indirizzata ad un [[Nuovo uomo sovietico|nuovo uomo]] appartenente ad una società di creativi liberi dal [[consumismo]].
== Anni venti ==
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Molti grafici presero parte anche al conflitto: Jurij Petrov, l'autore del ''Diario di Spagna'' ({{russo|Испанского дневника|Ispanskogo dnevnika}}), morì sul fronte finlandese, mentre Ivan Bilibin, Pavel Šillingovskij e Nikolaj Tyrsa furono uccisi durante il blocco di Leningrado. Molti artisti che si offrirono come volontari per il fronte morirono in battaglia, tra cui Nikita Favorskij, Aron Kravtsov e Michail Gurevič.
[[File:1942._Кровь_за_кровь!_Смерть_за_смерть!.jpg|alt=1942. Кровь за кровь! Смерть за смерть!.jpg|miniatura|295x295px|''Sangue per il sangue! Morte per la morte!'', 1942.
La serialità divenne una caratterista della grafica di quel periodo, in particolare quando il ciclo di lavori doveva esprimere un'unica idea e tema, e nel 1941 cominciarono ad essere pubblicate delle lunghe serie. Molte di queste si conclusero dopo la guerra, collegando il presente e il passato.
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Dementij Šmarinov realizzò la serie di disegni ''Non dimenticare, non perdonare!'' ({{russo|Не забудем, не простим!|Ne zabudem, ne prostim!}}) (1942) con carboncino e acquerello nero, raffigurante le situazioni tragiche del primo anno di guerra. Di questi, la ''Madre'' ({{russo|Мать|Mat'}}) sul corpo del figlio assassinato e ''Il ritorno'' ({{russo|Возвращение|Vozvraščenie}}) di una contadina ricoperta di cenere, così come l'''Esecuzione partigiana'' ({{russo|Казнь партизанки|Kazn' partizanki}}). Qui apparve per la prima volta un argomento che divenne poi tradizionale per l'arte degli anni della guerra: il popolo sovietico e la sua resistenza all'invasore. Il principale significato emotivo della serie è la sofferenza del popolo, la sua rabbia e il potere eroico, prevedendo la sconfitta dei fascisti.
Durante il suo soggiorno a Leningrado, Aleksej Pachomov creò una sorta di suite grafica denominata ''Leningrado ai tempi del blocco'' ({{russo|Ленинград в дни блокады|Leningrad v dni blokady}}). Iniziata nel 1941, i primi sei fogli furono mostrati all'esposizione delle opere militari degli artisti di Leningrado nel 1942, mente gli altri furono realizzati dopo la guerra. Di conseguenza, la serie era formata da tre dozzine di grandi litografie le cui tematiche, oltre alla vita dei cittadini nei giorni del blocco, includevano la fase della liberazione, il restauro della città e le gioie della vita. Di questi, si può ricordare ''Sulla Neva per l'acqua'' ({{russo|На Неву за водой|Na Nevu za vodoj}}) e ''Saluto in onore della rottura del blocco'' ({{russo|Салют в честь прорыва блокады|Saljut v čest' proryva blokady}}).
Oltre alle serie, furono realizzati diversi disegni individuali e varie incisioni: gli acquerelli di ''Berlino. Sole'' ({{russo|Берлин. Солнце|Berlin. Solnce}}) di Dejneka e ''Nel giorno della firma della dichiarazione'' ({{russo|В день подписания декларации|V den' podpisanija deklaracii}}) (1945).<ref>{{Cita|Sarab’janov|pp. 338-340}}.</ref>
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Il georgiano [[Jakov Ivanovič Nikoladze|Jakov Nikoladze]] reinterpretò il ritratto militare: il suo ''Ritratto di K. N. Leselidze'' esprime l'individualità del modello, del rango e del suo specifico umore. Anche [[Evgenij Vučetič]] lavorò molto sul genere dei ritratti. "Come se deliberatamente anticipasse il tipo di eroe, il comandante vittorioso, e poi lo individualizzasse. Nell'esprimere la grandezza dell'eroe, gli effetti della composizione del busto e il suo stile decorativo sono le qualità principali delle opere di Vučetič."<ref>{{Cita|Sarab’janov|pp. 343-344}}.</ref> Notevole è anche il suo busto di Černjachovskij. Ivan Peršudčev occupò un ruolo speciale nello sviluppo del ritratto durante il periodo bellico, essendo stato uno dei pochi scultori ad aver lavorato direttamente al fronte (su un laboratorio mobile posto su un camion), e realizzò ritratti particolarmente dettagliati e autentici.
Sebbene in questi anni difficili non siano stati costruiti molti monumenti monumentali, continuarono ad esser realizzati altri progetti. Nel 1941 si tenne un concorso per un monumento al generale Ivan Panfilov (successivamente installato a Frunze, l'odierna [[
Alla fine del 1945, per ordine del governo sovietico, fu avviata la realizzazione di monumenti in onore di coloro che erano caduti per la liberazione dell'Europa dal fascismo, come il ''[[Memoriale sovietico (Treptower Park)|Guerriero liberatore]]'' ({{russo|Воин-освободитель}}) di Vučetič situato a Berlino.
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Poiché sorse la necessità di rappresentare la felicità e la gioia in tempo di pace, lo stile paesaggistico in chiave lirica ricevette della direzione lirica ha ricevuto nuovi impulsi nel suo sviluppo. Così, Sergej Gerasimov dipinse dei paesaggi vicino a Mosca in tele di piccole dimensioni, modeste, convincenti e specifiche nel caratterizzare la natura della Russia centrale ma liriche e personali nell'esprimere lo stato d'animo del tempo (''Inverno'', 1959; ''Paesaggio con un fiume'', 1959; ''Primavera'', 1954 ). Allo stesso tempo, gli elementi della cultura epica invasero l'immagine lirica della natura, rivelando così l'idea del patriottismo in una chiave lirica. Della vecchia scuola, il lavoro del pittore paesaggista [[Vasilij Vasil’evič Meškov|Vasilij Meškov]] è rivelante, in particolare con le opere ''Il racconto degli Urali'' ({{Russo|Сказ об Урале|Ckaz ob Urale}}) (1949), ''Kama'' e ''Distese del Kama'' ({{Russo|Просторы Камы|Prostory Kamy}}) (1950). Nei suoi dipinti sono rappresentate ampie distese e viene enfatizzata la maestosa severità della natura. La stessa monumentalità fu vista da Sarjan ("''La fattoria collettiva del villaggio di Karinj sulle montagne del Tumanjan'', 1952). Anche [[Nikolaj Michajlovič Romadin|Nikolaj Romadin]] è stato un rappresentante di questa direzione del paesaggio lirico-epico.<ref name="S352">{{Cita|Sarab’janov|p. 352}}.</ref>
[[Georgij Grigor’evič Nisskij|Gregorij Nisskij]] si approcciò al paesaggio in un modo diverso. Negli anni trenta e quaranta, aveva padroneggiato un nuovo dinamismo, un nuovo "tipo" di natura, un'energia trasformata e il lavoro dell'uomo moderno. I motivi principali dei suoi dipinti sono i binari delle ferrovie, le autostrade e linee di trasmissione ad alta tensione, gli aerei, le vedute della terra dal cielo, i porti, gli yacht e i bacini di riserva. Nella maggior parte dei suoi paesaggi, la base della composizione è il movimento, veloce e attivo, che si sviluppa in decisi ritmi monumentali; angoli inaspettati e acuti e bizzarri giri vengono usati assieme a grandi piani di colori (di solito secondo il principio del contrasto). Lo schema cromatico è sobrio, fresco, con del grigio acciaio da accenti di colore brillante. Tra le opere luminose di questo periodo vi è ''Paesaggio bielorusso'' ({{russo|Белорусский пейзаж|Belorusskij pejzaž}}) (1947), ma è da ricordare anche il quadro ''Regione di Mosca. Febbraio'' ({{russo|Подмосковье. Февраль|Podmoskov'e. Fevral'}}) del 1957.<ref name="S352" /><ref>{{Cita web|url=http://www.tretyakovgallery.ru/ru/collection/_show/image/_id/2264|titolo=Подмосковье. Февраль|lingua=ru|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305014655/http://www.tretyakovgallery.ru/ru/collection/_show/image/_id/2264|urlmorto=sì}}</ref
Pavel Korin, durante questo periodo, continuò a lavorare come ritrattista per persone attive nell'ambito culturale e creativo come ''Konenkov'' (1947), ''Sar'jan'' (1956) o i ''Kukryniksy'' (1957). Le caratteristiche sono accurate e nitide, il dipinto rimane laconico e austero mentre viene selezionato uno speciale schema di colori e viene sottolineato un gesto o una postura.<ref name="S352" />
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==== Complessi memoriali ====
[[File:Breszt-Erőd.jpg|miniatura|Monumento al complesso memoriale di Brėst.]]
Molti memoriali furono realizzati in molti paesi dove l'URSS aveva lasciato il segno: complessi commemorativi furono creati negli ex campi di concentramento nazisti ([[Auschwitz]], [[Buchenwald]], [[Campo di concentramento di Sachsenhausen|Sachsenhausen]], [[Majdanek]], [[Mauthausen-Gusen|Mauthausen]], [[Ravensbruck]]) e nei siti di battaglie (Stalingrado). Furono realizzati complessi nel territorio sovietico e nelle aree prossime al blocco orientale (Come il [[Memoriale sovietico (Treptower Park)|memoriale sovietico di Treptower Park]] e il [[
Il disegno del monumento è determinato in base al paesaggio circostante, e quest'ultimo diventa la parte principale del complesso che non ha bisogno di strutture aggiuntive. Ciò è avvenuto per le opere situate sul luogo di eventi storici come il monumento a [[Babij Jar]] (Kiev) e il Memoriale ''Nevskij pjatčok'' vicino Leningrado.<ref name="S371" />
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{{Portale|Arte|Storia|Comunismo}}
[[Categoria:Storia dell'arte]]
[[Categoria:Arte in Unione Sovietica]]
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